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Marcello Polacchini

La tutela della privacy nell'impresa

Il Blog di Marcello Polacchini

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Postilla » Impresa » Il Blog di Marcello Polacchini » Privacy » Videosorveglianza: bisogna fare bene attenzione prima di attivarla!

13 aprile 2011

Videosorveglianza: bisogna fare bene attenzione prima di attivarla!

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Con il vero e proprio boom degli impianti di videosorveglianza, che ormai troviamo installati un po’ dappertutto, e con il nuovo provvedimento sulla videosorveglianza del Garante per la protezione dei dati personali dell’8 aprile 2010 (che entrerà in vigore nella sua interezza il 29 aprile 2011), c’è il concreto pericolo d’incappare nelle sanzioni previste dalla normativa sulla tutela della privacy.
Dalla cronaca e dai comunicati stampa dello stesso Garante emerge, infatti, che spesso la multa è comminata per infrazioni commesse attraverso un sistema di videosorveglianza “fai da te” che è stato installato con una certa leggerezza, ignari delle implicazioni giuridiche derivanti dall’installazione delle telecamere.

Ricordo, ad esempio, il caso di un barista che aveva installato alcune telecamere all’interno e all’esterno del suo locale con l’intenzione legittima di garantire la sicurezza prevenendo le azioni dei malviventi. L’ignaro barista si era semplicemente “dimenticato” di segnalare debitamente la presenza delle telecamere con l’apposito cartello di informativa conforme a quello predisposto dal Garante per la privacy, e il poveretto è stato multato di 6.000 euro dalla Polizia Postale per aver ripreso i suoi clienti a loro insaputa: un comportamento assolutamente vietato dalla legge.

Altro caso emblematico è quello in cui, su segnalazione di un’ex commessa, è intervenuto lo stesso Garante presso i due negozi nei quali l’ex datore di lavoro aveva installato telecamere segnalate dagli appositi cartelli, che, oltre a sorvegliare la clientela per prevenire i furti, riprendevano anche i dipendenti (che comunque erano stati informati della presenza della videosorveglianza). In questo caso, il Garante, in attesa della determinazione delle sanzioni da applicare, ha disposto il blocco immediato delle riprese e ha trasmesso all’autorità giudiziaria copia degli atti per l’accertamento di eventuali profili penali, perché il datore di lavoro non avrebbe dovuto limitarsi a esporre il cartello con l’avviso della presenza delle telecamere (obbligatorio si, ma solo nei confronti della clientela) e a informare verbalmente i lavoratori, ma avrebbe dovuto sottoscrivere preventivamente un accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna, o in alternativa chiedere, sempre prima di installare le telecamere, l‘autorizzazione all’Ispettorato del lavoro, come previsto dall’art. 4 dello Statuto dei lavoratori.

In un altro caso ancora un datore di lavoro, che dopo aver già installato le telecamere voleva “mettersi in regola”, è stato sanzionato di 1.600 euro dall’Ispettorato del lavoro che aveva contattato per ottenere l’autorizzazione, di fatto auto-denunciando un comportamento illecito, dato che la legge prevede che l’autorizzazione deve essere preventiva all’installazione delle telecamere.
Recentemente poi, proprio ad un mio cliente che aveva chiesto l’autorizzazione preventiva all’Ispettorato del lavoro e aveva aspettato invano per diverso tempo, subendo nel frattempo l’ennesimo furto, è capitato di essere sanzionato di 1.600 euro per non aver atteso la richiesta autorizzazione prima di attivare il proprio impianto di videosorveglianza.

La grande diffusione degli impianti di videosorveglianza testimonia la necessità di incrementare la sicurezza e può certamente essere un valido strumento di dissuasione per i malintenzionati. Se da un lato, però, la diffusione delle telecamere sta contribuendo a dare maggiore sicurezza al cittadino, a promuovere un maggior rispetto della legge e a preservare il proprio patrimonio, d’alto canto al vero e proprio boom della videosorveglianza in atto (alcune recenti ricerche dicono che l’Italia si colloca addirittura al secondo posto in Europa per numero di telecamere installate), non corrisponde un contestuale rispetto delle leggi e delle procedure vigenti in materia. C’è insomma una diffusa ignoranza, oltre che un totale disinteresse da parte di molti che, quando decidono di installare delle telecamere, non si preoccupano del fatto che stanno adottando uno strumento tecnologico potenzialmente lesivo della privacy altrui e non considerano affatto quali possano essere le implicazioni che derivano dall’acquisire e soprattutto dal conservare immagini altrui. Non sempre, infatti, sono valutati attentamente e preventivamente gli effetti collaterali che tali impianti comportano, ovvero il rischio di invasione della sfera personale degli individui e dei lavoratori, invasione che spesso avviene anche in violazione del divieto di controllo a distanza del lavoratore imposto dall’art. 4 dello Statuto dei lavoratori.

L’installazione di un impianto di videosorveglianza richiede una serie di valutazioni e adempimenti che, nel caso di un’azienda, coinvolgono le varie funzioni aziendali (la direzione, il personale, la funzione privacy), gli installatori e, se vi sono dipendenti che anche saltuariamente possono essere ripresi dalle telecamere, anche la rappresentanza sindacale oppure la Direzione Provinciale del Lavoro competente per territorio. Ci sono, infatti, delle regole e delle procedure da seguire per ottenere l’autorizzazione all’installazione e gestire correttamente questo strumento utile, ma potenzialmente invasivo per la privacy dei soggetti ripresi.
Il consiglio quindi, per coloro i quali decidono di installare un impianto di videosorveglianza, è di evitare il “fai da te”, chiedere il consiglio di un esperto e rivolgersi solo ad installatori qualificati che assicurino il pieno rispetto delle prescrizioni di legge, in particolare rilasciando una specifica dichiarazione di conformità a lavoro ultimato [ai sensi del punto 25 del disciplinare tecnico, allegato B) al D.Lgs. 196/03]. Se poi si tratta di impianti ubicati in luoghi che meritano particolare attenzione, come ad esempio gli ambienti di lavoro, il consiglio è di informarsi bene prima sul da farsi ottenendo tutte le indicazioni necessarie, per non trovarsi poi di fronte a spiacevoli sorprese.

Letture: 288437 | Commenti: 480 |
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480 Commenti a “Videosorveglianza: bisogna fare bene attenzione prima di attivarla!”

  1. Stefania scrive:
    Scritto il 14-4-2011 alle ore 11:33

    Ha sollevato un aspetto di rilevante importanza ma che nella realtà operativa viene generalmente sottovalutato.
    Ne approfitto per chiederle se può indicare quali sono le regole e le procedure principali da osservare per ottenere l’autorizzazione all’installazione e gestire correttamente questo strumento utile. Quali le fonti normative in questione per avere un quadro chiaro sul caso in oggetto.
    Grazie

  2. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 14-4-2011 alle ore 14:05

    Si ha perfettamente ragione Stefania, nella pratica quotidiana mi capita spesso di imbattermi in impianti di videosorveglianza installati con… leggerezza. Per non parlare dei cartelli di avviso a dir poco “fantasiosi” che si vedono in giro…!
    Le regole e le procedure corrette da applicare sono molto semplici e sono state descritte dettagliatamente nel provvedimento generale 8/4/2010 del Garante per la privacy, pubblicato nella G.U. n. 99 del 29 aprile 2010 e consultabile nel sito istituzionale dell’Autorithy http://www.garanteprivacy.it [doc. web n. 1712680].
    Oltre alle prescrizioni del Garante, nel caso di installazione di telecamere nei luoghi di lavoro, c’è da osservare quanto disposto dal comma 2 dell’art. 4 della Legge n. 300/70 (Statuto dei lavoratori. Su questo specifico argomento potrà trovare altri miei articoli e commenti nel mio blog.

  3. alberto scrive:
    Scritto il 20-6-2011 alle ore 19:09

    Buona sera,
    mi riferisco al Suo post del 13 aprile per chiderle cortesemente se per accordo sindacale si intenda un verbale sottoscritto dalle 2 parti dove l’azienda si impegna a non utilizzare i trattamenti di videosorveglianza ai fini del controllo a distanza dell’attività lavorativa ovvero se è necessario che si stabiliscano le modalità di trattamento (es. doppia password elettronica, presenza di una rappresentanza sindacale nel caso di visione delle registrazioni e anche in caso di intervento di impresa esterna addetta alla manutenzione dell’impianto di videosorveglianza.
    Grazie.

  4. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 20-6-2011 alle ore 20:05

    Buonasera Alberto.
    Per “accordo sindacale” si intende un testo sottoscritto dai rappresentanti di ambo le parti, nel quale si descrivono e si concordano le finalità e le modalità dell’impianto di videosorverglianza che l’azienda ha intenzione di installare.
    Di solito é prassi ed è buona norma allegare al testo dell’accordo una planimetria aziendale (anch’essa siglata da ambo le parti) nella quale sono indicate le posizioni delle singole telecamere e il rispettivo angolo di ripresa.

  5. alberto scrive:
    Scritto il 21-6-2011 alle ore 16:36

    La ringrazio per la prontezza della sua risposta.
    Mi è rimasto un dubbio che consiste nella necessità/possibilità che la parte sindacale possa aver accesso al trattamento, unitamente alla parte datoriale, per la verifica dell’osservanza sul divieto ex art.4 – L.300/77.
    Mi spiego meglio:
    quando l’azienda sottoscrive un verbale nel quale si impegna che i trattamenti di videosorveglianza sono effettuati unicamente per la finalità di protezione dei beni di sua proprietà ovvero della sicurezza dei clienti e che nessuna immagine potrà essere utilizzata per i fini disciplinari, credo che non sia anche necessaria la presenza congiunta delle OOSS durante la visione dei filmati se in ogni caso questi non saranno utilizzati per tali finalità di controllo dell’attività lavorativa. Anche perchè nessun rappresentante ha ricevuto l’incarico al trattamento.
    Grazie.

  6. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 22-6-2011 alle ore 10:54

    La “necessità” della presenza di un RSA durante la visione dele videoregistrazioni aziendali non c’è assolutamente.
    La “possibilità” che un RSA prenda visione delle videoregistrazioni c’è sicuramente, ma dipende dalle relazioni industriali esistenti in azienda, ovvero dai rapporti di forza tra datore di lavoro ed OO.SS.
    Se rapporti sindacali sono buoni e corretti e c’è fiducia del sindacato nella direzione aziendale non è certamente necessario un “controllo” da parte della RSA.
    Ad ogni modo tutto dipende da ciò che le parti hanno concordato in sede di trattativa per raggiungere l’accordo sull’installazione del sistema di videosorveglianza.
    Se l’azienda è in buona fede ed effettivamente ha intenzione di utilizzare le registrazioni esclusivamente per le finalità enunciate e concordate nell’accordo sindacale, potrebbe anche ammettere un saltuario controllo delle OO.SS., fermo restando che il “titolare del trattamento” dei dati (raccolta, registrazione, consultazione, cancellazione dopo 24 ore, ecc.) è e rimane sempre e soltanto l’azienda, e che questa non può certo nominare “incaricato del trattamento” un rappresentante sindacale, ma solamente uno o più suoi dipendenti addetti alla mansione di vigilanza sulla sicurezza e la salvaguardia del patrimonio aziendale.

  7. guido guidi scrive:
    Scritto il 18-10-2011 alle ore 17:01

    Desidererei sapere come comportarsi nel caso dell’installazione di un kit di video sorveglianza su automobile. Grazie mille.

  8. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-10-2011 alle ore 07:41

    Guido la sua domanda è un pò troppo generica…
    Per tentare di darle una risposta dovrei almeno sapere qual’è la finalità della telecamera, chi/cosa viene ripreso, chi è il titolare del trattamento dei dati.
    E l’informativa come viene data? Si affigge il cartelo sull’automobile? Sono molto perplesso

  9. Paola scrive:
    Scritto il 19-10-2011 alle ore 10:48

    Salve, lavoro in una pizzeria, 3 sono i dipendenti assunti con contratto definitivo. volevo porgerle alcune questioni.
    è lecito affiggere in bacheca i contratti dei lavoratori?
    seconda questione. in prossimità dell’entrata sono state posizionate 3 telecamere, in prossimità della cassa altre due che riprendono a mio avviso uno spazio abbastanza ampio, ovvero, oltre alla cassa, il forno e una minima parte della cucina. riprendono cioè i punti in cui il personale si trova più spesso. è sicuramente legittimato a tenere questi dispositivi di sorveglianza in quanto gli occorrono per la protezione dei beni aziendali etc etc ma a nostro avviso è solo una scusa in quanto il suo scopo ultimo è esclusivamente quello di tenerci costantemente sotto controllo e la dimostrazione ce l’ha data lui stesso in quanto, nelle ore o nei giorni in cui non c’è, ci tiene sotto stretto monitoraggio riportandoci quando ci vede tutte quelle che secondo lui sono cose che non dobbiamo fare. è possibile dimostrare che il datore di lavoro esercita su di noi un illegittimo controllo? in quanto continuo e costante e lesivo della nostra dignità oltreché della nostra privacy.
    grazie

  10. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-10-2011 alle ore 16:13

    Buonasera Paola.
    Non ritengo lecita l’affissione in bacheca dei vostri contratti (di lavoro?) individuali e mi domando anche quale possa essere la finalità perseguita dal suo datore di lavoro.
    Per l’insattazione di telecamere che possono riprendere anche l’attività lavorativa dei dipendenti occorre sempre un accordo con la rappresentanza sindacale aziendale o in mancanza di esso (come nel vostro caso) un’autorizzazione preventiva della Direzione Provinciale del Lavoro – Servizio Ispettivo.
    Per far valere i vostri diritti di lavoratori, tutelati sia dallo Statuto dei lavoratori sia dal Codice della privacy, potete rivolgervi direttamente alla competente D.P.L.
    In questo mio post può trovare maggiori informazioni in proposito: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  11. Paola scrive:
    Scritto il 20-10-2011 alle ore 11:18

    buongiorno, grazie per la risposta esaustiva! comunque si si tratta di contratti di lavoro, lui giustifica l’affissione dicendo che nel caso in cui viene un controllo bisogna far vedere i contratti, quando basterebbe tenere da parte le copie dei contratti ed esibierle quando necessario.
    non sappiamo se abbia avuto l’autorizzazione dalla direzione provinciale del lavoro, ma ci informeremo.
    grazie ancora

  12. Paola scrive:
    Scritto il 21-10-2011 alle ore 11:08

    Buongiorno, sono ancora io. credo che il titolare della pizzeria abbia l’autorizzazione perchè al di fuori del locale c’è affisso il cartello “locale sottoposto a videosorveglianza”, questo però non giustifica l’uso improprio che ne fa. lo scopo ultimo dovrebbe essere quello della sicurezza del locale ma non è così. pensi che ha perfino posizionato uno specchio in modo tale che la telecamera puntando lo specchio riprende la cucina. cose assurde!!!!!!

  13. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 21-10-2011 alle ore 11:23

    Paola… beata la sua ingenuità! Sapesse quanti cartelli posizionati vicino a telecamere ho visto nella mia attività…. persino in presenza di telecamere finte…oppure senza che ci fosse alcuna telecamera!!
    La presenza del cartello di avviso di per sè significa poco.
    Se le telecamere sono state installate dal suo titolare nel modo da lei descritto, dubito fortemente che sia stata chiesta ed ottenuta la necessaria autorizzazione preventiva dell’Ispettorato del Lavoro…
    E dubito anche che un datore di lavoro che affigge al pubblico i cotratti di lavoro dei propri dipendenti (!!) conosca le regole che disciplinano il controllo a distanza dell’attività dei lavoratori…

  14. alessio scrive:
    Scritto il 28-10-2011 alle ore 14:31

    Buon giorno, vorrei sapere dove posso trovare le sanzioni in merito al mancato funzionamento di un impianto di vidoesorveglianza perchè mal gestito dall’utente (negozio,bar,farmacia o altro ) e se non si è voluto fare un contratto di assistenza annuale.
    Grazie.Alessio

  15. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 30-10-2011 alle ore 14:06

    Salve Alessio.
    Non ho notizia delle sanzioni di cui lei parla.
    Non ho capito se lei è l’installatore dell’impianto o il cliente….
    In caso di inadempienza contrattuale ci sono i normali rimedi civilistici. Altro non saprei dirle.

  16. gabriele scrive:
    Scritto il 2-11-2011 alle ore 23:47

    buona sera a tutti volevo chiedere una cosa, se io installo una telecamera nel mio giardino privato, e la installo in modo che rispendra esclusivamente la mia proprieta e non strade o case comunicanti, sono obbligato a segnalarlo con un rispettivo cartello? Grazie della disponibilita.

  17. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 3-11-2011 alle ore 11:00

    Salve Gabriele.
    Se la telecamera che vuole installare nel suo giardino privato ha la funzione di riprendere eventuali intrusi che entrassero nel suo giardino, il cartello di informativa deve essere affisso nelle sue vicinanze. Infatti, qualunque individuo dovesse entrare nella sua proprietà rivestirebbe la qualifica di “interessato” ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 196/03 (vale a dire: soggetto al quale si riferiscono i dati personali, cioè le immagini riprese) e, come tale, ha il diritto di essere informato ai sensi dell’art. 13 del decreto citato.
    Inoltre, il cartello di avviso ha una buona funzione di deterrente e come tale può rivelarsi utile per tutelare maggiormente la sua proprietà.

  18. natalina scrive:
    Scritto il 3-11-2011 alle ore 16:44

    Salve,
    sono a chiedere delucidazioni riguardo:
    ditta proprietaria telecamere, unione dei comuni ha il compito di monitorare tutto l’iter delle telecamere che vengono utilizzate solo per finalità di sicurezza pubblica. Chi è il titolare del trattamento dati? Noi ditta come proprietario delle sole telecamere o unione dei comuni che detiene i dati?

    Grazie

  19. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 3-11-2011 alle ore 17:17

    D.Lgs. 196/03 Art. 28 (Titolare del trattamento)
    1. Quando il trattamento è effettuato da una persona giuridica, da una pubblica amministrazione o da un qualsiasi altro ente, associazione od organismo, titolare del trattamento è l’entità nel suo complesso o l’unità od organismo periferico che esercita un potere decisionale del tutto autonomo sulle finalità e sulle modalità del trattamento, ivi compreso il profilo della sicurezza.

    Se la vostra ditta è solamente proprietaria delle apparecchiature concesse in uso all’Unione dei Comuni e non esegue alcun trattamento dei dati (visione, registrazione, modificazione, cancellazione, comunicazione, ecc.) direi che “titolare” è solo l’Unione dei Comuni.

  20. Francesco scrive:
    Scritto il 5-11-2011 alle ore 18:04

    Salve
    ho letto i vari quesiti e le risposte da lei date.
    Mi sorge il dubbio, che cosa si intende per “controllo a distanza” dei lavoratori ? Quando è necessaria l’autorizzazione ai sensi dell’art.4 della legge 300/70 ?
    Se è solo l’istallazione dell’impianto di videosorveglianza che presume il “controllo a distanza” dei lavoratori, bene la contestazione della violazione all’art.4 L.300/70 se la ditta è sprovvista di accordo sindacale o autorizzazione della DPL, se invece si intende una distanza specifica, materiale o altro che non sò, tale violazione andrebbe contestata solo quando ne ricorrano i realtivi presupposti.
    Un’altra domanda
    E’ obbligatoria la verifica preliminare del Garante per la sicurezza della trasmissioni dei dati via internet quando al sistema di videosorveglianza si collegano diverse postazione esterne mobili e non ?
    Un’altra domanda
    E’ necessaria la notifica al Garante del trattamento dei dati personali a mezzo di videosorveglianza e/o videoregistrazione.
    Un’altra domanda
    Esiste un registro per l’accesso ai dati ?
    E’possibile reperirne un fac-simile ?
    Grazie, saluti Francesco

  21. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 6-11-2011 alle ore 11:06

    Del divieto di controllo a distanza dei lavoratori tramite sistemi di videosoerveglianza si parla ampiamente in un altro thread specifico: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/#comment-402

    Ad ogni modo Francesco, cerco di rispondere anche qui alle sue domande.

    Il “controllo a distanza” è quello effettuato dal datore di lavoro da una… certa distanza (non quantificabile), cioè non direttamente tramite la sua presenza sul posto di lavoro, fatto attraverso strumenti e apparecchiature operanti da remoto quali ad es. telecamere, sistemi di intercettazione delle telefonate, registrazione degli accessi ad Internet, visualizzazione della posta elettronica inviata/ricevuta, ecc. Tale controllo generalmente è effettuato all’insaputa del lavoratore (è un controllo occulto) ed è assolutamente vietato dal comma 1 dell’art. 4 dello Statuto dei lavoratori. Invece non è vietato il controllo “preterintenzionale”, vale a dire quello non finalizzato a controllare l’attività lavorativa del dipendente, ma dal quale potrebbe anche derivare un controllo su tale attività, purchè l’installazione delle apparecchiature di controllo sia richiesta da ragioni di sicurezza o da esigenze produttive od organizzative. In questo caso il controllo nei confronti del dipendente non è volontario, ma è solo incidentale o potenziale e il comma 2 dell’art. 4 dello Statuto lo ammette rispettando però particolari garanzie procedurali: previo accordo con le RSA, o, in difetto, autorizzazione della DPL.
    La verifica preliminare è attivata d’ufficio dal Garante o a seguito di un interpello del titolare del trattamento quando, per la natura dei dati o per le modalità di trattamento o per gli effetti che può determinare, ci sono rischi specifici per i diritti e le libertà fondamentali, nonché per la dignità degli interessati.
    Ad esempio, devono essere sottoposti alla verifica preliminare i sistemi di videosorveglianza dotati di un software che permetta il riconoscimento della persona tramite collegamento o incrocio o confronto delle immagini rilevate (ad es. la morfologia del volto) con dati biometrici, o sulla base del confronto dell’immagine con una campionatura di soggetti precostituita alla rilevazione dell’immagine.
    L’obbligo della verifica preliminare del Garante sussiste anche nel caso dei sistemi “intelligenti”, che non si limitano a riprendere e registrare le immagini, ma sono in grado di rilevare automaticamente comportamenti o eventi anomali, segnalarli, ed eventualmente registrarli (si tratta di sistemi che in generale sono considerarsi eccedenti rispetto alla normale attività di videosorveglianza, in quanto possono determinare effetti particolarmente invasivi sulla sfera di autodeterminazione dell’interessato e, conseguentemente, sul suo comportamento). Deve essere sottoposto a verifica preliminare anche l’utilizzo di sistemi integrati di videosorveglianza nei casi in cui le modalità di trattamento dei dati rilevati non corrispondano a quelle individuate nel punto 4.6 del provvedimento generale del Garante dell’8 aprile 2010 sulla videosorveglianza (che la invito a leggere!).
    Un altro caso in cui è necessario richiedere una verifica preliminare al Garante è quello in cui per particolari esigenze si vogliano allungare i tempi di conservazione delle immagini registrate oltre il termine massimo di 7 giorni previsto dalla norma, a meno che l’allungamento non derivi da una specifica richiesta dell’autorità giudiziaria o della polizia per un’attività investigativa in corso.
    Comunque, anche fuori dalle predette ipotesi, in tutti i casi in cui la videosorveglianza ha natura e caratteristiche tali per cui le misure e gli accorgimenti individuati nel provvedimento del Garante dell’8 aprile 2010 non sono integralmente applicabili a causa della natura dei dati trattati o delle modalità del trattamento o degli effetti che possono determinare, il titolare del trattamento è tenuto a richiedere una verifica preliminare al Garante per la privacy.
    Il normale esercizio di un impianto di videosorveglianza, non rientrante nelle ipotesi sopra indicare non deve essere sottoposto all’esame preventivo del Garante, purché il trattamento medesimo avvenga con modalità conformi al provvedimento generale del Garante dell’8 aprile 2010 sulla videosorveglianza.
    In ogni caso, nessuna approvazione “implicita” può desumersi dal semplice invio al Garante di documenti riguardanti progetti di videosorveglianza (spesso generici e non valutabili a distanza) cui non segua un esplicito riscontro dell’Autorità, perché in questa materia non si applica il principio del silenzio-assenso.

    Per quanto riguarda la notifica, la regola generale è che i trattamenti di dati personali devono essere notificati al Garante solo se rientrano nei casi specificamente previsti dall’art. 37 del Codice della privacy.

    Non esiste alcun registro per l’accesso ai dati rilevati tramite la videosorveglianza.

  22. alessio scrive:
    Scritto il 7-11-2011 alle ore 10:01

    Buon giorno, sono l’installatore e capita talvolta che per i più differenti motivi l’impianto di videosorveglianza no funzioni in quanto il cliente all’inizio controlla guarda ecc poi dopo un po nessuno lo gestisce più , quando serve non è operativo!
    Altra domanda:
    L’ispettorato del lavoro che ha 60 giorni per dare l’ok all’impianto installato presso un locale , mi dice che la registrazione non può essere fatta prima di tale data, anche in questo caso qual’è la multa (se c’è?)
    Ringrazio anticipatamente.

  23. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 7-11-2011 alle ore 12:01

    Anche se non opertaivo un impianto di videosorveglianza installato in un ambiente di lavoro deve rispondere a tutti i requisiti previsti dal Provvedimento generale in materia di videosorveglianza dell’8 aprile 2010 del Garante per la privacy.

    Non mi risulta che l’Ispettorato del lavoro abbia un termine per dare l’autorizzazione (preventiva, non successiva!) all’installazione di un impianto di videosorveglianza in un ambiente di lavoro.

    In ogni caso, l’impianto non può essere attivato prima dell’accordo con la RSA o, in mancanza, prima dell’autorizzazine della DPL.

    Le misure prescritte dal Provv. gen. dell’8 aprile 2010 del Garante devono essere osservate da tutti i titolari di trattamento dei dati, altrimenti il trattamento dei dati (la videoripresa e/o videoregistrazione) è illecito o non corretto a seconda dei casi, ed espone:
    – all’inutilizzabilità dei dati personali trattati in violazione (art. 11 comma 2 del Codice);
    – all’adozione di provvedimenti di blocco o di divieto del trattamento disposti dal Garante (art. 143. comma 1, lettera c) del Codice);
    – all’applicazione delle pertinenti sanzioni amministrative o penali (artt. 161 segg. del Codice).
    Va ricordato in proposito che l’art. 38 dello Statuto dei lavoratori (legge n. 300/70), richiamato dall’art. 114 del Codice della privacy, stabilisce che per la violazione dei commi 1 e 2 dell’art. 4 dello Statuto (divieto di controllo a distanza dei lavoratori) è prevista l’ammenda da euro 154 ad euro 1.549, ovvero l’arresto da quindici giorni ad un anno. Nei casi più gravi, le pene dell’arresto e dell’ammenda sono applicate congiuntamente e, quando per le condizioni economiche del reo, l’ammenda stabilita può presumersi inefficace anche se applicata al massimo, il giudice ha facoltà di aumentarla fino al quintuplo.
    L’accertamento da parte della DPL della mancanza di autorizzazione all’installazione può comportare la sanzione (penale) dell’ammenda o dell’arresto. Nei casi più gravi le pene dell’arresto e dell’ammenda sono applicate congiuntamente.
    L’adozione della “prescrizione obbligatoria” (estesa dal D.Lgs. 124/2004 a tutte le ipotesi di reato in cui sia prevista la pena della sola ammenda ovvero la pena alternativa dell’arresto o dell’ammenda) può essere impartita dalla DPL a seguito di idonei sopralluoghi nei locali aziendali dai quali derivano reiterati controlli a distanza sul personale in orario di lavoro e quindi evidenti violazione alla riservatezza.
    Per quanto concerne la prescrizione obbligatoria, la circolare del Ministero del Lavoro n. 24 del 24 giugno 2004, precisa che essa si applica non solo quando l’inadempienza può essere sanata, ma anche nelle ipotesi di reato a “condotta esaurita”, vale a dire nei reati istantanei, nonché nella fattispecie in cui il reo abbia autonomamente provveduto all’adempimento degli obblighi di legge sanzionati, precedentemente all’emanazione della prescrizione.
    Attraverso l’adozione della prescrizione obbligatoria l’esercizio dell’azione penale rimane sospeso finchè il trasgressore non ha adempiuto e corrisposto l’eventuale sanzione pecuniaria. L’ispettore nella prescrizione deve indicare tempi, modalità di esecuzione delle modifiche all’impianto ed importo della sanzione amministrativa pecuniaria per la regolarizzazione. Successivamente, e comunque entro 60 giorni, l’ispettore del lavoro ha l’obbligo di accertare l’adempimento attraverso una specifica verifica. Se risulta l’avvenuto adempimento della prescrizione l’organo di vigilanza ammette il contravventore a pagare in sede amministrativa entro i 30 giorni successivi una somma pari ad un quarto del massimo dell’ammenda prevista per la violazione commessa.
    Per i casi di violazione più gravi, il comma 2 dell’art. 38 della legge n. 300/1970 prevede l’applicazione congiunta delle pene dell’arresto e dell’ammenda. Il personale ispettivo, non essendo prevista la prescrizione obbligatoria, ha la possibilità di emanare un’apposita disposizione ex art 14, D.Lgs. 124/04 nei riguardi del datore di lavoro che ha adottato impianti non conformi alla previsione delle norme. Fra i provvedimenti applicabili dall’ispettore è anche possibile la temporanea disattivazione degli impianti di videosorveglianza, fornendo tempestivamente specifica informativa alla competente autorità giudiziaria in merito al reato accertato.

  24. Francesco scrive:
    Scritto il 18-11-2011 alle ore 18:03

    Buonasera Sig. Polacchini
    Secondo lei per l’istallazione di un sistema di videosorveglianza è necessaria la compilazione del DPS con la conseguente valutazione del rischio secondo i criteri di liceità,necessarietà e proporzionalita, sempre o in quali casi?
    Grazie, saluti Francesco

  25. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 18-11-2011 alle ore 18:54

    Francesco la redazione del DPS è obbligatoria solo per i ttolari che trattano “dati sensibili” con l’ausilio di strumenti elettronici.
    Un impianto vi videosorveglinaza è senza dubbio uno strumento elettronico di trattamento dei dati (immagini), ma scorrendo l’elenco di “dati sensibili” contenuti nella elencazione tassativa dell’art. 4 del D.Lgs. n. 196/03 l’unico dato “sensibile” che mi sembra possa trarsi dalla visione delle immagini riprese da una telecamera è l’origine etnica o razziale di una persona fisica, quindi….. veda un pò lei.

  26. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 18-11-2011 alle ore 18:59

    A parziale RETTIFICA di quanto ho scritto nel mio post n. 23 di risposta ad Alessio, confermo che ai sensi del D.P.C.M. 22 dicembre 2010, n. 275, le istanze di autorizzazione all’installazione di un impianto di videosorveglianza dovrebbero essere evase dalla Direzione Provinciale del Lavoro entro il termine massimo di 60 giorni.
    Prima dell’autorizzazione della DPL l’installazione dell’impianto è vietata.

  27. ROSA scrive:
    Scritto il 23-11-2011 alle ore 10:59

    Quindi se voglio installare un semplice impianto di videosorveglianza devo inviare richiesta alla Direzione Provinciale del Lavoro?

  28. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 23-11-2011 alle ore 12:50

    No Rosa! L’autorizzazione alla DPL va chiesta SOLO se si vuole installare un impianto di videosorveglianza per motivi d sicurezza in un ambiente di lavoro e se possono essere ripresi anche i dipendenti. In questo caso vale l’art 4, comma 2 della Legge n. 300/70 (richiamato dall’art. 114 del Codice privacy) che subordina la possibiltà di installare le telecamere al preventivo accordo con la rappresentanza sindacale aziendale o – in mancanza della RSA o in caso di mancato accordo – all’autorizzazione preventiva del Servizio Ispettivo della competente DPL.

  29. ROSA scrive:
    Scritto il 23-11-2011 alle ore 16:56

    grazie molto gentile! Mi erano giunte voci che era necessario fare delle comunicazioni al Garante della privacy, ma credo infondate. Grazie!

  30. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 23-11-2011 alle ore 18:54

    Stia tranquilla Rosa: lei non deve fare nessuna comunicazione all’Authority!
    L’unico caso in cui il titolare del trattamento di videosorveglianza si deve rivolgere al Garante per la privacy è quello previsto dal punto 3.2.1. del provv. gen. 10 aprile 2010 sulla videosorveglianza, che dispone che quando ci sono rischi specifici per i diritti e le libertà fondamentali e per la dignità degli interessati (a causa della natura dei dati o delle modalità di trattamento o degli effetti che esso può determinare), l’attività di videosorveglianza deve essere fatta rispettando le misure e gli accorgimenti prescritti dal Garante dopo una “verifica preliminare” attivata d’ufficio o a seguito di interpello del titolare.
    Questo vale nel caso di sistemi di videosorveglianza che raccolgono immagini associate a dati biometrici (ad es. i sistemi di videosorveglianza dotati di software che permetta il riconoscimento della persona tramite collegamento o incrocio o confronto delle immagini rilevate (ad es. la morfologia del volto) con altri specifici dati personali, in particolare con dati biometrici, o sulla base del confronto della relativa immagine con un campione di soggetti formato prima della ripresa delle immagini).
    L’obbligo di sottoporre il sistema a una verifica preliminare del Garante c’è anche nel caso dei c.d. “sistemi intelligenti”, cioè quelli che non si limitano a riprendere e registrare le immagini, ma sono in grado di rilevare automaticamente comportamenti o eventi anomali, segnalarli, ed eventualmente registrarli.
    L’obbligo sussiste infine nel caso di allungamento dei tempi di conservazione delle immagini registrate oltre il termine massimo di sette giorni, per speciali esigenze di conservazione più lunga.
    Fuori di questi casi la videosorveglianza non richiede alcuna autorizzazione del Garante per la privacy.

  31. mirna scrive:
    Scritto il 23-11-2011 alle ore 19:11

    Buona sera,vorrei esporre i cartelli di zona videosorvegliata nei cancelli della mia abitazione e delle finte telecamere da usare come deterrenti per un confinante che mi ha deturpato 15 metri di siepe!!
    Posso farlo tranquillamente senza chiedere alcun permesso a Carabinieri o altro? Grazie

  32. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 23-11-2011 alle ore 19:32

    Mirna la risposta la trova qui:

    http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/#comment-441

    …in particolare legga il mio post n. 196.

    Le telecamere “finte” non sono ammesse!

  33. Maria Giovanna scrive:
    Scritto il 24-11-2011 alle ore 12:03

    Vorrei installare una telecamera nel mio negozio in quanto vendo piccoli articoli e più volte spariscono. Cosa devo e posso fare? A chi devo chiedere le autorizzazioni? Grazie

  34. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 24-11-2011 alle ore 16:22

    Giovanna la legge italiana non prevede autorizzazioni preventive per l’installazione di telecamere, salvo nel caso in cui si riprendano lavoratori sul luogo di lavoro (in tal caso vale la procedura del comma 2 dell’art. 4 della legge n. 300/70).

    E’ stata l’autorità Garante per la protezione dei dati personali a fissare alcuni “principi di base” da osservare se vi vuole installare un sistema di videosorveglianza. Non si tratta altro che della formalizzazione di banali principi di rispetto della riservatezza altrui, dettati dal buon senso e scaturiti dalla pratica quotidiana.
    I principi da rispettare sono i seguenti:
    1. principio di liceità: l’installazione di telecamere è lecita solo se è proporzionata agli scopi (legittimi) che si vogliono perseguire;
    2. principio di necessità: la videosorveglianza va utilizzata solo se è realmente necessaria e se è la tecnica più adatta per prevenire certe situazioni, cioè solo quando altre misure sono insufficienti o inattuabili (tanto per fare un esempio banale: per impedire il superamento di un varco è sufficiente una porta e non è necessaria una telecamera);
    3. principio di conoscenza: le riprese non possono essere fatte di nascosto, all’insaputa delle persone coinvolte; perciò nell’area soggetta a videosorveglianza devono essere presenti dei cartelli che avvisino le persone in transito del fatto che ogni loro azione sarà ripresa e conservata per qualche tempo;
    4. principio di limitatezza: le riprese devono essere limitate allo spazio ed al tempo necessari per lo scopo legittimo perseguito e, comunque, alle aree di competenza della persona che ne fa uso (per es. non si può piazzare sulla porta di casa una telecamera che riprenda anche la strada o la porta dell’appartamento di fronte); inoltre, per il “diritto all’oblio” di ciascuno, le riprese devono essere cancellate appena viene meno la necessità di conservarle, cioè di regola dopo 24 ore (salvo autorizzazione del Garante a conservale per un tempo maggiore).
    5. principio di responsabilità/trasparenza: chi viene ripreso deve sapere chi effettua le riprese e chi conserva le registrazioni, in modo da sapere a chi rivolgersi per esercitare tutti i diritti riconosciutigli dalla legge; per questo motivo è necessario indicare sul cartello di avviso il nome del titolare delle riprese.
    Tutto questo vale in generale per i normali sistemi di videosorveglianza di uso comune. Invece nei casi particolari (ad es. le telecamere “intelligenti” recentemente introdotte sul mercato, che sono in grado di attivare un allarme in caso di comportamenti sospetti, come persone che corrono o persone che ritornano più volte sullo stesso luogo), si deve chiedere un’autorizzazione preventiva al Garante, specificando le caratteristiche dell’impianto e le particolari finalità che si vogliono perseguire attraverso la sua installazione.

    Detto questo, va rilevato che le telecamere non dovrebbero essere concepite come uno strumento di registrazione “passiva” degli eventi per individuare (qualora in futuro fosse necessario) eventuali responsabili di un illecito. L’uso delle telecamere, invece, è veramente utile per la telesorveglianza, cioè per la sorveglianza di un luogo distante.
    La registrazione passiva degli eventi di per sé non è molto utile, né come strumento di dissuasione né come strumento di indagine; infatti, le telecamere a bassa risoluzione normalmente impiegate sono quasi sempre inutili ai fini del riconoscimento del malvivente che, oltretutto, può anche facilmente camuffarsi per rendersi irriconoscibile. La telesorveglianza, invece, associa le telecamere a un sistema di rilevamento delle violazioni (ad es. un allarme perimetrale o volumetrico, un sensore di rilevamento dei movimenti, ecc.) e a un sistema di teleallarme (ad es. con l’invio di un sms) che avvisa il titolare affinchè possa intervenire tempestivamente.
    Soltanto nel caso di un negozio o di un’area che sia anche presidiata in modo continuo da una persona (il proprietario, il commesso, l’addetto alla vigilanza, ecc.) possono avere un senso le telecamere come sistema di registrazione passiva degli eventi, ma in quasi tutti gli altri casi non servono a molto. Inoltre, i dati registrati devono essere cancellati dal titolare del trattamento di videosorveglianza dopo 24 ore con la sovraregistrazione e, se questo non è possibile in maniera automatica, è il titolare stesso che deve visionare i filmati a fine giornata e decidere se cancellarli o conservarli (nel caso in cui rivelino un reato). Nel caso di un negozio il titolare del trattamento dei dati raccolti attraverso la videosorveglianza è quasi sempre il padrone del negozio, il quale sa benissimo se durante la giornata è avvenuto un furto. In questo caso, potrà conservare i filmati solo dopo aver avvertito la polizia del reato commesso ai suoi danni.

  35. Fabrizio scrive:
    Scritto il 25-11-2011 alle ore 17:28

    Salve Sig. Polacchini
    le chiedo un chiarimento in merito alle misure da prendere antecedenti l’installazione dell’impianto di videosorveglianza.
    Non mi è chiaro un punto.. se non è possibile ottenere un accordo sindacale perchè manca il sindacato all’interno dell’azienda, è sufficente un accordo con i dipendenti o una loro delegazione interna? E’ necessario comunque chiedere il parere del DPL? Grazie mille e complimenti per la professionalità.

  36. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 26-11-2011 alle ore 12:33

    Buongiorno Fabrizio, vediamo di fare un po’ di chiarezza riepilogando brevemente l’intera questione e spiegando i motivi delle scelte del legislatore.

    L’art. 4 della L. n. 300/70 Statuto dei lavoratori (richiamato dall’art. 114 del D. Lgs. n. 196/03 Codice della privacy) stabilisce un divieto assoluto di installazione di un apparecchiatura audiovisiva avente come finalità il controllo a distanza dell’attività dei lavoratori.
    Se però il datore di lavoro vuole installare l’apparecchiatura per delle esigenze organizzative e produttive ovvero per esigenze di sicurezza del lavoro, ma dall’installazione dell’impianto derivi la possibilità anche accidentale di controllo dell’attività dei lavoratori, la legge prevede che il divieto assoluto possa essere rimosso. Infatti, se ricorrono queste condizioni, il legislatore del 1970, con l’intento di difendere il lavoratore da azioni del datore di lavoro che possono essere lesive della sua dignità personale (e oggi anche della sua “privacy”), ha previsto la possibilità che gli impianti siano legittimamente installati purchè sia stato raggiunto un accordo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali, oppure, in mancanza di queste o in mancanza di accordo, che sia stata rilasciata l’autorizzazione dalla parte della competente Direzione Provinciale del Lavoro.
    Quindi la legge, pur tendendo a privilegiare l’accordo sindacale come mezzo idoneo per rimuovere il divieto, da in alternativa al datore di lavoro la facoltà di presentare un’apposita istanza alla DPL che, valutate le circostanze del caso, può emanare il provvedimento che autorizza l’installazione, dell’impianto dettando, se necessario, particolari modalità d’uso dell’impianto stesso.
    La legge non consente di sostituire l’accordo con la RSA (se l’azienda ha più di 15 dipendenti) o l’autorizzazione della DPL (al di sotto dei 15 dipendenti), con il consenso rilasciato dai singoli lavoratori (anche se fossero tutti). E’ infatti evidente che un simile “accordo” non offre le garanzie di non coercitività che potrebbe avere l’accordo stipulato con la rappresentanza sindacale; perciò il legislatore affida ad un organo di controllo esterno all’azienda (l’Ispettorato del Lavoro) il compito di verificare le condizioni in cui sarà impiegato l’impianto di videosorveglianza e di verificare l’effettiva consapevolezza e disponibilità ad essere sottoposti a un possibile controllo da parte dei lavoratori.
    L’impiego di un impianto di videosorveglianza (ma persino la semplice installazione dell’impianto, anche se non funziona ancora) in un ambiente di lavoro in cui vi siano dipendenti senza l’autorizzazione della DPL o senza l’accordo sindacale è un comportamento vietato che la legge sanziona con la sanzione penale dell’arresto da 15 giorni a un anno o in alternativa dell’ammenda da € 154 a € 1.549 (art. 38 della L. n.300/70, al quale rinvia l’art. 171 del D. Lgs. 196/03).
    A questa ipotesi sanzionatoria può essere applicato l’istituto “premiale” della prescrizione obbligatoria (cioè estinzione del reato in via amministrativa e sanzione ridotta ad un quarto del massimo) se il datore di lavoro sana il suo comportamento illecito, smantellando l’impianto ovvero chiedendone la regolare autorizzazione, sempreché allo stesso non sia imputabile un comportamento palesemente doloso nell’installazione dell’impianto.

    Spero di essere stato sufficientemente chiaro.

  37. ale scrive:
    Scritto il 28-11-2011 alle ore 00:53

    buonasera
    sono un’istallatore , una domanda
    un cliente mi ha commissionato un impianto di videosorveglianza in un garage, senza pero’ la richiesta di documentazione,permessi,ecc.
    dovrebbe succedere un quacosa x
    io a che cosa vado incontro?
    grazie buonasera

  38. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 28-11-2011 alle ore 11:34

    Salve Alessando.
    Come semplice installatore dell’impianto lei non ha alcuna “responsabilità” sull’uso che il suo cliente farà delle telcamere, né sulle modalità con le quali egli tratterà le immagini riprese.
    Solamente per scrupolo professionale e per dare dimostrazione di serietà e competenza, sarebbe comunque bene che lei informasse sinteticamente la sua clientela sulle implicazioni della richiesta di installazione di un impianto TVCC.

    Sostanzialmente, a mio avviso, sarebbe sufficiente che lei facesse presente al suo committente solo queste poche cose essenziali:
    1) Le telecamere devono essere segnalate con un apposito cartello di avviso (di tipo conforme a quello predisposto dal Garante per la privacy) collocato nelle vicinanze di ciascuna di esse, indicante chi è il “titolare del trattamento” (cioè il proprietario dell’impianto.) Il cartello informativo deve essere ben visibile anche di notte.
    2) La videosorveglianza fatta da persone fisiche (non dalle ditte) per fini esclusivamente personali non è soggetta alle norme del Codice della privacy (decreto legislativo n. 196/03) se le immagini riprese non sono comunicate sistematicamente a terzi ovvero se non sono diffuse. Anche in questo caso, però, si devono adottare opportune cautele a tutela dei terzi, perché, ai sensi dell’art. 5, comma 3, del Codice della privacy il titolare del trattamento è sempre responsabile civilmente per gli eventuali danni procurati a terzi e deve garantire la sicurezza delle immagini riprese e registrate. Questo vale, per esempio, per gli strumenti di videosorveglianza idonei ad identificare coloro che si accingono ad entrare in luoghi privati (videocitofoni ovvero altre apparecchiature che rilevano immagini o suoni, anche tramite registrazione), oltre che per i sistemi di ripresa installati nei pressi di immobili privati e all’interno di condomini e loro pertinenze (quali posti auto e box).
    In ogni caso, anche se non si applica la disciplina del Codice della privacy, per evitare di incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata (art. 615-bis codice penale), l’angolo visuale delle riprese deve essere sempre limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza (ad esempio quelli antistanti l’accesso alla propria abitazione), mentre non sono ammesse riprese (anche senza la registrazione di immagini) di aree comuni come cortili, pianerottoli, scale, garage comuni, ovvero di aree antistanti l’abitazione di altri condomini. In sostanza, le telecamere devono inquadrare soltanto le aree di proprietà del titolare del trattamento (cioè del proprietario dell’impianto).
    3) Se invece è applicabile il Codice della privacy (cioè se le finalità delle riprese non sono solamente personali o se le immagini riprese sono comunicate a qualcuno, oppure diffuse), il trattamento di dati (ripresa) è lecito soltanto se c’è il consenso preventivo dell’interessato (il soggetto ripreso), oppure se ricorre uno dei casi nei quali ai sensi dell’art. 24 del Codice non è necessario il consenso dell’interessato.
    4) La conservazione delle immagini registrate deve essere limitata a poche ore o, al massimo, alle 24 ore successive alle riprese, salva l’esigenza di un periodo di conservazione più lungo a causa di festività o chiusura di uffici o esercizi, nonché nel caso in cui si deve aderire ad una specifica richiesta investigativa dell’autorità giudiziaria o della polizia.
    5) Solamente se il titolare del trattamento svolge un’attività particolarmente rischiosa è ammesso un tempo più ampio di conservazione delle immagini registrate, che comunque non deve mai superare i 7 giorni (questo vale, per esempio, per le banche, che possono avere l’esigenza di identificare le persone che hanno fatto un sopralluogo nei giorni precedenti una rapina).
    6) Se l’impianto viene installato in un luogo di lavoro e le telecamere riprendono anche luoghi nei quali si trovano o transitano i dipendenti, lo Statuto dei lavoratori (art. 4, comma 2, legge n. 300/70) stabilisce che prima della loro installazione è necessario stipulare un accordo con la rappresentanza sindacale aziendale dei lavoratori (e non con i singoli lavoratori!). Se però manca la rappresentanza sindacale (come nel caso delle aziende con meno di 15 dipendenti), o se non si raggiunge un accordo con la RSA, è necessario ottenere dalla competente Direzione Provinciale del Lavoro l’autorizzazione all’installazione dell’impianto, avanzando un’apposita istanza.
    L’istanza di autorizzazione deve essere fatta dal committente l’impianto TVCC, preventivamente alla sua installazione. La DPL, ricevuta l’istanza del datore di lavoro, invia un funzionario del proprio Servizio Ispettivo a fare un sopralluogo in azienda e, sulla base della relazione scritta fatta da questo, emette entro 60 giorni dall’istanza il provvedimento autorizzatorio, che può anche contenere delle particolari prescrizioni sulle modalità tecniche con le quali possono essere fatte le riprese.
    7) In ogni caso, è bene che colui il quale vuole installare un impianto di videosorveglianza prenda visione del Provvedimento Generale dell’8 aprile 2010, con il quale il Garante per la privacy ha fissato le regole generali che tutti i soggetti, pubblici e privati, devono osservare per impiegare lecitamente un sistema di videosorveglianza.

    Come installatore qualificato, inoltre, lei deve assicurare ai suoi clienti il pieno rispetto delle prescrizioni di legge, rilasciando a lavoro ultimato una specifica dichiarazione di conformità, ai sensi dell’art. 7 del decreto ministeriale 22 gennaio 2008 n. 37, contenente una descrizione dettagliata dell’intervento fatto e delle caratteristiche tecniche dell’impianto TVCC, compresa una pianta indicante la posizione delle telecamere e il loro angolo di ripresa. Tale dichiarazione di conformità è anche una “misura minima di sicurezza” prevista obbligatoriamente dal Codice della privacy (v. punto 25 del Disciplinare Tecnico, allegato B) al D.Lgs. 196/03).

    Spero di essere stato sufficientemente chiaro e le auguro buon lavoro.

  39. Paolo scrive:
    Scritto il 21-12-2011 alle ore 00:33

    Buona sera,
    vorrei sapere dove posso trovare una guida circa la dichiarazione di conformità di un impianto TVCC per l’ingresso (strada), androne e cortile di un condominio.
    grazie mille in anticipo

  40. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 21-12-2011 alle ore 10:06

    Buongiono Paolo. Bella domanda la sua….. mi fa più esperto e tuttologo di quanto io non sia….
    Provi a cercare in Internet: Google a volte fa miracoli!
    Cordilaità.

  41. sara scrive:
    Scritto il 23-12-2011 alle ore 21:06

    buoa sera, vorrei sapere come/ a chi devo rivolgermi per far si che chi ha messo un impianto di videosorveglianza ha infranto come 1° l’informazione di presenza di tale impianto( non ha esposto nessun cartello con area sottoposta a video sorveglianza); e se la zona che riprende sia effettivamente di sua proprietà; cioè che il raggio di ripresa non cada su area comunale o privata:
    grazie sara

  42. ENZO scrive:
    Scritto il 2-1-2012 alle ore 13:08

    Salve ,scrivo per fare presente un abuso ,Francavilla.F_na.(BR) in Via MASSARI————- delle telecamere messe dalla parte opposta della strada per riprendere la facciata,”leggendo” vedo che non sono infissi che avvisano della presenza di video sorveglianza ,preciso che il signore sia un Dott.Non vedo come anno dato il permesso, con la speranza che le telecamere vanno usate in questo modo riprendendo una via,spero chi deve intervenire per la tutela della Privacy dei cittadini.Spero di essere stato chiaro di questo abuso ,chi deve prendere provvedimenti li facci, la legge e per tutti,AUGURI Buon inizio .

  43. ENZO scrive:
    Scritto il 2-1-2012 alle ore 13:22

    Salve,in”via massari” ci sono delle telecamere dalla parte opposta della strada che non sono segnalate,che riprendono le porte che tutto il marciapiede ,una invece prende la parte opposta della strada,il signore e un Dottore come mai a 4 telecamere sulla strada.Leggevo che deve riprendere solo sotto il suo portone oppure le rimesse ,ma vedo che tutto non sia chiaro,solo le Banche possono riprendere le vie con una domanda precisa non so a chi rivolgere, spero che facciamo qualcosa per la privacy Grazie.Buon Anno 2012.

  44. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 4-1-2012 alle ore 10:53

    Rispondo a Sara e ad Enzo.
    Le vostre domande non sono pertinenti all’interno di questo thread in cui s parla solo delle corrette modalità di installazione di un impianto di videosorveglianza.
    Ad ogni modo, non sono certamente io la persona che può rispondere alle vostre domande.
    Se ravvisate una qualche irregolarità nell’installazione di una telecamera che, a vostro avviso, viola la vostra privacy, dovete rivolgervi in via preventiva al titolare del trattamento (cioè al padrone dell’impianto) per esercitare tutti i diritti che l’art. 7 del D.Lgs. 196/03 vi riconosce (si tratta del cd. interpello preventivo, previsto dall’art 146 del Codice della privacy). Solamente dopo che sono trascorsi 15 giorni senza avere ottenuto un riscontro alla vostra richiesta o avendo ricevuto un rifiuto, anche parziale, potete rivolgervi gratuitamente all’Autorità Garante per la privacy facendo un ricorso, oppure direttamente all’Autorità Giudiziaria.

  45. sara scrive:
    Scritto il 5-1-2012 alle ore 16:16

    grazie!

  46. Silvano scrive:
    Scritto il 18-1-2012 alle ore 10:24

    Buongiorno sig. Marcello,
    sono un RSA in una azienda della GDO. Abbiamo firmato(da noi redatto) un accordo per l’installazione(l’impianto era già installato da circa 10 mesi, ma come dichiarato dalla direzione del negozio “non operativo”) delle telecamere per la video sorveglianza, dopo innumerevoli ns solleciti. Adesso, la direzione del negozio (è la seconda volta, una contestualmente ad una manutenzione straordinaria) ci ha chiesto di poter aver accesso alla visione del filmato. La nostra domanda è la seguente: può la direzione del negozio accedere (fatta richiesta alle RSA) quando più le pare alla visione del filmato, con la motivazione di un probabile taccheggio? Grazie per mettere a nostra disposizione la vostra professionalità.
    Silvano

  47. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 18-1-2012 alle ore 12:32

    Silvano, premesso che questa sua domanda andava posta nel thread relativo alla videosorveglianza nei luoghi di lavoro http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/(dove tra l’altro potrà già trovare la risposta a molti dei suoi eventuali dubbi), non mi è molto chiara la sua domanda.
    Da ciò che scrive mi sembra di capire che il “titolare del trattamento” è la sua azienda, la quale ha installato il sistema di videosorveglianza nel luogo di lavoro per le finalità ammesse dal comma 2 dell’art. 4 L. 300/70: esigenze organizzative e produttive, ovvero sicurezza del lavoro, nelle quali si è soliti fare rientrare anche le esigenze connesse alla tutela del patrimonio aziendale e la prevenzione di reati. Per fare ciò l’azienda ha correttamente stipulato un accordo sindacale con la propria RSA, come previsto dalla legge.
    A questo punto non capisco la sua domanda. E’ evidente che il “titolare” può visionare le immagini (altrimenti che senso avrebbe l’avere installato l’impianto?). Se a garanzia della privacy dei lavoratori e a tutela della loro dignità nell’ambiente di lavoro l’accordo richiede la presenza di un RSA, ben venga. Invece una richiesta di autorizzazione alle RSA non la capisco… L’accordo dovrebbe già prevedere che con determinate garanzie per i lavorratori le immagini riprese siano visibili da parte della direzione aziendale (proprietaria tra l’altro dell’impianto), altrimenti, che senso avrebbe l’installazione dell videosorveglinza? Chi altri dovrebbe visionare quelle immagini?

  48. Silvano scrive:
    Scritto il 18-1-2012 alle ore 23:53

    Buonasera sig. Marcello.
    Grazie per la rapida risposta, e ci scusiamo per non aver capito dove dovevavo porre il nostro quesito.
    La sua risposta è stata molto esaustiva.
    Noi credevamo che per la visione delle riprese ci dovesse essere una denuncia formale alle autorità competenti, ma ci sbagliavamo.
    Ci riteniamo un gruppo di dipendenti “fortunati”, in primo luogo perchè abbiamo un lavoro (e di questi tempi non è cosa da poco!!) in secondo luogo perchè i rapporti sindacali sono molto positivi e la nostra azienda ci coinvolge in molti aspetti della sua organizzazione.
    Per quanto riguarda la “richiesta di autorizzazione alle RSA”…intendevamo la richiesta della nostra presenza durante la visione, anche perchè se “…in caso si rendesse necessaria la visione delle immagini registrate a seguito di atto illecito e non fosse presente alcun componente delle RSA, l’azienda, accertata l’irreperibilità delle RSA potra comunque accedere alla visione delle immagini. In tale eventualità l’azienda dovrà comunque comunicare alle RSA, in maniera tempestiva, l’avvenuta visione e mostrare la documentazione che ha reso necessario tale intervento (esempio: dichiarazione scritta da parte di un dipendente e/o denuncia formale alle autorità di pubblica sicurezza)….. Questo è quanto scritto nell’accordo, e non ci sembra cosa da poco!
    Nel formularle i nostri piu sinceri ringraziamenti la salutiamo e la invitiamo a continuare su questa strada di tutela e “formazione” dei lavoratori.

  49. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-1-2012 alle ore 13:09

    Sono contento di esservi sato utile Silvano.
    Da ex Direttore del Personale e Responsabile delle Relazioni Industriali mi fa piacere sapere che ci sono aziende nelle quali i rapporti sindacali sono improntati alla correttezza, alla trasparenza e al rispetto reciproco.
    La clausola inserita nel vostro accordo sindacale sulla videosorveglianza mi sembra corretta e testimonia la bontà dei vostri rapporti interni. Buon lavoro!

  50. ylenia scrive:
    Scritto il 19-1-2012 alle ore 20:41

    Buonasera dottore,vorrei chiederele se le videoregistrazioni sui bancomat esterni alle banche si autodistruggono dopo 7 giorni, o se è la banca a doverle eliminare potendole cosi trattenere impropriamente oltre limite pur non sussistendo lanecessita’ di farlo,grazie per la gentile risposta,buon lavoro

  51. ylenia scrive:
    Scritto il 19-1-2012 alle ore 21:33

    Gentile dottore, vorrei sapere se le immagini relative alla videosorveglianza posta sui bancomat esterni alle banche, vengono distrutte automaticamente dal sistema dopo sette giorni o se per essere eliminate è necessario comunque l’intervento di un responsabile della banca stessa,grazie per la gentile risposta,buona sera.

  52. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 21-1-2012 alle ore 11:33

    Buongiorno Ylenia.
    Il provvedimento generale sulla videosorveglianza emanato dal Garante per la privacy l’8 aprile 2010 stabilisce chiaramente la durata dell’eventuale conservazione delle immagini (v. paragrafo 3.4). Questa durata è stata stabilita per rispettare il fondamentale principio di “proporzionalità” tra il trattamento effettuato (la rilevazione e registrazione delle immagini) e il tempo necessario per raggiungere la finalità perseguita (la tutela del patrimonio o della sicurezza).
    La conservazione delle immagini deve essere limitata a poche ore o, al massimo, alle 24 ore successive alla loro rilevazione, salvo speciali esigenze di ulteriore conservazione dovute a festività o chiusura di uffici o esercizi, nonché nel caso in cui si deve aderire ad una specifica richiesta investigativa dell’autorità giudiziaria o di polizia giudiziaria.
    Un tempo più lungo di conservazione delle immagini è ammesso soltanto se il titolare del trattamento svolge un’attività particolarmente rischiosa. La durata della conservazione delle immagini registrate non deve comunque superare la settimana (anche sulla base del tempo massimo stabilito dalla legge per altri trattamenti di dati).

    Nelle banche, per esempio, può essere ritenuto necessario conservare le immagini videoregistrate per un periodo di tempo superiore alle 24 ore (ma mai superiore ai 7 giorni) per identificare gli autori di un sopralluogo nei giorni precedenti una rapina.

    Se, in casi eccezionali, il titolare del trattamento (ad es. la banca) volesse allungare i tempi di conservazione oltre la settimana, dovrebbe interpellare il Garante chiedendogli una “verifica preliminare”, motivandola con una specifica esigenza di sicurezza perseguita per delle situazioni di rischio concrete che riguardano pericoli realmente incombenti.
    Le ragioni della scelta di conservazione delle immagini per un tempo più lungo rispetto a quello normalmente ammesso devono essere adeguatamente documentate dal titolare che chiede la “verifica preliminare” del Garante. Ad esito di tale verifica l’Autorità potrà autorizzare o meno l’allungamento del tempo di conservazione delle immagini, prescrivendo eventuali misure e accorgimenti tecnici.
    L’allungamento della durata della conservazione delle immagini può essere richiesto solo per un periodo di tempo congruo, cioè quello per il quale venga confermata questa eccezionale necessità del titolare.
    In sostanza, l’eventuale più lunga conservazione delle immagini deve essere commisurata al grado di indispensabilità di questa situazione eccezionale e può avvenire solo per il tempo necessario e predeterminato a raggiungere la finalità perseguita dal titolare.

    La congruità di un tempo di conservazione più lungo può anche dipendere dalla necessità del titolare di aderire a una specifica richiesta di custodire o consegnare una copia della videoregistrazione fattagli dall’autorità giudiziaria o dalla polizia giudiziaria per un’attività investigativa in corso.

    Il sistema di videoregistrazione deve essere programmato in modo che al momento prestabilito normalmente (dopo 24 ore o 7 giorni) avvenga l’integrale cancellazione automatica delle immagini, anche mediante sovra-registrazione (sovrapposizione delle nuove immagini alle vecchie), e in modo tale che non siano più riutilizzabili i dati cancellati.
    Se il sistema di videoregistrazione non è basato su una tecnologia digitale oppure non permette la scadenza automatica dei dati registrati, la cancellazione delle immagini deve in ogni caso essere fatta manualmente nel più breve tempo possibile appena è terminato il periodo di conservazione fissato dal titolare.

    Se il titolare del trattamento non rispetta i tempi di conservazione delle immagini raccolte e l’obbligo della loro cancellazione oltre il termine previsto si applica la pesante sanzione amministrativa stabilita dall’art. 162, comma 2-ter, del Codice (da 30.000 a 180.000 euro).

  53. Gianni scrive:
    Scritto il 22-1-2012 alle ore 00:50

    Buonasera Dott. Polacchini mia cugina vorrebbe installare un impianto di videosorveglianza con telecamere poste sia fuori che dentro l’esercizio commerciale “Pizzeria”, solo per fini di sicurezza in quanto tempo fa ha subito un’aggressione nel suo negozio da parte di malviventi con danneggiamento di suppellettili, inoltre le fioriere esterne vengono danneggiate periodicamente, ora si pone il problema delle autorizzazioni…..a quale Ente preposto, dovrebbe richiedere il permesso per l’istallazione dell’impianto per fini di sicurezza. Cordialmente Ringrazio.

  54. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 22-1-2012 alle ore 09:50

    Gianfranco, come ho già scritto più volte, la normativa italiana non prevede una specifica autorizzazione per installare videocamere di sorveglianza in una proprietà privata. L’unica autorizzaione necessaria è quella della Direzione Provinciale del Lavoro, ma è necessaria solo se le telecamere sono installate in un ambiente di lavoro nel quale vi sono dipendenti e solo se manca l’accordo con i rappresentanti sindacali dei lavoratori.
    In tutti gli altri casi basta semplicemente rispettare il provv. gen. 8 aprile 2010 sulla videosorveglianza, nel quale il Garante per la privacy ha fissato regole e modalità afinchè la videosorveglianza sia legittima (cartelli di informativa, angolo di ripresa ristretto, conservazione delle registrazioni per 24 ore, ecc.).

  55. Edoardo scrive:
    Scritto il 23-1-2012 alle ore 11:42

    Buongiorno dott.Polacchini, attualmente sto installando un impianto di videosorveglianza per un negozio con annessa attività produttiva (macelleria)composto da 5 telecamere. 4 sono posizionate all’esterno del negozio (controllo perimetrale) una su un corridoio interno dell’attività produttiva per monitorare un accesso (non vi è quindi presenza stabile di lavoratori nella zona videsorvegliata) quali procedure devono essere attivate? grazie

  56. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 23-1-2012 alle ore 17:11

    Edoardo la risposta alle sue domande (e a molte altre) la trova già in questo thread e anche in questi altri dei quali riporto il link:
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#more-181

    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/11/18/installazione-di-impianti-di-videosorveglianza-nelle-piccole-imprese-autorizzazione-veloce/#more-197

    Tenga presente, inoltre, quanto previsto dal Provv. Gen. sulla videosorveglianza dell’8 aprile 2010 del Garante, il cui testo è disponibile sul sito http://www.garanteprivacy.it.

  57. Massimo scrive:
    Scritto il 24-1-2012 alle ore 10:42

    Buongiorno. Abito in un condominio ove possiedo un intero piano. Non ho quindi vicini sul mio pianerottolo.
    Se dovessi installare una telecamera di videosorveglianza orientata in modo da inquadrare la porta di accesso e non la scala o l’ascensore, ritiene che commetterei qualche illecito?
    Cordilità

  58. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 24-1-2012 alle ore 11:19

    Buongiorno Massimo.
    Se le cose stanno effettivamente come lei dice non commette alcun illecito. La sua telecamera sarebbe paragonabile ad un videocitofono.
    In ogni caso legga le altre mie risposte formulate in questo stesso thread (in particolare il post n. 34) e quelle date qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#more-181 (in particolare nel post n. 20).

  59. Giulio scrive:
    Scritto il 24-1-2012 alle ore 20:06

    Salve, ho intenzione di installare un impianto tvcc in una sala giochi con terrazza che da su un’isola pedonale. Ovviamente le telecamere saranno rivolte verso l’interno per ovvi motivi di privacy. Il fine dell’impianto è quello di un controllo notturno e durante l’apertura che nessuno manometta i giochi. Che procedura burocratica mi aspetta per nn incappare in nessun guaio?

  60. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 24-1-2012 alle ore 20:18

    Nessuna procedura burocratica Giulio.
    Deve solo rispettare le “regole” sulla videosorveglianza. Legga gli altri miei interventi in proposito.
    Nel post n. 56 ci sono alcuni link.

  61. Terry scrive:
    Scritto il 26-1-2012 alle ore 23:31

    Gent.mo Dr. Polacchini,
    Le illustro brevemente il mio problema.
    Sono una insegnante di asilo e il mio datore di lavoro ha intenzione di effettuare riprese all’interno della scuola con la dichiarata (verbalmente) intenzione di utilizzarle per scopi didattici e formativi, anche se è ben chiaro che trattasi di un’attività mirata a verificare in tal modo i vari processi lavorativi ed igienico sanitari. Le pare un atteggiamento corretto dal punto di vista legale e rispettoso della tutela dei lavoratori?
    Cordiali saluti.
    Terry

  62. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 27-1-2012 alle ore 12:29

    Buongiorno Terry.
    Alla videosorveglianza attivata nelle scuole di qualunque ordine e grado si deve applicare integralmente il Codice della privacy e il provvedimento generale del Garante dell’8 aprile 2010.
    Per quanto poi riguarda la videosorveglianza in un ambiente lavorativo nel quale siano presenti i lavoratori bisogna rispettare sempre l’art. 4 della Legge 20 maggio 1970, n.300 (statuto dei lavoratori) e in particolare il secondo comma.

    Detto questo, l’installazione di telecamere presso le scuole è possibile ma deve garantire il diritto alla privacy dello studente (specialmente se è un minore), perciò la ripresa delle immagini (con o senza registrazione) non può essere eccessivamente invasiva e deve essere contenuta e limitata agli scopi effettivi e alle necessità concrete.

    In particolare si devono osservare alcune regole e accorgimenti:
    a) le telecamere devono essere indispensabili al fine di tutelare l’edificio e i beni scolastici da atti vandalici (ciò si verifica solo quando nessun’altra misura è sufficiente a raggiungere il fine della tutela dei beni e della sicurezza).
    b) la posizione delle telecamere deve essere valutata molto attentamente. Secondo il Garante non sono giustificabili telecamere installate nelle aule, perché questo tipo di videosorveglianza sarebbe molto invasiva nei confronti dei minori, e per il legislatore non sarebbe affatto giustificata, considerata la presenza degli insegnanti. Anche l’installazione nei corridoi delle scuole è molto discutibile, e non ci sono pronunce favorevoli al posizionamento di telecamere nei punti di passaggio di insegnanti e alunni che siano attive durante l’orario di apertura della scuola (eppure ci sono stati casi di telecamere installate addirittura negli accessi ai bagni, per evitare che gli alunni li utilizzino per fumare, per cercare intimità, ecc.).
    c) le riprese con finalità di sicurezza (cioè quelle fatte per verificare eventuali accessi abusivi ai locali o atti vandalici) dovrebbero avvenire solo negli orari in cui gli alunni e gli insegnanti non dovrebbero trovarsi nei locali degli istituti.
    d) è vietato effettuare riprese durante le ore di attività extrascolastiche che si svolgono all’interno della scuola.
    e) se le telecamere inquadrano anche le aree perimetrali esterne degli edifici scolastici, l’angolo visuale deve essere delimitato alle sole parti interessate, escludendo dalle riprese le aree non strettamente pertinenti l’edificio (muri perimetrali, punti d’accesso e cortile interno).
    f) il trattamento (visione) delle immagini, dirette o registrate, deve essere preventivamente autorizzato dal titolare del trattamento (il dirigente scolastico) e devono essere nominati gli incaricati autorizzati, dando loro specifiche istruzioni pratiche sulle modalità di gestione e trattamento dei dati raccolti. In sostanza, l’accesso ai dati deve essere regolato rigorosamente (di norma vi ha accesso solo il dirigente scolastico).
    g) devono essere affissi i cartelli di informativa breve visibili anche di notte e deve essere anche rilasciata un’informativa completa affinché gli interessati (genitori, alunni, ecc.) possano prendere visione delle modalità e finalità del trattamento, in particolare se sono presenti minori.
    h) le immagini registrate devono essere di norma cancellate mediante sovraregistrazione entro 24 ore dalle riprese.
    Il mancato rispetto di quanto prescritto implica l’applicazione della sanzione amministrativa stabilita dall’art. 162, comma 2-ter, del Codice (da 30.000 a 180.000 euro).

    Per quanto riguarda, infine, la registrazione delle lezioni o delle attività che si svolgono negli istituti scolastici, il Garante ha affermato che queste sono possibili esclusivamente per scopi personali, ad esempio per motivi di studio individuale. Per ogni altro utilizzo o eventuale diffusione, anche su Internet, è necessario prima informare adeguatamente le persone coinvolte nella registrazione (professori, studenti, genitori, ecc.) e ottenere il loro esplicito consenso.

  63. Paolo scrive:
    Scritto il 27-1-2012 alle ore 14:26

    Salve Marcello,
    approfitto ancora della sua gentilezza:
    in occasione di una installazione di telecamere in un negozio, dovendo far firmare l’informativa agli operai collaboratori che pur non lavorando fisicamente nell’ambiente possono comunque transitare nei locali all’inizio del turno, durante la pausa ed alla sera per l’uscita, vorrei chiederle se esiste una “falsariga” o un prestampato e, se si, dove posso reperire e copiare tale documento?
    Grazie ancora
    cordiali saluti
    p.t.

  64. alessio scrive:
    Scritto il 27-1-2012 alle ore 14:36

    Buon giorno Marcello, un po in ritardo ma ringrazio per i chiarimenti.Buona giornata.
    Alessio

  65. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 27-1-2012 alle ore 18:59

    Paolo non esistono “prestampati” di informativa (l’informativa non è un modulo da compilare!) ma di tracce, anche in Internet se ne trovano tantissime. Attenzione però a “copiare” il testo: l’informativa è come un vestito su misura, non un pret a porter…! Lei deve tenere sotto mano l’art. 13 del Codice della privacy e indicare nella sua informativa tutti gli elementi elencati nell’art. 13. In particolare deve precisare bene le finalità e le modalità del trattamento (la videoripresa), la durata dell’eventuale conservazione delle immagini, a chi eventualmente sono comunicate, eccetera. Stia bene attento!

  66. livio scrive:
    Scritto il 27-1-2012 alle ore 20:43

    Buonasera. Ho visto con piacere l’efficacia delle risposte date ai quesiti posti. Mi trovo in questa situazione. Ho acquistato una casa con annesso terreno al quale si può accedere esclusivamente da una scala naturale esistente da oltre 100 anni. Dopo l’acquisto il mio vicino mi vuole impedire l’accesso e l’uso della scala in quanto in base a visure catastali la scala risulterebbe nella sua proprietà. Da accertamenti da me fatti non vi è certezza di questo, in quanto, già da molti anni il mio vicino era in disputa circa la proprietà della scalaed esistono accatastamenti contrastanti e sbagliati. Per impedirmi il passaggio il mio vicino demolisce il muretto a secco a ridosso della scala, e con le pietre ricavate alza un muro nel tratto da me utilizzato per passare. Oltre a questo provoca altri danni in questa zona. Ho sposto querele. Per avere prova che è lui l’autore dei danneggiamenti. Posso installare una videocamera nascosta che inquadrare la scala che per anni la precedente proprietaria ha utilizzato per scendere nel suo terreno? Visto che nè io nè lui abbiamo certezza circa la proprietà di questa scala, che cosa rischio riprendendolo? (solo multa o anche penalmente?). Posso utilizzare queste riprese come prova a corredo delle querele? Grazie infinite.

  67. Emanuela scrive:
    Scritto il 27-1-2012 alle ore 21:55

    Salve, sono proprietaria di una palazzina indipendente ma adiacente ad altre ed a causa di continui sopprusi da parte di alcuni vicini, ho deciso di installare un impianto di videosorveglianza (fai da te). Preciso inoltre che ho dovuto sporgere anche denuncia verso ignoti per furto di corrispondenza (nonostante io sappia chi sia l’artefice del furto, ma di cui non ho prove).
    Vorrei quindi sapere quali adempimenti devo assolvere per non avere nessun problema con l’istallazione del kit. Grazie

  68. lorenzo scrive:
    Scritto il 27-1-2012 alle ore 23:07

    Buona sera marcello, vorrei istallare un inpianto di sorveglianza su una stradina privata agricola di mio posesso sono obbligato a mettere il cartello o altro ? grazie

  69. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 28-1-2012 alle ore 11:34

    Buongiorno Lorenzo. Il cartello è necessario, per quanto riguarda il resto… legga le risposte che ho già dato in questo thread, oppure in quelli seguenti:
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#more-181

    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/11/18/installazione-di-impianti-di-videosorveglianza-nelle-piccole-imprese-autorizzazione-veloce/

  70. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 28-1-2012 alle ore 15:40

    Livio ed Emanuela, la questione che voi ponete è molto delicata ed esula dalle mie specifiche competenze, perciò andrebbe affrontata con un avvocato.

    Per quanto riguarda la disciplina della privacy, in termini generali posso dire che l’art. 24, 1° comma, lett. g e l’art. 26, 4° comma, lett. c del Codice della privacy prevedono la possibilità di trattare dati personali (rispettivamente comuni e sensibili) senza il consenso dell’interessato “quando il trattamento è necessario per far valere o difendere in sede giudiziaria un diritto, sempre che i dati siano stati trattati esclusivamente per tali finalità e per il periodo strettamente necessario al loro perseguimento”. Quindi, per tali finalità (di carattere strettamente personale) le videoriprese sarebbero lecite.
    Anche nei casi di esenzione del consenso, restano però sempre valide e vanno osservate nel trattare i dati le norme riguardanti la liceità nel trattamento dei dati e specificatamente l’art. 11 del D. Lgs. 196/03.
    Pertanto, in sede processuale un dato è legittimamente trattato se rispetta queste condizioni:
    • è trattato in modo lecito, cioè conformemente alle disposizioni del Codice della privacy e del Codice civile (il trattamento non deve essere contrario a norme imperative, all’ordine pubblico e al buon costume);
    • è trattato secondo correttezza;
    • è trattato per scopi determinati (non è consentita la raccolta di dati come attività fine a se stessa), legittimi e compatibili con gli scopi per i quali sono raccolti;
    • è esatto (cioè preciso e rispondente al vero) e, se necessario, è aggiornato;
    • è pertinente (in relazione all’attività difensiva svolta), completo (non nel senso di raccogliere il maggior numero possibile di informazioni, bensì di fornire una informazione esatta e che tenga conto dei vari profili) e non eccedente (rispetto alle finalità di difesa);
    • è conservato per il tempo strettamente necessario in relazione alla finalità di difesa per il quale è stato raccolto.
    Se non sono osservate queste condizioni, il trattamento è illecito e i dati videoregistrati non possono essere utilizzati (art. 11, 2° comma, D. Lgs. 196/03).
    La giurisprudenza e parte della dottrina ha ritenuto che il diritto alla difesa sia prevalente rispetto alla tutela della riservatezza. Questa considerazione però, pur partendo da un presupposto esatto, non sembra tenere in debito conto la tematica delle “prove illecite” (cioè di quelle prove che non hanno validità processuale). Infatti una prova che comporti il trattamento di dati personali in violazione delle norme del Codice della privacy (art. 11) è una prova illecita e come tale non dovrebbe essere assunta e, se assunta, andrebbe eliminata dal processo.
    Si tratta in ogni caso di una tematica molto complessa e delicata con risvolti diversi nell’ambito del processo civile e penale, che – come ho già detto – andrebbe approfondita con un avvocato.

    Ora faccio solo qualche accenno al processo penale. La Suprema Corte ha affrontato più volte la questione dell’eventuale legittimità dell’ammissione nel processo penale di alcune registrazioni provenienti da privati. In particolare, ha ritenuto che, se a fare la registrazione sia stato uno dei due interlocutori (che, dunque, legittimamente poteva apprendere quanto detto o visto, direttamente), tale registrazione possa essere utilizzata come elemento probatorio. Infatti in questo caso, il documento acquisito (audio o video cassetta) non rappresenterebbe un “mezzo di ricerca della prova” ufficiale, bensì un semplice “documento” proveniente dalla parte e, come tale, ammissibile. L’art. 234 c.p.p., infatti, nel dare la definizione di “prova documentale”, precisa che: “E’ consentita l’acquisizione di scritti o altri documenti che rappresentano fatti, persone o cose mediante la fotografia, la cinematografia, la fonografia, o qualsiasi altri mezzo”.
    La giurisprudenza, in particolari casi, ha persino ritenuto che la registrazione audio di conversazioni da parte di uno dei presenti, anche se fatta di nascosto, costituisce una forma di memorizzazione di un fatto storico del quale l’autore può disporre legittimamente, anche ai fini di prova nel processo ai sensi dell’art. 234 c.p.p., perchè l’interesse alla riservatezza dovrebbe cedere il passo al più importante interesse pubblico dell’accertamento della verità.
    Le Sez. Unite della Cassazione Penale (sent. 28 marzo 2006, n. 26795) hanno precisato che “solo le videoregistrazioni effettuate fuori dal procedimento possono essere introdotte nel processo come documenti e diventare quindi una prova documentale”.
    Un’altra questione delicata è quella della legittimità delle videoriprese fatte in ambito domiciliare e, conseguentemente, della loro utilizzabilità probatoria in un procedimento penale. Infatti, secondo le Sez. Unite della Cassazione Penale non sono prove utilizzabili non soltanto quelle oggettivamente vietate, ma anche quelle formate o acquisite in violazione di diritti soggettivi espressamente tutelati dalla Costituzione, come ad esempio il diritto all’inviolabilità del domicilio (art. 14 Cost.). Perciò, a differenza delle riprese fatte in luoghi pubblici, una videoregistrazione fatta nel “domicilio” di una persona (nb. il domicilio è un concetto più ampio rispetto a quello di “privata dimora”, che ricomprende anche i cortili e i giardini, che sono parte integrante dell’abitazione e servono al suo servizio o al suo migliore godimento, e qualsiasi luogo destinato permanentemente o transitoriamente all’esplicazione della vita privata o dell’attività lavorativa), anche se la persona non è fisicamente presente, non è utilizzabile come prova in un processo penale e non può neppure essere considerata una “prova atipica” ai sensi dell’art. 189 c.p.p., perché le prove atipiche per essere ammissibili devono comunque essere state formate lecitamente.
    Secondo Cassazione le videoriprese sono prove documentali non disciplinate dalla legge (cd. “prove atipiche” previste dall’art. 189 c.p.p.) e, come tali, non sono soggette alle disposizioni che regolano le intercettazioni telefoniche o ambientali. Pertanto, quando non ci sono limiti dovuti all’inviolabilità del domicilio, le videoriprese possono essere liberamente fatte. Invece le videoriprese in ambienti tutelati dall’art. 14 della Costituzione sono utilizzabili nel processo penale se rispettano il livello minimo di garanzie previste da questa disposizione, cioè se la limitazione del diritto alla riservatezza è disposta con atto motivato dell’autorità giudiziaria o con provvedimento motivato del pubblico ministero.

  71. nicola scrive:
    Scritto il 30-1-2012 alle ore 09:45

    Salve, mi trovo costretto a disturbarla perchè più cerco di informarmi via internet e più non ci capisco nulla su questa materia che mi interessa molto…ho un negozio, con altri 2 soci, nessun dipendente, dopo 2 furti notturni avvenuti quest’estate abbiamo deciso di installare una telecamera interna al negozio, ma per rispettare la legge ho chiesto un pò in giro, ovviamente ricevendo risposte tutte diverse, e ci siamo bloccati…come dobbiamo comportarci? dobbiamo solo rispettare certe regole, come leggevo in alcuni post precedenti, o dobbiamo fare domanda o comunicazione a qualche ente in particolare? a me interessa solo mettere una telecamera all’interno del negozio, che inquadri la porta d’entrata, e collegato ad un dispositivo che registri per poi cancellare alla mattina…molto probabilmente avrà già risposto a questa domanda ma non trovo una risposta precisa a questo problema. La ringrazio mille

  72. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 30-1-2012 alle ore 11:25

    Buongiorno Nicola.
    Le evito di leggersi oltre 300 post di risposta sull’argomento e le dico che secondo me non deve fare assolutamente altro che rispettare le poche e semplici regole del provvedimento generale 8/4/2010 del Garante, sulla videosorveglianza.

    In particolare, il punto 6.1. del provvedimento stabilisce che all’installazione di sistemi di videosorveglianza per fini esclusivamente personali (sicurezza) la disciplina del Codice della privacy non si applica se i dati non sono comunicati sistematicamente a terzi ovvero diffusi. In ogni caso è comunque necessaria l’adozione di cautele a tutela dei terzi (vedi art. 5, comma 3, del Codice, che fa salve le disposizioni in tema di responsabilità civile e di sicurezza dei dati). Benché non trovi applicazione la disciplina del Codice, per evitare di incorrere nel reato penale di interferenze illecite nella vita privata (art. 615-bis c.p.) l’angolo visuale delle riprese deve essere limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza (ad esempio quelli antistanti l’accesso al proprio negozio o quelli interni) escludendo ogni forma di ripresa, anche senza registrazione di immagini, relativa ad aree comuni di un condominio (cortili, pianerottoli, scale, garage comuni), ovvero ad ambiti antistanti l’abitazione di altri condomini.
    Oltre a questo bisogna affiggere in prossimità delle telecamere il cartello di informativa (che deve essere visibile anche di notte se l’impianto di videoregistrazione funziona anche durante le ore notturne) e le registrazioni devono essere cancellate dopo 24 ore (salvo nei giorni festivi).

  73. CARLO C. scrive:
    Scritto il 31-1-2012 alle ore 17:29

    sono stato ripreso amia insaputa con te lecamera nascosta e il soggetto che mi riprese mi denunciò con la prova filmata che io gli ruppi due cartelli dove era scritto proprietà privata invece è un accesso a fondi terrieri come devo comportarmi’

  74. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 31-1-2012 alle ore 17:49

    Carlo, legga quello che ho scritto nel post n. 70 e poi…si rivolga a un avvocato per difendersi.

  75. sara scrive:
    Scritto il 31-1-2012 alle ore 19:29

    salve carlo, anch’io le indico; purtroppo :”deve rivolgersi ad un buon avvocato!”
    grazie sempre a marcello

  76. Weiner scrive:
    Scritto il 3-2-2012 alle ore 20:59

    Buonasera Marcello, ho letto che esiste, ma non trovo il decreto di riferimento per valutare la corretta posa di un impianto TVCC in una sala giochi VLT. Può aiutarmi? Grazie e complimenti per il blog. Weiner.

  77. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 4-2-2012 alle ore 13:23

    Non so a che cosa si riferisca Weiner… Non sono un tecnico installatore di TVCC…
    Io mi occupo solo un pò di privacy e conosco soltanto il provvedimento 8/4/2010 del Garante della privacy, che da alcune prescrizioni di carattere generale.
    Mi spiace.

  78. luigi scrive:
    Scritto il 9-2-2012 alle ore 19:18

    a giorni installerò una videocamera esterna che punta sulla porta del mio ufficio per vedere chi suona al campanello, non posso installare un videocitofono. la videocamera trasmette su un monitor sulla mia scrivania. non vengono fatte registrazioni e viene acceso solo nelle ore di lavoro. sono soggetta a qualche comunicazione.

  79. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 10-2-2012 alle ore 16:47

    Nessuna “comunicazione” Luigi.
    Il punto 6.1 del provv. gen. 8/4/2010 del Garante precisa quanto segue: “6.1. Trattamento di dati personali per fini esclusivamente personali
    L’installazione di sistemi di videosorveglianza -come si rileva dall’esame di numerose istanze pervenute all’Autorità- viene sovente effettuata da persone fisiche per fini esclusivamente personali. In tal caso va chiarito che la disciplina del Codice non trova applicazione qualora i dati non siano comunicati sistematicamente a terzi ovvero diffusi, risultando comunque necessaria l’adozione di cautele a tutela dei terzi (art. 5, comma 3, del Codice, che fa salve le disposizioni in tema di responsabilità civile e di sicurezza dei dati). In tali ipotesi possono rientrare, a titolo esemplificativo, strumenti di videosorveglianza idonei ad identificare coloro che si accingono ad entrare in luoghi privati (videocitofoni ovvero altre apparecchiature che rilevano immagini o suoni, anche tramite registrazione), oltre a sistemi di ripresa installati nei pressi di immobili privati ed all’interno di condomini e loro pertinenze (quali posti auto e box)”.

  80. Alberto scrive:
    Scritto il 13-2-2012 alle ore 12:45

    Scusate se propongo un argomento, già trattato, ma non ho trovato una risposta chiara in merito.
    Pongo il caso concreto a cui chiedo dare cortesemente una soluzione.
    Azienda privata che si occupa di sanità, ricoveri, ambulatori e ricerca, stabulari (cavie es.topi ecc.) e quant’altro. Abbiamo installate delle videocamere che riprendono, solo ai fini di sicurezza della azienda contro furti atti vandalici ecc. e a tutela degli animali, i seguenti spazi: corridoi, ingressi dell’azienda, cancelli di entrata, stabulari (dove ci sono i topolini). Tranne che all’interno degli stabulari, non si effettuano riprese nei luoghi dove viene svolta attività lavorativa. Solo le videocamere all’interno degli stabulari potrebbero riprendere qualche addetto che svolge attività di pulizia e manutenzione negli stessi. La ripresa è finalizzata solo esclusivamente a garantire la salute delle cavie. Vi chiedo se è necessaria l’autorizzazione delle rappresentanze sindacali, o del direzione provinciale del lavoro. Inoltre la informativa che regolarizza l’uso delle videocamere, che poi dovrà essere consegnata alle varie Unità Operative, con l’indicazione del responsabile dei dati sensibili raccolti, devono essere autorizzato e approvate dal consiglio di amministrazione ? inoltre tale informativa va resa pubblica con un’affissione del regolamento, oltre all’affissione delle classiche tabelle?. Siamo una s.r.l. con oltre 150 dipendenti.
    Grazie e scusate se ho fatto domande a cui già avete risposto.

  81. Marina scrive:
    Scritto il 13-2-2012 alle ore 15:08

    Salve vorrei chiedere una grande delucidazioni sulla videosorveglianza da porre al interno di un locale commerciale vicino ala cassa. Gli spiego il motivo abbiamo 3 dipendente di cui uno ala cassa ed un’altro un nostro caro amico di “fiducia” che anche lui a acceso ala cassa dove da tantissimo tempo i conti giornaliero non ci sta a fine lavoro? ma per il quieto vivere facciamo finta di niente,abbiamo esposto il problema ma nessuno sa dire niente della mancanza? 3 volte al anno per motivo di lavoro siamo costretti a lasciare l’attività in mano a loro ed al ritorno viaggio di lavoro, un disastro economico tutto quello che troviamo….. Ci dicono c’era poco lavoro.D’allora stiamo pensando ad mettere un video sorveglianza con la consapevolezza dei due personaggi?non vogliamo invadere nessuna privacy di nessuno solo tutelare i nostri interesse che tra altro questo e’ un periodo difficile e’ ho 2 figli da crescere anche per questo motivo sono quasi sempre assente al lavora.Aspetto una sua saggia risposta perché non ne poso più a questo rimetterci sempre.grazie,grazie….

  82. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 13-2-2012 alle ore 19:16

    @Marina nel mio intervento iniziale c’è scritto tutto, ma proprio TUTTO quello che lei deve fare per installare un impianto di videosorveglianza in maniera corretta all’interno di un ambiente di lavoro.
    Segua le semplici regole, perchè le multe sono molto salate!

  83. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 13-2-2012 alle ore 19:31

    Si Alberto… in effetti, ho già risposto diverse volte a domande simili alla sua. Legga prima tutte le domande e le risposte sia qui sopra sia in quest’altro thread: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

    Siccome le telecamere all’interno degli stabulari potrebbero riprendere anche qualche addetto che svolge attività di pulizia e manutenzione, la procedura da seguire è senza dubbio quella prevista dall’art. 4, comma 2, dello Statuto dei lavoratori.

    L’informativa va data attraverso gli appositi cartelli (di tipo conforme a quello predisposto dal Garante per la privacy) posti in prossimità delle telecamere e anche per iscritto, consegnandola o portandola comunque a conoscenza di tutto il personale.

    Non so a quale “regolamento” lei si riferisca. Se vi è più comodo, potete anche affiggere l’informativa nella bacheca aziendale.

    L’informativa deve essere redatta e fornita dal “titolare del trattamento”, che nel vostro caso è la Srl stessa (in persona del suo legale rappresentante pro tempore). Nessuno deve “approvare” l’informativa, l’importante è solo non scrivere “sciocchezze” e indicare chiaramente con parole semplici TUTTI gli elementi previsti dall’art. 13 del D.Lgs. 196/03 (Codice della privacy).

    Altro non le saprei dire. Se poi non le è chiaro qualcosa, mi precisi meglio che cosa vuole sapere.

  84. cristian scrive:
    Scritto il 19-2-2012 alle ore 17:20

    Salve Spett…Vorrei chiederle un ulteriore chiarimento, Lavoro in officina privata tipo piccola concessionaria auto , L’officina si trova sotto la rivendita auto con accesso di uno scivolo, nel complesso sono installate circa 14 video camere per riprese video registrate , senza alcun cartello di avviso in tutta l’area,di cui il titolare ci dichiara verbalmente che sono solo a scopo di sicurezza antirapina , anti intruso,di cui una e puntata verso tutta L’officina , nascosta all’interno di un sensore di movimento , senza alcun cartello di avviso , riprendendo sempre i due lavoratori. in questi giorni siamo stati richiamati per aver perso tempo a chiaccherare fra di noi e di aver perso molto tempo alla riparazione di un auto,dicendoci che e andato a visionare il filmato registrato , le chiedo e lecito tutto questo? La Ringrazio.

  85. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 20-2-2012 alle ore 16:26

    Cristian come ho ampiamente spiegato in un altro mio post la situazione che lei mi ha descritto è assolutamente illegittima e il suo datore di lavoro non potrà prendere un provvedimento disciplinare nei suoi confronti utilizzando come prova delle immagini riprese illegalmente commettendo un reato penale. Il problema non è tanto la mancanza dei cartelli di avviso (necessari, ma sanzionabili solo amministrativamente) quanto piuttosto la violazione del divieto di controllo a distanza dell’attività lavorativa stabilito dal 1° comma dell’art. 4 dello Statuto dei lavoratori (legge n. 300/1970). Tale divieto è superabile solo in determinate circostanze, adottando una precisa procedura di autorizzazione stabilita dal 2° comma del medesimo art. 4; procedura che nel suo caso non è stata assolutamente rispettata.
    Per maggiori informazioni legga le risposte alle domande che mi sono state formulate in questo post: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  86. antonello scrive:
    Scritto il 2-3-2012 alle ore 22:17

    buona sera io vorrei gentilmente porvi una domanda:
    un mio vicino ha installallato 2 telecamere,sulla parete esterna del suo B&B,1 ad un lato e l’altra opposta.La quale nel riprendere il suo settore d’interesse,punta una mia porta secondaria che non utilizzo spesso.l’impianto e’ privo anche di cartelli segnaletici.come posso comportarmi al riguardo?e inoltre e’ in regola?

  87. Sole scrive:
    Scritto il 3-3-2012 alle ore 00:44

    Buonasera,
    la mia situazione è una delle più assurde tra le tante che leggo qui. Nel posto in cui lavoro sono posizionate delle telecamere che riprendono ingresso/uscita e l’interno. Non solo siamo costantemente controllati, per esempio verificano se l’orario di entrata o uscita nei video corrisponde a quello che scriviamo e firmiamo su un apposito registro.Ci vengono contestati i minuti di pausa caffè, sigaretta…Francamente ancora non mi è chiaro se sia legale o meno, anche con un accordo con rappresentanza sindacale, cosa che comunque non ci riguarda visto che nessuno di noi lavora con un contratto. Non solo siamo sottopagati, non solo lavoriamo in nero, siamo anche controllati,con i video, sul pc…E se proviamo a ribellarci, inutile dirlo, perdiamo il lavoro. Siamo mobbizzati pur essendo lavoratori in nero…Ma come si fa a dimostrare tutto questo?

  88. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 3-3-2012 alle ore 16:30

    Antonello, la videosorveglianza compiuta dal suo vicino con la telecamera puntata sul suo ingresso secondario non è lecita, perché costituisce un’evidente violazione della sua privacy, oltre a poter sconfinare nel reato penale di “interferenza illecita nella vita privata” (art. 615-bis c.p.).
    Molti privati cittadini oggi utilizzano telecamere per tutelare i propri beni, ma per installare legittimamente un impianto di videosorveglianza occorre osservare delle precise regole di comportamento, perché è necessario salvaguardare la libertà domestica e la sua sfera ambientale da possibili intromissioni altrui con l’utilizzo di strumenti e apparecchiature di ripresa e registrazione audio-video. Occorre quindi bilanciare l’interesse alla tutela dei propri beni, con l’interesse alla tutela della privacy altrui e i principi fondamentali per quanto riguarda la videosorveglianza sono contenuti nel provvedimento del Garante dell’8 aprile 2010. In sostanza, l’installazione di un impianto di videosorveglianza privata è permessa solo se si rispettano i principi di liceità, necessità e proporzionalità, e il rispetto di questi tre principi deve essere verificato nel singolo caso concreto. Nel caso da lei prospettatomi la liceità non è rispettata, mentre non ho elementi concreti per pronunciarmi sulla necessità dell’impianto di videosorveglianza (non c’erano altri sistemi possibili?) e sulla proporzionalità del trattamento dei dati (le videoriprese erano proprio indispensabili?) rispetto all’esigenza di tutela della proprietà del suo vicino.
    Il Garante della privacy ha comunque precisato che l’installazione di questi impianti è ammissibile “esclusivamente in relazione all’esigenza di preservare la sicurezza di persone e la tutela di beni da concrete situazioni di pericolo, di regola costituite da illeciti già verificatisi” e ha precisato che la valutazione di “proporzionalità” della VDS deve essere fatta “anche nei casi di utilizzazione di sistemi di videosorveglianza che non prevedano la registrazione dei dati, in rapporto ad altre misure già adottate o da adottare (ad es. sistemi comuni di allarme, blindatura o protezione rinforzata di porte e portoni, cancelli automatici, abilitazione degli accessi, eccetera”.
    Detto questo, va precisato che un sistema di VDS installato da un privato non è soggetto alle norme del Codice della privacy se i dati (cioè le immagini) non sono comunicati sistematicamente o non sono diffusi (cioè messi a disposizione di soggetti indeterminati); però anche in questo caso si devono adottare opportune cautele per tutelare i terzi, per evitare di incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata. Ad esempio, per quanto riguarda i condomini (ma il principio a mio avviso è applicabile anche al suo caso) il Garante ha precisato che “l’angolo visuale delle riprese deve essere limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza, ad esempio quelli antistanti l’accesso alla propria abitazione, escludendo ogni forma di ripresa, anche senza registrazione, di immagini relative ad aree comuni (cortili, pianerottoli, scale, garage comuni) o antistanti l’abitazione di altri condomini” (punto 6.2.5 provv. gen. 8/4/2010).
    Se però la videosorveglianza è fatta tramite un sistema che permette anche la registrazione delle immagini riprese, allora il Codice della privacy è interamente applicabile perché l’archiviazione e l’utilizzazione delle immagini costituisce un vero e proprio “trattamento di dati personali”, e quindi ci sono gli obblighi di informativa(e quindi dei cartelli di avviso) e di consenso dei soggetti ripresi e sono applicabili le sanzioni previste dal D.Lgs. 196/03. Inoltre, le immagini registrate non possono essere conservate oltre le 24 ore.
    Per maggiori informazioni, anche sul reato di interferenze illecite nella vita privata, legga le mie risposte relative alla videosorveglianza in ambito privato date nei post precedenti.

  89. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 3-3-2012 alle ore 16:40

    Sole la risposta alla sua domanda è abbastanza semplice: rivolgetevi all’Ispettorato provinciale del lavoro.
    Il lavoro nero va denunciato. Se lo si accetta (pur di lavorare) se ne accettano pure tutte le conseguenze, comprese le ingiustizie e le violazioni commesse dal datore di lavoro.
    Se vuole saperne di più sulle modalità per effettuare una legittima videosorveglianza in un ambiente di lavoro, legga le moltissime risposte che ho dato nel mio thread specifico, ma io temo che se il vostro datore di lavoro utilizza il lavoro nero abbia ben poco interesse al rispetto della privacy dei propri “dipendenti”…
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  90. antonello scrive:
    Scritto il 3-3-2012 alle ore 18:47

    nel ringraziarvi per la risposta della domanda fatta ieri,volevo farvi presente che il mio vicino ha messo i cartelli previsti inoltre volevo sottolineare che le telecamere citate nella mia domenda inquadrano un un piccolo spazio di circa 15 metri rettangolare il quale da un lato vi e’ il muro dove sono installate,al lato opposto un muro di cinta stessa lunghezza,ad un lato la mia porta e al lato opposto un cancello.non penso percio’ che possa esserci tale necessita?

  91. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 3-3-2012 alle ore 20:07

    Antonello… allora non capisco la sua domanda di ieri!
    La questione è molto semplice: o lei si sente “osservato” dal suo vicino, oppure no. Veda un pò lei.
    Buonasera

  92. Sole scrive:
    Scritto il 5-3-2012 alle ore 00:08

    La ringrazio tanto per la sua risposta. So che essere complici del lavoro nero non ci fa onore. Purtroppo non è facile, si tratta di un’associazione culturale e il titolare è di sicuro “protetto” da qualcuno. Inoltre ci si dimentica spesso che il problema non è solo denunciare e perdere il lavoro, sono le conseguenze il fattore più complicato. Nessuno ti fa la statua quando sei onesto…ma se denunci i disonesti non lavori più. Questa almeno è la realtà dei piccoli centri.

  93. fatima scrive:
    Scritto il 6-3-2012 alle ore 00:42

    Salve,
    ho un negozio, un impresa familiare,il mese scorso abbiamo installato le telecamere, una all’interno e una all’esterno del negozio, non avendo dipendenti ho solo affisso i dovuti cartelli. Questo mese devo assumere un dipendente,potrebbe essere così gentile da dirmi come mi devo comportare? la ringrazio..

  94. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 6-3-2012 alle ore 10:05

    @Fatima Legga le domande e le risposte pubblicate nel mio thread specifico dedicato agli aspetti particolari del provvedimento del Garante sulla videosorveglianza legati ai rapporti di lavoro e troverà TUTTE le risposte ai suoi dubbi…
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  95. Roberto scrive:
    Scritto il 7-3-2012 alle ore 07:02

    Salve,
    sono un privato cittadino e ho intenzione di installare una telecamera di videosorveglianza sul terrazzo di casa mia puntata sul parcheggio pubblico sotto casa per tutelarmi da atti di vandalismo e ruberie varie già accadute a danno dei miei mezzi posteggiati.
    Esponendo il cartello di avviso della presenza di telecamera sono in regola o devo adempiere ad altre norme ?
    Grazie

  96. Roberto scrive:
    Scritto il 7-3-2012 alle ore 07:29

    Continuo il post precedente, ho visitato questo sito web http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1712680#6 e all’articolo 6 e 6.1 riguardante i privati e mi sembra di capire che posso procedere con l’installazione.

  97. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 7-3-2012 alle ore 10:38

    Roberto, un sistema di VDS installato da un privato non è soggetto alle norme del Codice della privacy se i dati (cioè le immagini riprese) non sono comunicati sistematicamente o non sono diffusi (cioè non sono messi a disposizione di soggetti indeterminati).
    Anche in questo caso però, si devono adottare le opportune cautele per tutelare i terzi (perché l’art. 5, comma 3, del D.lgs. 196/03 fa salve le disposizioni in tema di responsabilità civile e di sicurezza dei dati), per evitare di incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata previsto dall’art. 615-bis c.p..
    L’angolo di ripresa delle telecamere è molto importante, infatti, per quanto riguarda i condomini (ma il principio a mio avviso è applicabile anche al suo caso) il Garante ha precisato che “l’angolo visuale delle riprese deve essere limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza, ad esempio quelli antistanti l’accesso alla propria abitazione, escludendo ogni forma di ripresa, anche senza registrazione, di immagini relative ad aree comuni (cortili, pianerottoli, scale, garage comuni) o antistanti l’abitazione di altri condomini” (punto 6.1 del provv. gen. 8/4/2010). Quindi una telecamera puntata sulla pubblica via potrebbe comportare qualche problema.

    Inoltre, se la videosorveglianza è fatta con un sistema che permette anche la registrazione delle immagini riprese, si applica interamente il Codice della privacy, perché in questo caso l’archiviazione e l’utilizzazione delle immagini riprese costituisce un vero e proprio “trattamento di dati personali”, e quindi c’è l’obbligo per il titolare del trattamento di dare l’informativa (occorrono i cartelli di avviso che l’area è videosorvegliata) e anche l’obbligo di ottenere il consenso dei soggetti ripresi. Inoltre sono applicabili tutte le misure minime di sicurezza per proteggere i dati previste dal D.Lgs. 196/03 e le sanzioni amministrative e penali. Le immagini registrate non possono essere conservate oltre le 24 ore(punto 3.4 del provv. gen. 8/4/2010).

    Per maggiori informazioni, anche sul reato di interferenze illecite nella vita privata, legga le mie risposte relative alla videosorveglianza in ambito privato date nei post precedenti.

  98. Giacomo scrive:
    Scritto il 16-3-2012 alle ore 00:43

    Posso installare una telecamera che riprenda il tratto di strada antistante il mio passo carraio in modo da verificare se la strada è libera mentre esco con la mia auto?
    Grazie

  99. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 16-3-2012 alle ore 10:13

    Giuacomo… magari se legge i post precedenti trova la risposta….

  100. Giacomo scrive:
    Scritto il 16-3-2012 alle ore 19:51

    E se la telecamera funzionasse solo per i pochi momenti necessari a verificare il traffico e ad uscire dal passo carraio?
    Grazie

  101. Anna scrive:
    Scritto il 17-3-2012 alle ore 20:00

    Buona sera,lavoro in un azienda dove si sono verificati da parte di un dipendente vari furti,prima negli armadietti del personale,poi in cassa e infine,a detta del responsabile,è stata rubata la chiave al responsabile di cucina della cassaforte ed è stato rubato l’incasso di due giorni; ora mi chiedo se non è possibile a questo punto,visto che non si scopre il ladro,mettere delle telecamere ai fini di scoprire chi ruba?Grazie

  102. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 18-3-2012 alle ore 18:33

    Se così fosse Giacomo, lei commetterebbe un illecito… solo per pochi momenti!!

  103. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 18-3-2012 alle ore 18:35

    Per installare una telecamera in un ambiente di lavoro bisogna rispettare delle precise regole Anna, altrimenti si commette un illecito sanzionato penalmente.
    Qui potrà trovare le risposte a tutte le sue domande: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  104. sam scrive:
    Scritto il 19-3-2012 alle ore 11:31

    salve volevo chiedere a chi devo rivolgermi per fare installare delle camere di videosorveiglanza nelle scuola di mio bambino,perche siamo qualche mamme ad avere qualche dubbi sul comportamento delle maestre. la ringrazio per la sua risposta

  105. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 20-3-2012 alle ore 16:07

    Sam temo che si debba rivolgere… alla polizia, facendo una denuncia circostanziata.

    Tenuto conto della delicatezza del tema, il Garante della privacy nel provvedimento in materia di videosorveglianza dell’8 aprile 2010 ha parlato anche della videosorveglianza negli istituti scolastici, puntualizzando alcuni aspetti. Anzitutto secondo il Garante l’eventuale installazione di sistemi di videosorveglianza presso istituti scolastici deve garantire “il diritto dello studente alla riservatezza” (art. 2, comma 2, D.P.R. n. 249/1998) e tenere conto della delicatezza dell’eventuale trattamento di dati relativi a minori. L’Authority ha specificato che a tal fine, se può risultare ammissibile il loro utilizzo in casi di stretta indispensabilità (ad es. a causa del protrarsi di atti vandalici), gli stessi devono essere circoscritti alle sole aree interessate ed attivati negli orari di chiusura degli istituti, regolando rigorosamente l’eventuale accesso ai dati. Restano invece di competenza dell’autorità giudiziaria o di polizia le iniziative intraprese a fini di tutela dell’ordine pubblico o di individuazione di autori di atti criminali (per es. spaccio di stupefacenti, adescamento, violenza sui minori, ecc.).
    A seguito poi di uno specifico provvedimento richiesto dalla Provincia di Verona proprio su questo argomento, il Garante, ai sensi dell’art. 17 del Codice, ha prescritto alla provincia di adottare accorgimenti e misure ed in particolare di definire, in accordo con il dirigente scolastico, gli orari di funzionamento delle telecamere per il caso che vi siano delle attività all’interno della scuola che potrebbero iniziare o concludersi in coincidenza con l’orario di attivazione delle telecamere: in tali casi la loro attivazione deve essere posticipata alla conclusione dell’attività.
    Essenziale, poi, limitare l’angolo di ripresa delle telecamere ai soli muri perimetrali dell’edificio, ai punti d’accesso e cortile interno, con esclusione delle aree esterne circostanti l’edificio.

  106. Aris scrive:
    Scritto il 20-3-2012 alle ore 19:18

    Salve!!! Le pongo una domanda. Le telecamere di sorveglianza poste sulla facciata di un pub possono essere posizionate in modo da riprendere non solo l’ingresso del locale, ma bensì tutto il resto del suolo pubblico ? quindi marciapiedi, ingressi di abitazioni e svariati passanti a tutte le ore del giorno ?
    Desidererei sapere come muovermi, perchè credo che chi sta facendo questo non ha proprio tutte le carte in regola per poterlo fare, anche avendo posizionato dei mini cartelli visibili solamente con la lente d’ingrandimento!! Grazie!!

  107. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 20-3-2012 alle ore 20:18

    Aris le telecamere piazzate in quel modo non vanno assolutamente bene.
    Lei può esercitare in qualsiasi momento tutti i diritti che le sono riconosciutidall’art. 7 del D.Lgs. n. 196/03 rivolgendosi al titolare del trattamento (il proprietario del pub), e se non ottiene soddisfazione entro 15 giorni si può rivolgere al Garante per la privacy o all’autorità giudiziaria, ai sensi degli articoli 145 e 146 del Codice della privacy.

  108. giancarlo scrive:
    Scritto il 22-3-2012 alle ore 00:15

    Buona sera

    La disturbo per chiederle delucidazione su una cosa che sta facendo esaurire la mia ragazza.
    Lei lavora su ub negozio con contratto da cosociata, il titolare dell’attività ha messo senza dire niente a nessuno due pc aperti in magazzino con il monitor spento e la web chiaramente aperta, si vede la luce accesa, le ragazze hanno chieto cosa fosse e per tutta risposta si sono sentite dire di farsi gli affari loro.
    Vorrei sapere se è lecito quello che sta facendo questa specie di persona?
    Loro lo temono perche essendo con contratto da consociata lui puo buttarle fuori quando ne ha voglia e quindi per paura stanno zitte.

    grazie

  109. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 22-3-2012 alle ore 09:07

    Giancarlo il comportamento del datore di lavoro della sua ragazza è scorretto.
    Legga qui cosa doveva fare e che rimedi ci sono.
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

    Mi rendo conto che essendo la sua ragazza in una situazione precaria tema di prendere iniziative. Magari lo faccia assieme a tutti gli altri dipendenti.
    In bocca al lupo!

  110. bellissimo giuseppe scrive:
    Scritto il 28-3-2012 alle ore 18:52

    salve ho installato una web camera in una panetteria dopo aver subito vari furti di merce mai denunciati non ci sono dipendenti vorrei esapere se posso guardare le riprese anche da casa e che cartello devo esporre?

  111. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 28-3-2012 alle ore 19:40

    Giuseppe, un impianto di videosorveglianza installato ”per fini esclusivamente personali” non è soggetto all’applicazione delle regole stabilite dal Codice della privacy.
    Si tratta però di capire se la sua telecamera è all’interno o all’esterno della panetteria. Nel primo caso bastano i cartelli di avviso (informativa al pubblico). Nel secondo caso, oltre ai cartelli è necessario che l’angolo di ripresa della telecamera si limiti all’ingresso della sua panetteria e non comprenda la pubblica via.

    L’impianto di VDS si considera ”per fini esclusivamente personali” quando le immagini riprese non sono comunicate sistematicamente a qualcuno e non sono diffuse. Perciò se solo lei le visiona non ci sono problemi. Il punto 6.1 del provvedimento generale dell’ 8 aprile 2010 del Garante ha chiarito che gli impianti di videosorveglianza “finalizzati esclusivamente alla sicurezza individuale” (ad esempio, quelli per il controllo dell’accesso alla propria abitazione o al negozio) non rientrano nell’ambito di applicazione del Codice della privacy, ricorrendo le condizioni di cui all’art. 5, comma 3. Del Codice. Occorre, però, che le riprese siano strettamente limitate allo spazio antistante tali accessi, senza forme di videosorveglianza su aree circostanti e senza limitazioni delle libertà altrui.

    Il Garante nella sua decisione del 22 dicembre 2003 [doc. web n. 1084589] ha anche precisato che il trattamento di dati personali effettuato da persone fisiche per fini esclusivamente personali non è soggetto all’applicazione della normativa in materia di tutela dei dati personali, qualora non riguardi informazioni destinate alla comunicazione sistematica o alla diffusione. Tuttavia, l’impianto di videosorveglianza che riprenda continuativamente immagini relative non solo ad angoli visuali di esclusiva pertinenza dell’utilizzatore, quale la propria abitazione, ma anche a spazi condominiali nei quali transitano terzi condomini (ad esempio, quando parcheggiano i veicoli), realizza una lesione dei diritti di questi e giustifica una legittima azione degli interessati a tutela della propria riservatezza. Tale azione non va promossa di fronte al Garante, ma eventualmente in sede penale, come confermato dalla giurisprudenza che, in riferimento all’art. 615-bis c.p., ha evidenziato l’illecita interferenza nella vita privata che può derivare da modalità di indebita istallazione di telecamere o di altri dispositivi di videosorveglianza all’interno e nelle pertinenze di edifici adibiti ad abitazione.

    Il punto 6.2.2.1 del citato provvedimento 8 aprile 2010 del Garante, nel precisare che i trattamenti di videosorveglianza con o senza registrazione delle immagini (per fini esclusivamente personali) sono ammessi “in presenza di concrete situazioni che giustificano l’installazione, a protezione delle persone, della proprietà o del patrimonio aziendale”, stabilisce anche che le telecamere che riprendono aree esterne ad edifici e immobili (aree perimetrali, aree adibite a parcheggi o a carico/scarico merci, accessi, uscite di emergenza, eccetera), devono limitare l’angolo visuale all’area effettivamente da proteggere, evitando, per quanto possibile, la ripresa di luoghi circostanti e di particolari che non siano rilevanti (vie, edifici, esercizi commerciali, istituzioni,eccetera).

  112. Quirino scrive:
    Scritto il 29-3-2012 alle ore 13:21

    Salve se si presenta la domanda all’ispettorato il quale non interviene entro 60 giorni , si può procedere al montaggio dell’impianto che lei sappia ?
    ringraziandola in anticipo

  113. Paolo Tenconi scrive:
    Scritto il 29-3-2012 alle ore 13:52

    Salve Marcello,
    per l’installazione di un impianto di videosorveglianza nelle parti esterne al portone e nell’androne di un condominio, è necessaria l’approvazione dell’assemblea all’unanimità?
    grazie
    buon lavoro
    p.t.

  114. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 29-3-2012 alle ore 19:54

    Quirino, per quanto attiene al termine per l’autorizzazione all’installazione di impianti audiovisivi, il D.P.C.M. n. 275/2010 nell’allegato A) stabilisce che la DPL debba provvedere entro 60 giorni.
    Non mi risulta che trascorsi i 60 giorni previsti dalla legge viga il silenzio-assenso.
    Lo chieda direttamente alla DPL nel sollecitare il loro accesso ispettivo.

  115. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 29-3-2012 alle ore 20:00

    Paolo, il punto 6.2.2.2. del provv. gen. dell’8 aprile 2010 del Garante, relativo alle riprese nelle aree condominiali comuni, precisa quanto segue:
    “Qualora i trattamenti siano effettuati dal condominio (anche per il tramite della relativa amministrazione), si evidenzia che tale specifica ipotesi è stata recentemente oggetto di una segnalazione da parte del Garante al Governo ed al Parlamento (vedi segnalazione del Garante del 13 maggio 2008, doc. web n. 1523997); ciò in relazione all’assenza di una puntuale disciplina che permetta di risolvere alcuni problemi applicativi evidenziati nell’esperienza di questi ultimi anni. Non è infatti chiaro se l’installazione di sistemi di videosorveglianza possa essere effettuata in base alla sola volontà dei comproprietari, o se rilevi anche la qualità di conduttori. Non è parimenti chiaro quale sia il numero di voti necessario per la deliberazione condominiale in materia (se occorra cioè l’unanimità ovvero una determinata maggioranza)”.

    Non mi risulta che allo stato attuale la questione sia ancora stata chiarita.

  116. MARTA scrive:
    Scritto il 30-3-2012 alle ore 15:31

    Buongiorno Avvocato, Le sottopongo il seguente quesito.
    Una ditta che si occupa di medicinali e prodotti farmaceutici si avvale di operatori di due cooperative con le quali la ditta ha un regolare contratto di servizio.
    Per le mansioni svolte, detti operatori hanno accesso al magazzino dove sono depositati farmaci di tutti e tipi e all’interno del quale si trovano delle stanze di deposito di stupefacenti.
    Proprio in considerazione del fatto che il magazzino può essere considerato area sensibile e che detti operatori non sono dipendenti diretti dell’azienda e quindi sconosciuti alla stessa, la ditta avrebbe intenzione di dotare di tessere ogni operatore che accede al magazzino in modo che l’accesso al magazzino possa avvenire solo dopo aver inserito la tessera nell’apposita bussola.
    La mia domanda è la seguente, se le tessere non hanno impronte digitali e quindi non implicano trattamento di dati biometrici, è legittimo dotare questi operatori di queste tessere?
    Se si, quali adempimenti sono richiesti. E’ sufficiente la creazione di un’informativa che regolamenti anche l’uso delle tessere e le misure di sicurezza da adottare? E’ corretto consegnare detta tessera alle cooperative ove lavorano i soggetti visto che il rapporto di servizio è tra l’azienda e la cooperativa e non tra l’azienda e l’operatore della cooperativa di cui l’azienda non sa nemmeno le generalità poichè viene chiamato operatore 1 , 2 etc?

    l’azienda pensava di dotarsi di un software che segnala attraverso un segnale acustico i casi in cui gli operatori si trattengono più di un determinato periodo di tempo internamente alle stanze ove sono gli stupefacenti. Detto software è un mezzo legittimo? occorre fornire un’informativa specifica anche su questo?
    Quanto descritto viola lo statuto dei lavoratori o lo rispetta secondo lei? o meglio, c’è una qualche norma che impedisca alle aziende di dotare di tessere di riconoscimento coloro che hanno accesso ad aree sensibili dell’azienda?

    Resto in attesa di una Sua risposta confidando nella sua disponibilità

    Grazie

    MARTA

  117. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 30-3-2012 alle ore 17:50

    Marta, prima di tutto mi tolga un paio di curiosità. Lei è la stessa Marta che mi ha formulato un quesito il 24 marzo scorso relativo a una ditta di distribuzione di farmaci e stupefacenti che si avvale oltre che dei propri dipendenti anche dei dipendenti di una cooperativa, al quale ho risposto il 26 marzo? E lei che mestiere fa? Si occupa di privacy?

    Venendo al suo ultimo quesito che… non ha nulla a che vedere con la videosorveglianza e ha molto poco a che fare con la privacy… posso dirle che se i badge di accesso al magazzino contenente gli stupefacenti non contengono dati biometrici non c’è alcun problema a dotare di queste tessere gli operatori. Infatti, non c’è alcuna norma che impedisca ad un’azienda di dotare il personale di un dispositivo per l’accesso a determinate aree.
    Ovviamente, è necessario che la ditta farmaceutica fornisca alle cooperative un’informativa scritta contenente tutti gli elementi previsti dall’art. 13 del Codice e dia alle cooperative le istruzioni necessarie per la custodia sicura dei badge assegnati ai suoi operatori. Saranno poi le cooperative stesse che gestiscono l’assegnazione dei badge di accesso a dover informare i propri soci/lavoratori e a dover dare loro le istruzioni per l’utilizzo elle tessere. Infatti, se la gestione delle tessere di accesso fornite dalla ditta farmaceutica è affidata alle cooperative sono queste i “titolari del trattamento”. Diversamente queste possono essere nominate “responsabili esterni” da parte della ditta farmaceutica.

    Per quanto riguarda l’impiego del software di controllo (di cui è “titolare” la ditta farmaceutica), occorre fornire alle cooperative una specifica e dettagliata informativa che ne illustri in particolare la legittima finalità.

    Non ritengo che tale controllo realizzi una forma di controllo (indiretto) a distanza sull’attività lavorativa, che è vietato dall’art. 4 dello Statuto dei lavoratori (del resto gli operatori sono dipendenti o soci delle cooperative e non della ditta farmaceutica).

  118. Maurizio scrive:
    Scritto il 2-4-2012 alle ore 20:31

    Buonasera vivo in un condominio ed ho scoperto che uno dei condomini ha puntato una telecamere verso un area condominiale dove riprende puntualmente bambini e tutto quello che succede ovviamente la telecamera non e nemmeno segnalata.
    Come mi dovrei comportare.

  119. Vincenzo scrive:
    Scritto il 2-4-2012 alle ore 21:33

    Gentile avvocato,
    lavoro in locali dove è riportata l’informativa della videoregistrazione. Mi chiedo se ci si riferisce a registazioni video o audiovisive e se vi è differenza normativa tra le due?
    Grazie,
    Vincenzo

  120. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 3-4-2012 alle ore 11:27

    Vincenzo, per quanto riguarda la videosorveglianza non c’è differenza se le riprese sono solo video oppure audiovisive. L’unica differenza c’è se le immagini sono visibili solo in tempo reale su un monitor, opure sono registrate. Il cartello di avviso, oltre al titolare del trattamento e alle finalità delle riprese, deve precisare se c’è o meno la registrazione delle immagini (che possono essere conservate al massimo per 24 ore).

  121. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 3-4-2012 alle ore 11:40

    Maurizio, nel post n. 97 trova già la mia risposta.

    Oltre a rivolgersi all’amministratore, lei può esercitare in qualsiasi momento tutti i diritti che le sono riconosciuti dall’art. 7 del D.Lgs. n. 196/03 rivolgendosi al titolare del trattamento (cioè il condomino che ha installato la telecamera), e se non ottiene soddisfazione entro 15 giorni dalla sua richiesta si può rivolgere al Garante per la privacy facendo ricorso oppure all’autorità giudiziaria, ai sensi degli artt. 145 e 146 del Codice della privacy.

  122. MARTA scrive:
    Scritto il 3-4-2012 alle ore 23:59

    Buonasera Avvocato, sono Marta (riferimento commento del 30 marzo) rispondo alla Sua domanda del 30 MARZO. Io non mi occupo di privacy, mi occupo di finanzia agevolata. Tuttavia mi è capitato il caso dell’azienda di cui Le ho parlato che mi ha chiesto alcuni consigli attraverso il progettista degli impianti.
    In riferimento alla risposta che Lei mi ha dato, vorrei fare una precisazione, i badge o tessere che verranno consegnate ai dipendenti della cooperativa che ha un rapporto di servizio con l’azienda farmaceutica, sono tessere prive di nome del dipendente, sono completamente bianche e vengono riconosciute tramite un codice identificativo interno attraverso il quale però l’azienda farmaceutica non può riconoscere il soggetto che ne è titolare poichè non ha un elenco di questi soggetti con nome e cognome. Va precisato infatti che questi soggetti dipendenti della cooperativa sono definiti operatore uno, operatore due ma la ditta farmaceutica non possiede alcun dato degli stessi. Se la ditta farmaceutica fornisce i badge a questi soggetti dipendenti della cooperativa e i badge vengono identificati dal lettore tramite un codice che non è riconducibile ad alcun soggetto identificabile dalla azienda farmaceutica ma è riconducibile solo ad operatore uno,due etc, l’azienda farmaceutica non può essere la titolare del trattamento dei dati poichè non tratta i dati di questi soggetti.
    E’ corretto?
    Chi tratta i dati sarà al limite la cooperativa che gestirà le tessere identificando i titolari delle stesse.
    Mi chiedo allora: la ditta farmaceutica forse non deve fornire alla cooperativa un’informativa ex articolo 13, come fa a fornirla se non è titolate del trattamento e non tratta dati?
    Forse la ditta farmaceutica deve limitarsi a comunicare alla cooperativa che intende dotare i soggetti di questi badge che poi saranno gestiti dalla cooperativa stessa. Sarà allora la cooperativa che come titolare del trattamento dei dati dovrà fornire un’informativa ai dipendenti precisando come dovrà essere utilizzata la tessera sulla base delle indicazioni contenute nella comunicazione della ditta farmaceutica. Cortesemente mi dica se quello che ho scritto è corretto. L’informativa deve provenire dal titolare del trattamento dei dati vero?

    Le faccio i complimenti per il suo blog..
    Grazie

    MARTA

  123. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 4-4-2012 alle ore 08:57

    Buongiorno Marta.
    Adesso mi è tutto più chiaro. Se è la cooperativa che fa gli abbinamenti badge-dipendenti e questa è l’unica a conoscere l’identità dei lavoratori ai quali ha consegnato la tessera, è corretto dire che il “titolare del trattamento” è la coopertaiva stessa e quindi è lei che deve dare l’informativa scritta ai propri dipendenti riguardo al trattamento che farà dei loro “dati personali” (dati identificativi).

  124. Giuseppe scrive:
    Scritto il 6-4-2012 alle ore 19:46

    Salve,
    vorrei installare un impianto di videosorveglianza all’esterno, quindi solo per riprendere gli ingressi,di un negozio devo fare la comunicazione all DPL?
    All’esterno ed all’interno devo appendere i cartelli informativi?
    Grazie per la risposta.

  125. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 8-4-2012 alle ore 15:48

    Giuseppe guardi la mia risposta già data nel post n.111.
    L’autorizzazione alla DPL va richiesta solo se le telecamere vengono installate in un ambiente di lavoro nel quale vi siano anche dei dipendenti; non se la telecamera è all’esterno.

  126. MARTA scrive:
    Scritto il 10-4-2012 alle ore 00:06

    Gentile Avvocato in riferimento all’ultimo quesito che Le ho posto circa l’utilizzo dei badge di accesso da parte di dipendenti di una cooperativa con cui un industria farmaceutica ha stipulato un contratto di servizio, avrei un’altra precisazione da chiederLe.
    Se i badge anzichè essere magnetici memorizzassero le impronte digitali degli operatori che hanno accesso al magazzino e che non sono dipendenti dell’azienda proprietaria del magazzino ma della cooperativa con cui questa ha un rapporto di servizio, secondo Lei sarebbe l’azienda farmaceutica la titolare del trattamento dei dati personali di questi operatori o lo sarebbe la cooperativa?
    Dato che in tal caso con badge che memorizzano impronte digitali siamo in presenza di dati biometrici che normalmente richiedono la notifica al garante da parte dell’azienda titolare del trattamento, mi chiedo chi sia il titolare del trattamento.
    Posto che l’azienda farmaceutica non dispone di liste degli operatori della cooperativa che accedono al magazzino e che i badge con i biometrici non sono riconducibili ad una determinata persona, forse il titolare del trattamento è la cooperativa e quindi la notifica deve essere fatta dalla predetta.
    Cosa ne pensa… si tratta di un caso particolare.
    Ho acquistato un testo che Lei ha scritto e Le faccio i complimenti per la semplicità con cui sono espressi i concetti.

    Saluti

    MARTA

  127. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 10-4-2012 alle ore 10:05

    Marta non capisco il suo dubbio.
    L’art. 28 del D.Lgs. 196/03 da una definizione molto chiara di “Titolare del trattamento”.
    Si tratta del soggetto che «esercita un potere decisionale del tutto autonomo sulle finalità e sulle modalità del trattamento dei dati, compresi gli aspetti relativi alla loro sicurezza».
    Nel suo caso è la cooperativa che decide quali strumenti utilizzare per rilevare gli accessi dei dipendenti nei locali dell’impresa farmaceutica e come utilizzarli e proteggerli; quindi….

    Non c’è dubbio che la notifica all’Authority debba essere fatta dalla cooperativa, ma attenzione all’uso dei dati biometrici: non è automatico! Molto probabilmente occorre chiedere al Garante una verifica preliminare sulla necessità e le modalità del loro utilizzo.

    Legga il quesito che mi ha fatto Marta nel post n. 363 e la mia risposta data nel post n. 367 qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  128. MARTA scrive:
    Scritto il 10-4-2012 alle ore 10:26

    Gentile Avvocato il mio dubbio nasce dal fatto che chi ha interesse a consegnare le tessere con dati biometrici non è il titolare del trattamento ovvero la cooperativa ma l’impresa farmaceutica dove lavorano questi soggetti che sono terzi rispetto all’impresa stessa e proprio perchè non sono dipendenti diretti della stessa e l’area magazzino è un’area sensibile perchè sono depositati farmaci e stupafacenti, si intende regolare l’accesso di questi terzi in tal modo.
    La cooperativa invece non ha interesse a questo anche se potrebbe rispondere nel caso di furti o danneggiamenti del magazzino.
    La bussola che legge le tessere viene installata nei locali dell’azienda farmaceutica e così le tessere vengono acquistate dall’industria farmaceutica e consegnate alla cooperativa.
    Dunque secondo la normativa sulla privacy sarebbe necessaria la notifica da parte della cooperativa ma questa potrebbe anche rifiutarsi di farla ed in tal caso, come si potrebbe riuscire a controllare l’accesso al magazzino di questi soggetti terzi?
    In secondo luogo preciso che ricordo bene le risposte ai quesiti e credo che nel mio caso, secondo quanto disposto dalle linee guida sui rapporti di lavoro privati, trattandosi di impronte digitali memorizzate nella tessera e non destinate ad essere memorizzate in una banca dati, non sia necessaria la verifica preliminare o almeno così precisa l’ultimo comma dell’art. 4 sui biometrici della linea giuda.

    Cortesemente mi dia un suo parere..scusi l’insistenza ma a mio avviso c’è molto ambiguità nella normativa sulla privacy.

    Grazie

    MARTA

  129. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 10-4-2012 alle ore 10:52

    Marta.. a questo punto le suggerisco di rivolgere il suo quesito relativo a questo caso particolare all’URP del Graante per la privacy.

    Il problema a mio avviso non è chi ha interesse ad utilizzare ui dati biometrici, ma chi è il “titolare” del loro trattamento. Da ciò che ha precisato mi pare che possa essere considerata titolare la cooperativa: è questa che “tratta” i dati (cioè vi accede), mentre la ditta farmaceutica si limita a procurare i badge e a consegnarli alla cooperativa. Inoltre è la cooperativa che conserva i template con le impronte digitali dei dipendenti.
    Credo che il rapporto tra cooperativa e impresa farmaceutica debba essere regolato dal contratto che affida alla cooperativa il servizio di ritiro della merce pericolosa. In questo contratto, a mio parere, l’impresa farmaceutica può legittimamente “imporre” al contraente delle particolari cautele e garanzie per l’acesso ai suoi magazzini di personale dipendente dalla cooperativa.
    Se la cooperativa non accetta questa forma di controllo stabilita dal committente, a mio avviso il contratto può decadere. Se invece la cooperativa accetta e non fa la prescritta notifica al Garante, se ne assume il rischio (sanzione per omessa notifica ex art. 163).
    Se non esiste una banca dati nella quale sono memorizzate le impronte digitali non occorre la verifica preliminare dell’Authority.

  130. MARTA scrive:
    Scritto il 10-4-2012 alle ore 14:08

    Mi scusi avvocato ma considerando la definizione di titolare del trattamento, mi chiedo se nei confronti di una stessa persona, a seconda dei dati trattati, i titolari del trattamento possano essere due soggetti diversi.
    In pratica, tenendo presente il caso di cui al mio commento precedente, mi chiedo se l’azienda possa essere titolare del trattamento delle immagini degli operatori dell’area magazzino, dato che esiste un sistema di videosorveglianza anche in questi locali e dall’altro lato, per il trattamento dei dati derivanti dalla gestione delle tessere la titolarità possa essere in capo alla cooperativa? Oppure rispetto ad uno stesso soggetto il titolare del trattamento dei dati deve essere unico?

    Può consigliarmi un Suo testo in cui vengano trattati dei casi pratici?
    Grazie

    Marta

  131. Vito scrive:
    Scritto il 10-4-2012 alle ore 15:00

    Salve due anni fa ho installato delle telecamere in un luogo di lavoro, il datore di lavoro non ha voluto fare nessuna denuncia dell’impianto.
    Oggi ha cambiato idea per paura delle sanzioni.
    Da installatore posso solo togliere il DVR e lasciare le telecamere installate non funzionanti e aiutare il datore di lavoro nella denuncia?
    Da installatore a quali rischi vado incontro?

    In attesa vi porgo i miei piu’ cordiali saluti

  132. FRA' scrive:
    Scritto il 10-4-2012 alle ore 16:19

    Buonasera,
    Io credo di trovarmi in una situazione alquanto assurda e surreale.
    Io lavoro come impiegata presso una ditta con 2 datori di lavoro padre e figlio (in realtà il figlio ha una percentuale minore), ma stamattina mi sono trovata a leggere dei bigliettini che mi ha scritto il datore dei lavoro padre che riportavano diciture tipo :”Ci sono telecamere” “ci sono microfoni”, dopo una delucidazione ho capito che il figlio ha messo telecamre e microfoni, per controllare l’operato del padre… ma così sono controllata anch’io senza essere in teoria avvisata… e siccome questa storia comincia un pò a scocciarmi, posso provare ad intimare di togliere le telecamere altrimenti mi rivolgo ad autorità competenti per chiedere i danni??? Cioè esistono risarcimenti economici per queste situazioni???
    Grazie e buona sera!

  133. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 10-4-2012 alle ore 19:22

    @Marta post n. 130
    Ci possono essere sicuramente casi in cui vi siano diversi “titolari del trattamento”, anzi, direi che il caso è molto frequente.
    Ogni volta che un soggetto tratta i dati personali di qualcuno per finalità e con modalità che egli stesso ha deciso è da considerare “titolare” ai fini della normativa sulla tutela della privacy.

    Io ho scritto diversi testi in materia di privacy, ma l’ultimo (“La privacy in azienda” ed. IPSOA) è il più aggiornato ed ha il taglio più pratico.

  134. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 10-4-2012 alle ore 19:28

    @FRA’ post n. 132
    Per chiedere un risarcimento dei danni al titolare del trattamento dei suoi dati lei deve aver patito un danno patrimoniale o morale (che va quantificato); in tal caso può scattare il risarcimento ai sensi dell’art. 2050 del Codice Civile, come previsto dall’art. 15 del Codice della privacy.
    L’installazione di telecamere di sorveglianza all’interno di un ambiente di lavoro in cui ci sono dei dipendenti per essere legittima richiede il rispetto di regole precise, stabilite dal comma 2 dell’art. 4 della legge n. 300/70 (Statuto dei lavoratori). Al riguardo legga il mio thread specifico: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  135. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 10-4-2012 alle ore 19:37

    @Vito post n. 131
    Lei da installatore dell’impianto non corre alcun “pericolo”. E’ solo il datore di lavoro suo cliente e “titolare del trattamento” di videosorveglianza che, avrebbe dovuto seguire la procedura prevista dal comma 2 dell’art. 4 dello Statuto dei lavoratori, richiamato dall’art. 114 del Codice della privacy. Non si trattava di “denunciare” l’impianto, quanto di chiedere alla Direzione Provinciale del Lavoro l’autorizzazione ad installarlo (a meno che non fosse stato sottoscritto un accordo con la Rappresentanza Sindacale Aziendale, se presente). Per sanare la situazione non è sufficiente spegnere l’impianto o togliere il DVR: bisogna disinstallare le telecamere, chiedere l’autorizzazione, aspettare il sopralluogo dell’Ispettorato del lavoro e solo dopo aver ottenuto l’autorizzazione (entro 60 giorni) si può installare nuovamente l’impianto TVC.

    Legga le mie risposte date a casi simili in questo thread: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  136. carlo scrive:
    Scritto il 11-4-2012 alle ore 16:24

    Buonasera,
    nel caso fosse installato un impianto di videosorveglianza con rilevazione presenze sul perimetro esterno di un’unità produttiva, è sufficiente segnalarne la presenza con gli appositi cartelli?
    Grazie

  137. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 11-4-2012 alle ore 19:50

    Carlo, la videosorveglianza in termini generali è “necessaria” (e quindi è ammessa dalla legge) quando è adottata per aumentare la sicurezza della propria abitazione o dei luoghi dove si svolge l’attività produttiva o commerciale, oppure per la sicurezza pubblica, sempre che siano rispettati i principi di necessità (art. 3 del Codice) e proporzionalità (art. 11, comma 1, lett. d) del Codice), e quindi solo nel caso in cui non siano possibili ulteriori misure di protezione rispetto alle esigenze di tutela.
    Nel caso in cui la videosorveglianza sia “lecita”, deve essere data un’informativa ai sensi dell’art. 13 del Codice completa sotto ogni profilo, cioè devono esservi i cartelli di avviso che indichino che si è all’interno di un’area videosorvegliata, chi è il titolare del trattamento e quali sono le finalità della videosorveglianza. Inoltre, nel caso di videosorveglianza di luoghi all’interno dei quali si svolge un’attività produttiva o commerciale, bisogna dare anche una completa e chiara informativa scritta al personale e agli altri interessati (ad es. i clienti).
    Oltre a questo si devono osservare tutte le altre prescrizioni contenute nel provvedimento generale sulla videosorveglianza emanato dall’Autorità Garante per la privacy l’8 aprile 2012 (ad es. per ciò che riguarda la durata massima della conservazione delle immagini registrate che è fissata in 24 ore, ecc.).

  138. Daniela Parodi scrive:
    Scritto il 12-4-2012 alle ore 00:33

    Buonasera,
    Ho installato un’sistema di antifurto in casa, essendo che abito al primo piano e possiedo un terrazzo interno(cavedio interno) di 8 mq vorrei installare una telecamera di videosorveglianza mobile da coprire/deterrente l’eventuale intrusione non difficilissima come accesso da parte di malintenzionati.(Trattasi di abitazione privata)
    La telecamera punterebbe sul mio terrazzo ma anche su quello di altri, come mi devo comportare? posso esporre il cartello e mettere la telecamera? devo chiedere autorizzazione all’amministratore? cosa dice la legge in questo caso? Sarei anche tentato ma qui lo dico e lo nego di puntare la telecamera mobile ogni tanto verso l’alto perche’ purtroppo la gente maleducata mi butta giu’ di tutto, le schifezze piu’ inimmaginabili,(ho un bambino piccolo e’ ho paura per lui) gli enti mi rimbalzano dicendo che non possono fare nulla anche lo stesso amministratore…..Mi puo’ aiutare a capire meglio, come posso tutelare le due cose?
    Grazie in anticipo cordiali saluti
    Daniela Parodi

  139. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 12-4-2012 alle ore 07:34

    Buongiorno Daniela.
    La risposta alle sue domande la trova già qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#more-181 in particolare nei post numero 20, 47, 70 e 72.

  140. carlo scrive:
    Scritto il 12-4-2012 alle ore 09:04

    Grazie Marcello,
    nella vecchia sede avevamo la videosorveglianza interna ed esterna, l’impianto era stato installato dopo aver subito un furto da 100.000€ pur essendo dotati di antifurto, ponte radio con polizia privata ect.L’impianto entrava in funzione fuori dall’orario lavorativo e le registrazioni restavano in archivio per 24 ore.Era stata data un’informativa scritta al personale e avevamo ricevuto il benestare del DPL.
    Installando la videosorveglianza all’esteno dobbiamo sempre ricevere l’ok del DPL?
    nel caso in cui alcuni ingressi da proteggere siano contigui ad un’area non di nostra proprietà sarà sufficiente avere l’ok da parte del nostro vicino?
    grazie ancora

  141. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 12-4-2012 alle ore 09:29

    No Carlo, l’istanza di autorizzazione alla DPL va presentata solo le telecamere riprendono luoghi in cui possono trovarsi a lavorare o a transitare i dipendenti e sarebbe possibile un controllo (di regola vietato dall’art 4 comma 1 legge n. 300/70) sulla loro attività lavorativa.
    Se le telecamere riprendono un’area appartenete ad un’altra proprietà ovviamente occorre l’autorizzazione del proprietario.

  142. carlo scrive:
    Scritto il 12-4-2012 alle ore 10:07

    Grazie Marcello
    buona giornata

  143. Daniela Parodi scrive:
    Scritto il 12-4-2012 alle ore 13:31

    La ringrazio molto per la risposta Marcello, complimenti per il Blog e per la sua serietà.
    Ora vado a leggermi le risposte da lei consigliate.

    Grazie buona giornata.

  144. Christian scrive:
    Scritto il 13-4-2012 alle ore 20:07

    Buonasera Marcello, volevo sapere come regolarizzare la mia posizione. Fino ad oggi abbiamo gestito il negozio io e mia moglie adesso abbiamo bisogno di un dipendente nel negozio e’ già installato un impianto di videosorveglianza. E’ vero che bisogna mettere un monitor visibile dai clienti? Grazie

  145. Laura scrive:
    Scritto il 14-4-2012 alle ore 18:39

    Salve vorrei chiederle nel caso un titolare abbia un giustificato sospetto nei confronti di un dipendente per appropriazione di parte dell’incasso di un negozio e volesse documentarlo, come dovrebbe muoversi nel rispetto delle leggi in materia?

  146. Marco scrive:
    Scritto il 14-4-2012 alle ore 23:39

    Buona sera.
    Sono una disabile e in questa qualità il comune ha realizzato da alcuni mesi, un parcheggio, non nominativo ma di fatto utilizzato soltanto dal sottoscritto, per portatori di handicap fronte ingresso della mia abitazione. Da alcune settimane per tre volte, l’auto di mia proprietà viene danneggiata (rottura dei retrovisori elettrici, tracce con chiodi nella carrozzeria) e aggiungo soltanto la mia. Ho proceduto a una denuncia per danneggiamento, chiedendo l’autorizzazione a installare una telecamera. Non ho avuto risposta e quindi le chiedo se posso installarne una autonomamente.
    Grazie

  147. Christian scrive:
    Scritto il 15-4-2012 alle ore 11:26

    Buongiorno, volevo chiederle cosa devo fare per mettermi in regola. Noi abbiamo un negozio con un’impianto di videosorveglianza con relativa segnalazione, il nostro problema e’ che fino ad oggi la gestione del negozio era tra me e mia moglie adesso abbiamo bisogno di assumere un dipendente e non riusciamo a capire cosa dobbiamo fare dato che l’impianto e’ gia’ esistente. E leggo che in caso di dipendenti bisogna chiedere l’approvazione al dpl e non ci deve essere nessuna telecamera prima del sopralluogo.grazie

  148. Oliver scrive:
    Scritto il 17-4-2012 alle ore 15:56

    Salve, ho letto attentamente tutto il blog al riguardo ma mi rimane un dubbio che provo ad esporre. Sono titolare di uno stabilimento balneare e vorrei installare delle telecamere di sorveglianza al solo scopo di contrastare piccoli atti vandalici e furtarelli che abitualmente avvengono da parte di clienti occasionali o persone transitanti. Le aree interessate sarebbero esterne e riguardanti il parcheggio, l’entrata principale e la zona docce. In questi siti non ci sono lavoratori che svolgono mansioni abituali ma che potrebbero attrraversarli occasionalmente. Fermo restando di adempiere a tutte le normative riguardanti la privacy, sono soggetto comunque a richiedere l’autorizzazione alla DPL? Grazie per la cortese attenzione.

  149. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-4-2012 alle ore 11:56

    @Christian (post n. 144 e 147) Per installare un impianto di VDS in un luogo di lavoro occorre l’autorizzazione preventiva della competente DPL. Se l’impianto è già stato installato non si è in regola e occorre disinstallarlo prima di chiedere l’autorizzazione.
    Non è assolutamente vero che si deve installare un monitor visibile dai clienti. Dove lo ha letto o sentito dire?!

    Maggiori informazioni sulle TLC installate negli ambienti di lavoro le può trovare qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  150. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-4-2012 alle ore 12:01

    @Laura (post n. 145) Mi dispiace, Non sono la persona più adatta per rispondere al suo quesito. Senta il parere di altri esperti in questo blog.

    Eventuali prove acquisite mediante videosorveglianza fatta all’insaputa del dipendente difficilmente sarebbero accettate in giudizio. In ogni caso, il controllo dell’attività del dipendente tramite VDS non può servire ad irrogare provvedimenti disciplinari.

  151. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-4-2012 alle ore 12:06

    @Marco (post n. 146) Non occorre alcuna autorizzazione per installare una videocamera di sorveglianza per finalità private. E’ sufficiente che lei osservi le regole previste dal provv. sulla videosorveglianza dell’8/4/2010 del Garante. Legga le risposte che ho già dato in questo mio thread: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/

  152. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-4-2012 alle ore 12:14

    @Oliver (post n. 148) Come ho ampiamente illustrato nel mio thread sulla VDS in un luogo di lavoro (vedi: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/ )l’autorizzazione all’installazione di un impianto di VDS va richiesta alla competente DPL se le telecamere (aventi finalità di sicurezza e di tutela del patrimonio aziendale) possono anche “incidentalmente” riprendere l’attività lavorativa dei dipendenti (art. 4, comma 2, legge n. 300/70).

  153. Leonardo scrive:
    Scritto il 20-4-2012 alle ore 08:29

    Buongiorno, vorrei sottoporle un piccolo quesito che è stato portato alla mia attenzione… in un negozio di abbigliamento il proprietario ha installato una telecamera per motivi di sicurezza, affiggendo, come previsto, fuori dalla porta d’entrata i previsti cartelli informativi. Lo stesso è stato sanzionato perchè aveva posizionato il monitor, allacciato alla telecamera, sul bancone lato cassa e le immagini, in diretta, erano visibile all’utenza nell’atto de pagamento. Lo stesso è stato sanzionato ai sensi dell’art. 33 della L. 196/2003. Le immagini non sono registrate, ma servoso solo ed esclusivaente al personale dipendente per eventuali furti. Lei che cosa ne pensa? giusta sanzione?

  154. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 20-4-2012 alle ore 15:49

    Leonardo,la sanzione a mio avviso è giusta, in quanto non vi è un motivo legittimo per il quale le videoriprese debbano essere visibili da parte di tutta la clientela del negozio. Per quale motivo violare la privacy di eventuali soggetti terzi che si trovano nel campo di ripresa delle telecamere? Solo il titolare del trattamento e i soggetti da lui eventualmente autorizzati (e formalmente nominati “incaricati”) possono visionare le immagini riprese. Fare vedere le immagini a chi non ne ha titolo realizza un trattamento dei dati eccedente rispetto alla finalità della loro raccolta (che è solo la sicurezza) che, come tale, è vietato dalla legge.

  155. oliver scrive:
    Scritto il 20-4-2012 alle ore 20:28

    Grazie per la delucidazione.

  156. Marco scrive:
    Scritto il 20-4-2012 alle ore 22:35

    Grazie per la risposta. Ho un pò le idee confuse perché dovrei riprendere il parcheggio per disabili che è posto nella strada pubblica fronte l’ingresso di casa di mia proprietà. La risposta che mi ha dato si riferisce a un condominio.

  157. claudio scrive:
    Scritto il 21-4-2012 alle ore 17:41

    salve, mi compiaccio per le sue risposte, perciò le chiedo : c’è un parcheggio vicino ad un porto turistico pubblico, dove una ditta privata che ha in gestione i servizi di puluzia sul porto, ha deciso di mettere delle telecamere, che puntano comunque sul parcheggio e dove comunque passano auto e persone(dato che è zona centrale del paese), le telecamere sono state messe senza autorizzazione alcuna, ed ad insaputa del comune, posizionandole sù un palo di un cartello comunale, e senza cartello alcuno. le domande sono: a chi mi rivolgo per tutelare i miei diritti da cittadino(privacy) sesono in ragione? dato che ho presentato denuncia al comune e nulla è successo, ho presentato denuncia alla questura e mi hanno risposto che non è loro competenza prendere certe denuncie, e stessa risposta ho avuto dai carabinieri del paese.
    E poi se posso fare denuncia ed avere ragione, quali conseguenze penali o amministrative possono subire chi ha messo dette telecamere?ripeto facendo abuso anche di luogo pubblico, hanno anche rotto la strada senza autorizzazione per passare i fili delle telecamere. Ringrazio tanto se può rispondermi.Ps I soci della ditta che ha messo le telecamere, guardano il monitor liberamente e lo vedono anche i dipendenti loro.

  158. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 23-4-2012 alle ore 09:44

    @Marco (post n. 156). Nel provv. gen. 8 aprile 2010 il Garante ha precisato che l’installazione di sistemi di videosorveglianza effettuata da persone fisiche per fini esclusivamente personali è sottratta alla disciplina del Codice della privacy se i dati non sono comunicati sistematicamente a terzi ovvero diffusi; ma è comunque necessaria l’adozione di cautele a tutela dei terzi (vedi art. 5, comma 3, del Codice, che fa salve le disposizioni in tema di responsabilità civile e di sicurezza dei dati). In tali ipotesi possono rientrare, a titolo esemplificativo, strumenti di videosorveglianza idonei ad identificare coloro che si accingono ad entrare in luoghi privati (videocitofoni ovvero altre apparecchiature che rilevano immagini o suoni, anche tramite registrazione), oltre a sistemi di ripresa installati nei pressi di immobili privati ed all’interno di condomini e loro pertinenze (quali posti auto e box).

    Benché non trovi applicazione la disciplina del Codice, al fine di evitare di incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata (art. 615-bis c.p.), l’angolo visuale delle riprese deve essere comunque limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza (ad esempio antistanti l’accesso alla propria abitazione) escludendo ogni forma di ripresa, anche senza registrazione di immagini, relativa ad aree comuni (cortili, pianerottoli, scale, garage comuni) ovvero ad ambiti antistanti l’abitazione di altri condomini.
    Il trattamento di dati personali per fini diversi da quelli esclusivamente personali è invece soggetto alla disciplina del Codice e il trattamento può essere lecitamente effettuato solamente se vi sia il consenso preventivo dell’interessato, oppure se ricorra uno dei presupposti di liceità previsti in alternativa al consenso dal Codice stesso (artt. 23 e 24).

    Nel caso della videosorveglianza la possibilità di acquisire il consenso in concreto è limitata dalle caratteristiche stesse dei sistemi di rilevazione che rendono pertanto necessario individuare un’idonea alternativa nell’ambito dei requisiti equivalenti al consenso di cui all’art. 24, comma 1, del Codice, vale a dire ‘istituto del bilanciamento di interessi (art. 24, comma 1, lett. g), del Codice). Il provvedimento del Garante dà attuazione a tale istituto, individuando i casi in cui la rilevazione delle immagini può avvenire senza consenso, qualora, con le modalità stabilite nello stesso provvedimento, sia effettuata nell’intento di perseguire un legittimo interesse del titolare o di un terzo attraverso la raccolta di mezzi di prova o perseguendo fini di tutela di persone e beni rispetto a possibili aggressioni, furti, rapine, danneggiamenti, atti di vandalismo, o finalità di prevenzione di incendi o di sicurezza del lavoro.
    L’Autorità per la privacy ha precisato che la videosorveglianza (con o senza registrazione delle immagini) è ammessa, anche senza il consenso, in presenza di concrete situazioni che giustificano l’installazione, a protezione delle persone, della proprietà o del patrimonio aziendale. Nell’uso delle apparecchiature che riprendono aree esterne ad edifici e immobili (aree perimetrali, aree adibite a parcheggi o a carico/scarico merci, accessi, uscite di emergenza), resta fermo che il trattamento deve essere effettuato con modalità tali da limitare l’angolo visuale all’area effettivamente da proteggere, evitando, per quanto possibile, la ripresa di luoghi circostanti e di particolari che non risultino rilevanti (vie, edifici, esercizi commerciali, istituzioni ecc.).

  159. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 23-4-2012 alle ore 09:51

    @Claudio se ritiene che le telecamere installate dalla ditta di pulizie del parcheggio sul porto possano aver violato la sua privacy, lei può rivolgersi in qualsiasi momento e senza particolari formalità a tale ditta per esercitare tutti i diritti che le sono riconosciuti dall’art. 7 del Codice della privacy (diritto di accesso alle immagini, di anellazione, ecc.). Se non ottiene soddisfazione entro 15 gg. può fare ricorso al Garante.

  160. Marfo scrive:
    Scritto il 23-4-2012 alle ore 10:59

    Ok. Ora ho le idee più chiare.
    Grazie
    Marco

  161. tony scrive:
    Scritto il 25-4-2012 alle ore 23:59

    salve volevo chiedergli se posso istallare delle telecamere in un cortile privato una sull’auto una sul portone comunicante con un’ altro portone del vicino, un’altra dentro garage e scale dove posso comprare il cartello vanno bene anche quelli trovati nelle ferramenti. essendo un cortile privato devo chiedere il permesso ai vicini per quelle esterne. posso istallarle io? devo chiedere permesso o fare domanda a qualcuno. le telecamere devono essere a vista o posso istallarle camuffandole? un grazie anticipato

  162. Daniele scrive:
    Scritto il 26-4-2012 alle ore 00:24

    Salve signor Polacchini, avrei intenzione di creare una agenzia che offra servizi di videosorveglianza in ambienti domestici privati, in particolare quando questi sono incustoditi, ovvero una sorveglianza esclusiva della proprietà e dei beni ivi contenuti. Addirittura pensavo di effettuare un servizio anche temporaneo ad affitto per brevi periodi o a scelta con un contratto di durata biennale. La videosorveglianza diverrebbe attiva solo nel momento in cui i proprietari delle proprietà le lascino incustodite. Che tipo di società dovrei costituire ed a quali normative mi dovrei assoggettare per svolgere tale attività. La Ringrazio anticipatamente per qualsiasi notizia utile che vorrà fornirmi.

  163. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 26-4-2012 alle ore 08:52

    @Tony per attivare la videosorveglianza in ambito privato legga le risposte che ho dato qui:
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#more-181

  164. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 26-4-2012 alle ore 08:54

    @Daniele io mi occupo soltanto di privacy, soprattutto all’interno delle aziende.
    Mi dispiace, ma non posso esserle utile…

  165. Daniele scrive:
    Scritto il 26-4-2012 alle ore 11:40

    Grazie comunque

  166. Antonio scrive:
    Scritto il 26-4-2012 alle ore 12:01

    Salve Marcello, senta io mi stavo chiedendo, se io voglio montare delle telecamere, in casa mia, solo per uso privato, posso farlo?
    O devo chiedere permessi a qualcuno?

    Poi vorrei installare un sistema di monitoraggio gps sulla mia auto, posso farlo?

    In poche parole vorrei sapere se potrei installare telecamere per uso privato, e se in caso dovrei installarle a un’amico, in un negozio di alimentare, dove possiamo recarci per chiedere i vari permessi di privacy?
    Vorrei essere al corrente dei vari passaggi da effettuare e dei vari costi da sostenere, prima di effettuare un impianto di videosorveglianza.

    Grazie infinite

    Antonio

  167. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 26-4-2012 alle ore 12:29

    Antonio… non ci sono “peermessi” da chiedere per installare un impianto di videosorveglianza per finalità private.

    La videosorveglianza in ambito privato è ammessa, ma ci sono alcuni limiti e pericoli.
    Legga qui:
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#more-181

  168. Antonio scrive:
    Scritto il 26-4-2012 alle ore 12:44

    Salve, nei commenti di risposta non trovo oltre che:

    Antonio… non ci sono “peermessi” da chiedere per installar…

    può rinviarmelo grazie mille

  169. Antonio scrive:
    Scritto il 26-4-2012 alle ore 12:48

    Perfetto grazie mille, e invece per un negozio di tipo alimentare o una qualsiasi attività?

    servono dei permessi in particolare?

    quali sono i passi da seguire?

    o delle regole in particolare?
    del tipo: non si puo registrare per piu di 24h consecutive.

  170. patty scrive:
    Scritto il 26-4-2012 alle ore 13:00

    GRAZIE MILLE

  171. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 26-4-2012 alle ore 19:54

    Antonio, come ho già scritto prima, non ci sono permessi da chiedere per installare un impianto di videosorveglianza per finalità private.

    La videosorveglianza in ambito privato è ammessa, ma ci sono alcuni limiti e pericoli.
    Legga qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#more-181

    Per tutto il resto valgono le regole stabilite dal Provvedimento Generale sulla videosorveglianza emesso dal Garante privacy l’8 aprile 2010, disponibile nel sito http://www.garanteprivacy.it

  172. Antonio scrive:
    Scritto il 27-4-2012 alle ore 01:33

    Perfetto grazie mille!

  173. claudio scrive:
    Scritto il 30-4-2012 alle ore 13:27

    salve e grazie per il consiglio, però chiedo più dettagliatamente, : ma se un privato, mette telecamere in una pubblica piazza, sensa autorizzazioni e cartelli di avviso telecamere; e se accede liberamente alla visione delle immagini, coinvolgendo anche altre persone alla visione. Detto ciò, voglio sapere se un cittadino denuncia questo fatto alla procura della republica è sufficente per ottenere un intervento di controllo? e seconda domanda, questo privato abusivo, a quali sansioni può andare incontro? sia amministrative che penali… Grazie

  174. Luigi scrive:
    Scritto il 5-5-2012 alle ore 12:53

    Buongiorno sig. Marcello, nel condominio in cui abito, dopo un tentativo di effrazione del portoncino di servizio, pensavamo all’unanimità di collocare una finta telecamera all’interno dell’androne, con un cartello apposto all’esterno.
    L’intento, visto che il portoncino è a vetri, e quello di far sì che il malintenzionato si accorga della telecamera e magari desista dal suo intento.
    Preciso che alle spalle del portoncino insiste solo un muro di confine e nessun pubblico passaggio. Secondo lei è possibile una operazione del genere? La ringrazio anticipatamente.

  175. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 5-5-2012 alle ore 18:23

    Luigi, la risposta alla sua domanda la trova qui:
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments nel post n. 47

  176. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 11-5-2012 alle ore 09:21

    MOZIONE D’ORDINE PER TUTTI GLI UTENTI

    Ho scritto diversi thread (6 o 7 mi pare) nella sezione “Impresa” del blog Postilla.it, dedicati alla VIDEOSORVEGLIANZA, ma ciascuno focalizzato su un argomento specifico.
    Ho anche cercato di mantenere “in ordine” questo blog, cercando di rispondere alle domande pertinenti all’argomento iniziale del thread, ma purtroppo vedo che la cosa non ha funzionato.

    Continuano ad arrivarmi domande da parte di molti utenti scritte A CASO là dove capita, cioè all’interno di trehad che riguardano argomenti SPECIFICI relativi alla videosorveglinaza.
    Per di più mi arrivano molto spesso domande alle quali ho gia dato ampiamente risposta, semplicemente perchè l’utente non vuole nemmeno fare la fatica di utilizzare la funzione RICERCA per vedere se alla domanda non sia già stata data una risposta in precedenza.

    Francamente sono stanco e questo modo di utilizzo del blog (la cui finalità iniziale era ben diversa da quello che è diventato…) non lo considero affatto professionalmente stimolante.

    Nella home page di Postilla.it è precisato che “Postilla è la prima blog community fatta da professionisti per i professionisti e dedicata a tutti coloro che vogliono dialogare e confrontarsi su aree di specifico interesse…” Si tratta di un “network tra esperti della materia per promuovere il dibattito e lo scambio sui temi professionali in un libero spazio di comunicazione”.
    “L’obiettivo di Postilla è innovare l’approccio ai contenuti professionali, raggiungendo un pubblico più ampio e facilitando il dialogo su tematiche di alto valore”.

    Non mi sembra francamente che l’utilizzo fatto dall’utenza che mi rivolge quotidianamente quesiti sulla videosorveglianza si in linea con lo spirito e la finalità di Postilla.

    Mi dispiace, ma questo blog professionale non è lo sportello di consulenza gratuita sulla videosorveglianza e non è nemmeno lo sportello “l’Avvocato risponde”.

    Perciò ho deciso che NON RISPONDERO’ PIU’ a domande NON PERTINENTI L’ARGOMENTO SPECIFICO o a domande che mi siano GIA’ STATE FATTE.

    Invito gli utenti in generale ad imparare ad utilizzare i motori di ricerca!

    GRAZIE!

  177. alberto scrive:
    Scritto il 11-5-2012 alle ore 10:22

    Buongiorno,
    ho avuto il piacere di incontrarla e conoscerla al Convegno Federprivacy lo scorso mercoledì. In quella sede avevamo condiviso le considerazioni che adesso ha chiaramente esposto sulle modalità di approccio ad un argomento che ormai, alla luce anche delle finte semplificazioni apportate dal legislatore, recepite impropriamente dai più come il rigor Montis della privacy :), mantiene alto l’interesse in questa complessa ed ampia materia (la Privacy)da parte del pubblico.
    Non posso quindi che essere d’accordo con Lei quando ridefinisce le regole dei post anche in considerazione degli altri utenti iscritti al gruppo che sovente si trovano a rileggere le stesse richieste di precisazioni…
    Rimane però una constatazione da fare: il “pubblico” ha fame di informazioni e vuole sapere concretamente quali sono le prescrizioni per “dormire tranquillo” ed evitare possibili azioni sanzionatorie da parte dell’Autorità garante piuttosto che quelle potenzialmente poste in essere dagli interessati in caso di trattamento illecito.
    Vorrei quindi stimolarla ad immaginare, visto che il problema esiste, una piattaforma mista che contenga sia le best practice ricostruite attraverso la ricognizione delle indicazioni tecniche validissime già fornite (magari per argomento)sia la parte social dove si possa invece discutere su aspetti normativi ovvero sui Provvedimenti che man mano vanno ad arricchire la materia.
    La ringrazio per l’attenzione e le auguro buon lavoro.
    Alberto Quarti

  178. Stefano Guidi scrive:
    Scritto il 15-5-2012 alle ore 22:45

    Buongiorno,cortesemente mi interessava sapere, se posso installare una telecamera al di fuori del portone della mia abitazione,posto su di un incrocio comunale.Questo al fine di poter riprendere quali siano i cani,che giornalmente orinano sul portone.La telecamera andrebbe rivolta esclusivamente sul portone,riprendendo e registrando quindi solamente chi vi passa sotto.Sicuramente si dovrà apporre un cartello di avviso, ma vorrei essere sicuro sul da farsi,per non incorrere in sanzioni.Molte grazie per un Suo gentile riscontro,e cordiali saluti.

  179. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 16-5-2012 alle ore 07:35

    Legga le risposte precedenti Stefano.

    Se l’utilizzo delle imamgini riprese è fatto per “fini esclusivamente personali” e la telecamera riprende SOLO il suo portone il Garante ha precisato che non si applica nemmeno il Codice della privacy….

  180. stefano scrive:
    Scritto il 18-5-2012 alle ore 18:50

    Puo un datore di lavoro installare delle telecamere in officina senza avvertire ne operai ne sindacati ed esporre i cartelli dopo piu di 20 giorni?

  181. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-5-2012 alle ore 08:08

    No Stefano Non può!

    Qui trova tutti i commenti e le spiegazioni: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  182. Daniela D'Elia scrive:
    Scritto il 22-5-2012 alle ore 12:27

    Buongiorno,
    Le chiedo una cortesia, ho letto più o meno tutti i commenti sul discorso delle autorizzazioni relative all’installazione di un’apparecchio di videosorvglianza, la mia domanda è questa (chiedo scusa in anticipo se magari è già stata fatta la domanda e magari mi è sfuggita), io abito in provincia di Rimini, mi sono informata per poter fare l’installazione di tale impianto e so che bisogna richiedere l’autorizzazione alla DPL però mi hanno anche avvisato che nella ns provincia bisogna aspettare il sopraluogo fisico da parte degli ispettori della DPL cosa che in provincia di Pesaro non viene fatta (basta solo mandare con raccomandata la richiesta e dopo circa 30 gg arriva sempre con raccomandata l’autorizzazione), sopratutto tale sopralugo non viene fatto solo per avere l’autorizzazione all’installazione delle telecamere ma viene usato anche per “interrogare” il personale che in quel momento trovano al lavoro, è lecito tale sopralugo? Se no, mi da i riferimenti normativi così da informarmi meglio per sapere già cosa rispondere ad un eventuale controllo da parte degli ispettori della DPL

  183. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 23-5-2012 alle ore 17:46

    Buonasera Daniela.
    Ogni Direzione Territoriale del Lavoro ha i suoi tempi di evasione delle domande di autorizzazione all’installazione di un impianto di videosorveglianza in un ambiente di lavoro, ma il sopralluogo non è sempre necessario dopo che il Ministero del Lavoro il 16 aprile scorso ha emanato una nota indirizzata a tutte le DPL nella quali ha fornito alcune precisazioni al riguardo. Io ne ho parlato ampiamente qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2012/04/26/videosorveglianza-installazione-piu-rapida-in-certi-ambienti-di-lavoro-nessun-sopralluogo-preventivo-degli-ispettori-del-lavoro/
    Non so quale sia la sua attività economica e se questa possa essere considerata a forte rischio di rapina a causa delle consistenti giacenze di denaro (il Ministero si riferisce in particolare a ricevitorie, tabaccherie, oreficerie, farmacie, edicole, distributori di carburante, ecc.). In caso contrario non le resta che aspettare il sopralluogo dell’Ispettorato del Lavoro, durante il quale l’ispettore potrà anche sentire i lavoratori. Non vedo soluzione se non vuole incorrere nel reato penale previsto dall’art. della legge n. 300/70.

  184. doriana scrive:
    Scritto il 25-5-2012 alle ore 12:27

    Buongiorno, forse chiedo qualcosa già detto e ridetto, ma mi sembra di non avere letto nulla di esaustivo per me. Domanda chiara. ” Metto una telecamera nascosta nella mia auto per porre fine a ripetuti atti di vandalismo che si verificano nel parcheggio del mio posto di lavoro, filma solo attorno all’auto e bisogna avvicinarsi ai vetri per essere ripresi. Quali conseguenze posso avere?

  185. luigi scrive:
    Scritto il 28-5-2012 alle ore 06:39

    Salve vorrei sapere,io lavoro presso un’ipermercato come sicurezza,faccio presente che siamo una ditta apparte facciamo antitacheggio piu sicurezza interna,esempio imbustamento e bariera casse,mi anno fatto un corso di circa un’ora per la videosorveglianza interna,praticamente al control room,per vedere gli eventuali mal intenzionati,che non rubino,mi anno consegnato una psw che so solo io e io e il datore della mia ditta,volevo sapere ma nella sala dove ho le telecamere chi puo’ accedere?
    frazie

  186. luigi scrive:
    Scritto il 28-5-2012 alle ore 06:39

    Salve vorrei sapere,io lavoro presso un’ipermercato come sicurezza,faccio presente che siamo una ditta apparte facciamo antitacheggio piu sicurezza interna,esempio imbustamento e bariera casse,mi anno fatto un corso di circa un’ora per la videosorveglianza interna,praticamente al control room,per vedere gli eventuali mal intenzionati,che non rubino,mi anno consegnato una psw che so solo io e io e il datore della mia ditta,volevo sapere ma nella sala dove ho le telecamere chi puo’ accedere?
    grazie

  187. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 28-5-2012 alle ore 09:29

    @Doriana, in effetti la cosa è stata detta e ridetta più volte…
    Lei può riprendere solo la sua proprietà privata e le sue pertinenze. Ora, è vero che l’automobile è sua, ma see la telecamera che riprende solo la sua auto è attivata nel parcheggio del suo datore di lavoro, secondo me occorre la sua autorizzaione per poterla installare (e la vedo difficile…).

  188. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 28-5-2012 alle ore 09:32

    @Luigi
    La risposta alla sua domanda è semplicissima: nella control room, oltre al datore di lavoro proprietario dell’impianto di VDS, può accedere solo il personale espressamente autorizzato dallo stesso, che in precedenza sia stato nominato formalmente “incaricato del trattamento dei dati personali” (cioè delle immagini riprese).

  189. doriana scrive:
    Scritto il 28-5-2012 alle ore 21:00

    salve sig. Polacchini, grazie intanto per avere risposto, che sia illecito l’ho capito, ma nel caso io riesca a filmare questi vandali e decido di usare il filmato, incorro in consequenze penali? Quali? I protagonisti del video si possono rivalere su di me? Non è possibile che le leggi tutelino i malviventi!!!! Grazie ancora, saluti

  190. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 29-5-2012 alle ore 08:58

    Doriana, le uniche norme penali che io conosco applicabili alla videosorveglianza sono lìart. 615 c.p. (interferenze illecite nella vita privata ) e l’art. 4 L. 300/70 (divieto di controllo a distanza dell’attività lavorativa).
    Non mi sembra che ciò che leiha intenzione di fare vada contro a queste due norme.
    Pertanto, sebbene illecito, penso che il suo comportamento potrebbe dare luogo solo a delle rimostranze da parte del proprietario del garage, qualora lei non gli avesse chiesto l’autorizzazione e scoprisse ciò che lei ha fatto.
    Quanto al valore legale dele prove acquisite in tal modo… sono piuttosto perplesso.
    Nel nostro paese di illeciti ne vengono commessi ogni momento (e il suo non sarebbe certo il più grave), ma che i malviventi si possano nascondere tra le pieghe delle leggi è cosa ormai risaputa… purtroppo!
    Buone riprese…. 8)

  191. Batman scrive:
    Scritto il 30-5-2012 alle ore 14:06

    Buongiorno
    ho comprato un kit di telecamere da videosorveglianza per il mio locale.Si puo’ montare io le telecamere e poi’ mettere il cartello di sicurezza fuori all’entrata principale della porta???

  192. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 30-5-2012 alle ore 14:23

    Batman (…) prima di montare il “fai da te” legga le risposte già date qui e negli altri thread sulla videosorveglianza!
    Robin 8)

  193. Bruno scrive:
    Scritto il 1-6-2012 alle ore 18:34

    Buonasera.Io sono un condomino e proprio vicinissimo al mio condominio c’è un bar il quale piu di una volta al mese organizza feste alle quali partecipano molti ragazzi facendo chiasso con musica fino a tarda notte ma non solo,il bar essendo vicino i ragazzi invadono la nostra proprietà lasciando bicchieri e bottiglie e recano danno al nostro condominio.Il nostro amministratore avvisatolo ha voluto mettere un palo con dei cartelli uno di proprietà privata l’altro di zona videosorvegliata quando non vi sono le telecamere ora mi chiedo ma se non ci sono le telecamere è una cosa legale mettere il cartello di zona videosorvegliata? Il proprietario del Bar potrebbe fare denuncia di questo?

  194. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 1-6-2012 alle ore 21:26

    Come giè spiegato diverse volte le telecamere finte non sono lecite. I cartelli di avviso sulla vdeosorveglianza senza che vi siano le telecamere sono inutili.

  195. Domenico scrive:
    Scritto il 3-6-2012 alle ore 16:29

    Buonasera. Se dal mio locale con videosorveglianza in regola con cartelli esposti riprendo un atto vandalico fatto dal portone di una casa di fronte, posso denunciare tranquillamente quest’atto vandalico o ci sono delle norme della privacy da rispetare.

  196. valentina scrive:
    Scritto il 6-6-2012 alle ore 13:33

    la mia amica lavora in un’azienda dove è stato istallato un sistema di videosorveglianza esterno, previo accordo col responsabile dei lavoratori e informativa privacy firmata, vorrei sapere se è necessaria anche l’autorizzazione dell’ispettorato del lavoro?

  197. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 7-6-2012 alle ore 19:36

    Valentina, ho già risposto più volte e ampiamente alla sua domanda.
    Legga qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  198. Giuseppe scrive:
    Scritto il 8-6-2012 alle ore 00:40

    Da qualche mese nell’azienda per cui lavoro, ad insaputa di tutto il personale, sono state installate delle telecamere occultate, alcune molto invadenti che puntano persino le scrivanie ed i Pc dei dipendenti, cosa ancor più grave e che alcune sono dotate di audio e tutto il sistema di video sorveglianza viene visualizzato a distanza, bensì nella propria abitazione del datore di lavoro. Credo a mio modesto giudizio che le gravità con l’azione di controllo arbitraria posta in essere, siano diverse dal momento che le telecamere oltre a sorvegliare i dipendenti da qualsiasi angolazione, ledono la privacy dei clienti , trattandosi di un azienda alberghiera dove è consuetudine che gli ospiti diano appuntamenti privati o di lavoro nella hall o semplicemente a pranzo nella sala ristorante e/o colazioni entrambi video sorvegliate di nascosto.
    Secondo Lei in cosa va incontro il datore di lavoro ? Ed in questo caso anche il sottoscritto che è nominato responsabile della Privacy all’interno della struttura, ma che il tutto è stato effettuato anche a mia insaputa.
    Ringrazio in anticipo per la sua risposta

  199. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 8-6-2012 alle ore 21:26

    Giuseppe, ho già risposto più volte e ampiamente alla sua domanda.
    Legga qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

    La situazione da lei descritta è chiramaente fuori legge. Il titolare del trattamento rischia penalmente e lei come “responsabile” avrebbe dovuto dovrebbe impedire che tale comportamento illecito foisse posto in essere (altrimenti ne è corresponsabile).
    Per installare un impianto di VDS in un ambiente di lavoro occorre rispettare una precisa procedura (art. 4 comma 2 Legge 300/70) e il provvedimento del Garante del 10 aprile 2010 ha fissato le regole che devono essere rispettate da tutti coloro i quali vogliano attivare un sistema di VDS.

  200. donato scrive:
    Scritto il 10-6-2012 alle ore 14:36

    grazie anticipato per la risposta. sono sicuro e certo che mi darete una mano per avere un quadro sicuramente chiarimento e preciso, per me molto importante.dunque dico intanto che vivo in un condominio,dove spesso abbiamo visite la persone intruse, con episodi di tentati furti. dunque il punto di domanda, sul piano abbiamo istallato due video camere puntate sulle due porte d’ingresso agli alloggi ed una all’ingresso del portone preciso sempre all’interno dello stabile, tutto cio’ con autorizzazione verbale dei restanti condomini. inoltre preciso chè le registrazioni restano a disposizioni e depositate presso l’inquilino incaricato e citato sulla targa esposta a tutti bel visibile. un grazie anticipato, spero di avere risposta tempestiva da poter ricorrere ai ripari qualora avessi sbagliato.

  201. Nicola scrive:
    Scritto il 14-6-2012 alle ore 17:11

    Buona sera, ho installato un impianto di telecamere per tutelare l’ingresso e la mia corte esterna, e l’interno del mio appartamentocon regolare affissione dei cartelli e comunicazione ai condomini poichè appartamento posto in porzione di fabbricato condominiale. L’altro giorno al piano superiore è avvenuto un furto e i carabinieri che sono intervenuti a seguito denuncia hanno chiesto la cortesia di poter visionare le immagini relative al giorno del furto. Giornalmente passano tante persone metto a rischio la privacy degli abitanti limitrofi ? Come mi devo comportare ? Grazie anticipate per la risposta: Nicola

  202. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 14-6-2012 alle ore 22:25

    Nicola, a fronte della richiesta della polizia o del’autorità giudiziaria lei ha il dovere di far visionare le immagini videoriprese. Stia tranquillo!

  203. alessio scrive:
    Scritto il 18-6-2012 alle ore 17:33

    Buona sera Gent.mo Marcello, due domande velocissimi, è vero che un locale pubblico è sanzionabile se installa delle telecamere finte o attacca gli appositi adesivi senza l’impianto?
    grazie Alessio

  204. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 18-6-2012 alle ore 18:51

    Alessio la risposta alla sua domanda la trova qui nel post n. 47:
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments

  205. romi scrive:
    Scritto il 18-6-2012 alle ore 19:13

    Buonasera, ho da porre due quesiti.Il primo: se affiggo i cartelli che segnalano la presenza delle telecamere davanti ad un esercizio commerciale,o all’interno, ma in realtà non ci sono cosa mi può accadere?E se installo delle telecamere in un piazzale privato antistante abitazione privata devo segnalare la cosa a qualche autorità?
    Grazie attendo notizie.

  206. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-6-2012 alle ore 08:16

    Alessio, ho già risposto più volte e ampiamente alla sua domanda.

    Legga qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  207. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-6-2012 alle ore 08:30

    Romi, ho sbagliato a copiare la risposta alla sua domanda.

    Legga il post n. 47 qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments

  208. Antonietta scrive:
    Scritto il 23-6-2012 alle ore 10:03

    Buona giornata! Vivo al piano terra di in un condominio formato da 8 famiglie.
    Da molti anni ormai sono vittima di sorprusi da parte di una famiglia che, dal suo balcone di notte, butta
    di continuo, spazzatura, resti di cibo, olio, ma anche aghi per insulina … ecc..ecc..
    nel mio giardino!! Dopo varie denuncie e molto molto sangue amaro,
    sembrava essere ritornata un poco di civiltà,
    ma adesso la famiglia in questione ha ripreso alla grande, ed oltre a sporcare il giardino, butta
    degli avanzi di cibo sulla mia auto parcheggiata oltre il recinto del mio giardino.
    Non so cosa fare, a chi rivolgermi…è difficile spiegare in poche righe il mio malessere ed
    esaurimento nervoso che mi ritrovo!!! Gradirei un aiuto ed un consiglio se è possibile, grazie molte!!

  209. stefano scrive:
    Scritto il 25-6-2012 alle ore 09:39

    buongiorno, vorrei avere delle informazioni nella mia abitazione privata vorrei installare un impianto di videosorveglianza per controllare chi si presenza alla mia porta e se qualcuno mi crea danno alla mia macchina che si trova parcheggiata davanti casa ma sulla strada comunale mettendo il cartello di area videosorvegliata posso stare tranquillo oppure le mie telecamere devo riprendere solo dentro il mio cancello quindi in un’area privata? grazie

  210. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 26-6-2012 alle ore 19:17

    Stefano, come già spiegato infinite volte (anche qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#more-181 ) lei può riprendere legittimamente SOLO la sua proprietà e le sue pertinenze, non luoghi comuni al condominio o luoghi nei quali possano transitare altre persone (come la pubblica via) e men che meno la proprietà altrui.

  211. Giuseppe di agrigento scrive:
    Scritto il 1-7-2012 alle ore 16:57

    buonasera,
    vorrei qualche informazione in merito al montaggio di telecamere con registrazione,
    ho intenzione di montare delle telecamere attorno al muro di cinta della mia abitazione,
    da lato mare si vede anche un po’ di spiaggia
    lato strada ing. principale ho un cancello x ing. auto e un portoncino ing. pedonale da qui si vede tutto il marciapiede,
    amici mi dicono che ci vuole una domanda all’ ispettorato del lavoro che faranno un soprallugo per rilascio autorizzazione progetto di un tecnico
    etc etc
    mi puo’ specificare che tipo di domande e a chi bisogna farle e il costo,
    e se le telecamere le punto all’ interno del mio muro di cinta ?
    bastano solo i cartelli ?
    nel ringraziarla porgo cordiali saluti

  212. Federico scrive:
    Scritto il 1-7-2012 alle ore 20:15

    Vorrei sapere al massimo quanto durano le registrazioni nei supermercati sia nel punto vendita che quelle puntate verso casseforti ecc…. Il motivo della domanda e’ perché forse mi hanno rubato un cellulare al lavoro sito in in cassetto in prossimità della cassaforte e visto che il cel ha un certo valore(si parla di 799 euro)volevo capire se potevo sporger denuncia con richiesta di visione della videosorveglianza
    In attesa di risposta porgo
    Distinti saluti

  213. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 2-7-2012 alle ore 10:26

    Federico la regola è che le videoregistrazioni possono essere conservate al massimo per 24 ore (salvo in occasione di festività e di chiusura delle attività) e in casi particolari al massimo per 7 giorni.

  214. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 2-7-2012 alle ore 10:31

    Giuseppe, la richiesta alla Direzione Territoriale del Lavoro riguarda solo le telecamere installate in un ambiente di lavoro, che potrebbero inquadrare anche dei lavoratori.
    Per le telecamere installate “per finalità personali” (sicurezza della propria abitazione e sue pertinenze) non si applicano le regole del Codice della privacy, ma solo alcune disposizioni impartite dal Garante per la privacy nel suo provvedimento dell’8 aprile 2010 sulla videosorveglianza. Avendole scritte cento volte sia in questo thread sia in altri miei interventi sul tema della videosorveglianza non le riporto qui, ma l’invito a leggerle.

  215. giancarlo scrive:
    Scritto il 7-7-2012 alle ore 13:25

    ho installato una mini telecamera giu’ nei scantinati davanti la mia porta,, basta mettere il cartello di avviso, o cosa…..grazie…

  216. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 7-7-2012 alle ore 16:24

    NO Giancarlo….. basta leggere le risposte già date qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#more-181 e anche in questo stesso thread…. :-)

  217. salvatore scrive:
    Scritto il 9-7-2012 alle ore 11:15

    buongiorno Marcello ho letto con attenzione le sue risposte sull’argomento sempre molto precise ed esaustive e per questo mi complimento con lei, ma ritornando alla mia domanda volevo chiederle nel caso si rilevi un locale all’interno del quale vi sono delle telecamere che riprendono i clienti ma anche i dipendenti oltre ai cartelli che indicano la presenza delle stesse non credo ci sia altro cosa devo fare per essere in regola senza incorrere in sanzioni visto che l’autorizzazione al DPL non potra essere preventiva in quanto il sistema di videosorveglianza è già istallato
    grazie

  218. Michele scrive:
    Scritto il 16-7-2012 alle ore 14:52

    Buon giorno volevo farle una domanda:
    se metto 2 telecamere in un negozio per scoraggiare il tentativo di furto,con appositi cartelli di avviso negozio sottoposto a telecamere,e ovviamente nel raggio d’azione si vede anche la commessa,ma le immagini si vedono in tempo reale su un monitor nel negozio visibile anche alla clientela,senza nessun tipo di registrazione o acquisizione delle immagini, è necessario fare qualche tipo di domanda o comunicazione all’ente competente? grazie, Michele

  219. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 16-7-2012 alle ore 17:32

    No Michele quello che lei ha intenzione di fare non è in linea con la normativa sulla tutela della privacy.
    Lei non può riprendere la sua dipendente e le immagini che appaiono sul monitor non possono essere visibili da parte della clientela.
    Per installare lòecitamente un impianto di videosorveglianza in un ambiente di lavoro bisogna presentare apposita istanza alla competente Direziuone Territoriale del Lavoro.

  220. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 17-7-2012 alle ore 07:45

    Salvatore, come ho già ampiamente sopiegato nel mio thread specifico sulla videosorveglianza in un ambiente di lavoro non è sufficiente affiggere un cartello di avviso.
    Senza la PREVENTIVA autorizzazione della DTL (oppure l’accordo con la rappresentanza sindacale dei dipendenti) l’installazione delle TLC di videosorveglianza è illecita ed è un reato penale.

    http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

    L’impianto di VDS deve essere disinstallato, sino a quando non si è ottenuta l’autorizzazione.

  221. Bruno scrive:
    Scritto il 25-7-2012 alle ore 12:34

    Chi non ha nulla da nascondere, poco gli importa di avere una telecamera puntata addosso. Ovvio che la gran parte ha sempre qualcosa da nascondere, chi l’amante, chi altre fesserie. Io, come altre persone, siamo ben contenti che ci siano occhi elettronici puntati su di noi, poi, se chi si visiona i video si diverte, beh, buon per lui a noi non fa una piega. La videosorveglianza dovrebbe essere piu’ usata, probabilmente si potrebbe beccare sul fatto molti piu’ malfattori o vandali ! Negli USA è già tanto che non mettano le telecamere nelle toilette! Pero’ fino ai bagni ci arrivano!

  222. massimiliano scrive:
    Scritto il 26-7-2012 alle ore 23:08

    Buongiorno, volevo chiederle una gentilezza, il mio vicino di casa ha istallato delle telecamere sulla sua proprietà a confine con la mia, rivolte verso la mia proprietà volevo sapere quale per legge e’ la distanza per il diritto della privacy.
    Per il mio lieto vivere visto che riprendono anche la mia proprietà cosa devo fare .
    Attendo al più presto un suo riscontro nel frattempo la ringrazio e le porgo i miei Saluti

  223. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 27-7-2012 alle ore 17:54

    Massimiliano non esiste una distanza legale per l’installazione di telecamere di VDS da parte di un vicino. Esistono solo delle regole di carattere generale su ciò che può essere ripreso e cosa no. Queste regole (stabilite dal provvedimento gen. del Garante per la privacy dell’8 aprile 2010) e i possibili rimedi contro gli illeciti, li ho più volte ricordati sia in questo thread sia in quest’altro: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#more-181

  224. Ernesto scrive:
    Scritto il 30-7-2012 alle ore 08:43

    Salve Sig.Marcello volevo sapere se in comune può mettere telecamere, con scopo di controllare un ex- discarica ma con obbiettivi rivolti in spazio anche pubblico dove c’è ripresa di attivita giornaliera. L’area con avviso è tabellata soltanto a ridosso della discarica e non dove sono rivolte le altre telecamere, è possibile che il comune vada incontro a sanzioni disciplinari?
    Grazie

  225. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 30-7-2012 alle ore 20:01

    Ernesto, il provvedimento generale sulla VDS emanato dal Garante della privacy l’8 aprile 2010 al paragrafo 5 stabilisce chiaramente che i soggetti pubblici, in qualità di titolari del trattamento possono trattare dati personali nel rispetto del principio di finalità, perseguendo scopi determinati, espliciti e legittimi (art. 11, comma 1, lett. b), del Codice), SOLTANTO per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali. Ovviamente questo vale anche in relazione a rilevazioni di immagini mediante sistemi di videosorveglianza (art. 18, comma 2, del Codice).

    Così come ogni altro titolare di trattamento, anche i soggetti pubblici sono tenuti a rispettare i principi enunciati nel provvedimento generale del Garante sulla videosorveglianza. Pertanto, anche per i soggetti pubblici c’è l’obbligo di fornire preventivamente l’informativa agli interessati ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy.
    Quindi coloro che accedono o transitano in luoghi dove sono attivi sistemi di VDS devono essere informati riguardo al trattamento dei dati personali attraverso un cartello di avviso conforme al modello semplificato di informativa “minima” predisposto dal Garante per la privacy.

    Per quanto riguarda in particolare il deposito dei rifiuti, il paragrafo 5.2 del citato provvedimento generale dell’Authority prevede che (in applicazione dei citati principi di liceità, finalità e proporzionalità) l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza è lecito per accertare l’utilizzo abusivo di aree impiegate come discariche di materiali e di sostanze pericolose SOLTANTO se non è possibile o non è efficace il ricorso a strumenti e sistemi di controllo alternativi alla VDS.
    Analogamente, l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza è lecito solo se sono inefficaci o inattuabili altre misure nei casi in cui il comune intenda monitorare il rispetto delle disposizioni concernenti modalità, tipologia ed orario di deposito dei rifiuti, la cui violazione è sanzionata amministrativamente.

    Le riprese di altre aree (oltre alle discariche) che non siano egnalate da apposito cartello di avviso che ne precisi anche la finalità sono a mio avviso illecite.

  226. giorgia scrive:
    Scritto il 31-7-2012 alle ore 13:05

    Salve Avvocato,
    ho letto i links cui indirizza il suo sito, ma ciononostante necessito di aiuto per non sbagliare…Le spiego…Io ho due vicini che, a causa di risentimenti e gelosie, mi hanno già provocato alcuni danni, tra cui mi hanno pesantemente graffiato l’auto..vorrei installare delle telecamere per beccarli e denunciarli. Abbiamo proprietà esclusive e condominiali; infatti per accedere alle proprie case, dobbiamo prima entrare, dalla pubblica via, in un giardino condominiale, che è solo nostro ed è circondato da folto verde. Dalla strada cmq si vede il giardino; mentre le finestre delle abitazioni sono al primo piano.
    Vorrei installate delle telecamere che riprendano sia l’area condominiale (giardino e cancello), sia l’accesso dalla pubblica via. Posso?
    Grazie

    Giorgia

  227. carlo scrive:
    Scritto il 31-7-2012 alle ore 14:48

    Salve Marcello,
    ho letto i tuoi rinvii, ma mi sembra di muovermi in un una giungla..
    Io ho necessità di monitorare e tutelare la mia proprietà privata dal mio vicino, che di diletta a rubacchiare e danneggiare…Il punto è che, sebbene i nostri ingressi in casa siano indipendenti e distinti, abbiamo un lembo di giardino comune, cui si accede dalla strada pubblica. Io vorrei mettere delle videocamere anche in qs zona, puntandole esclusivamente sull’ingresso comune dalla strada e non verso le sue finestre e/o porta d’ingresso..insomma escludendo la sua vita privata, che non m’interessa.
    Secondo te, è corretto o incorro in qualche violazione?
    Grazie

    Carlo

  228. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 31-7-2012 alle ore 18:57

    Rispondo a Giorgia e a Carlo assieme, per ribadire che non è lecito puntare una telecamera privata sula pubblica via nè tantomeno su spazi comuni di un condominio. Le riprese possono/devono limitarsi agli spazi di esclusiva proprietà privata.

  229. Pietro scrive:
    Scritto il 1-8-2012 alle ore 15:13

    Buon giorno Sig. Polacchini,
    ho letto i suoi post, vorrei solo una conferma.
    La mia abitazione è posta in un fondo precluso. Ho diritto di passo sul terreno del vicino. Il mio vicino non può mettere le videocamere sul vialetto e riprendere il mio passaggio e quello dei miei ospiti anche se il terreno è di sua esclusiva proprietà ed io ho solo il diritto di passo.
    Ho capito bene?
    Grazie per l’attenzione

  230. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 1-8-2012 alle ore 16:15

    Si Pietro è proprio così!

  231. Alberta scrive:
    Scritto il 2-8-2012 alle ore 13:20

    Buongiorno,
    le avevo scritto tutto nei minimi particolari impiegandoci circa mezz’ ora e poi mi è saltata la connessione… parto bene e piena di speranze!!

    ricapitolando, lavoro da circa 2 mesi in un locale dove trovo telecamere in tutti i luoghi di fermo ( cucina, uffico, dispensa) e di passaggio (corridoi, reception)So che sono telecamere solo perchè ho letto il modello e l’ho trovato uguale identico in esse. Per confermare la mia ricerca ho spostato uno di questi dispositivi contro il muro e solo dopo pochi giorni l’ho visto che puntava nuovamente verso tutta la cucina.posso essere registrata per più di 10 ore nella giornata che lavoro in quei locali?.. ho letto di no, ma è lecito tenere i disposativi solo materialmente in questi posti?…
    Non riesco a lavorare bene sapendo ciò ma io, ” novellina” posso chiedere al datore se sono realmente e se sono operativi quei dispositivi?… parlando con il resto del personale è venuto fuori che pur non essendoci il datore egli rinfacciava cose accadute nei momenti in cui non c’era…
    premetto che non è un posto dove si tende a lavorare bene, il datore cerca continuamente di mettere contro i dipendenti l’un con l’altro, rigirando parole, e qualunque cosa possa far ” litigare ” noi dipendnti…In più, è 2 mesi che chiedo di fimare il contratto ma non mi lasciano. l’ho visto, l’ho letto e ho fatto fare le dovute modifiche ma non me lo fanno firmare… che cosa ne giova a loro? se viene un controllo sono loro in sanzione giusto?..come posso essere a posto e lavorare bene se ne firmo il contratto ne mi danno informazione se vengo registrata tutto il tempo o meno?,
    grazie per l’attenzione.
    Alberta

  232. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 2-8-2012 alle ore 18:51

    Alberta, il comportamento del suo datore di lavoro non è corretto, anzi, è addirittura illegale e sanzionabile penalmente.

    In questo thread troverà tutte le spiegazioni del caso: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

    Per quanto riguarda quello che può fare, lei può solo rivolgersi al Servizio Ispettivo della Direzione Territoriale del Lavoro competente e fare una denuncia circostanziata.
    Le denunce anonime non vengono considerate, perciò… stia bene attenta ad eventuali ritorsioni del suo datore di lavoro, che mi sembra una persona abbastanza scorretta.

  233. giorgia scrive:
    Scritto il 4-8-2012 alle ore 11:31

    Salve Avvocato,
    ho letto i links cui indirizza il suo sito, ma ciononostante necessito di aiuto per non sbagliare…Le spiego…Io ho due vicini che, a causa di risentimenti e gelosie, mi hanno già provocato alcuni danni, tra cui mi hanno pesantemente graffiato l’auto..vorrei installare delle telecamere per beccarli e denunciarli. Abbiamo proprietà esclusive e condominiali; infatti per accedere alle proprie case, dobbiamo prima entrare, dalla pubblica via, in un giardino condominiale, che è solo nostro ed è circondato da folto verde. Dalla strada cmq si vede il giardino; mentre le finestre delle abitazioni sono al primo piano.
    Vorrei installate delle telecamere che riprendano sia l’area condominiale (giardino e cancello), sia l’accesso dalla pubblica via. Posso?
    Grazie

    Giorgia

  234. pablo scrive:
    Scritto il 4-8-2012 alle ore 23:00

    buonasera ,la mia dirimpettaia ,premetto un po malata di testa ,ha messo delle telecamere infrarossi ,non volendo andare prima dai
    carabinierei vorrei sapere come posso tutelarmi ,premetto che è
    una persona che origlia,la ringrazio fin da ora per la risposta

  235. anna scrive:
    Scritto il 13-8-2012 alle ore 01:33

    sono socio e rappresentante legale di una s.n.c. ho il sospetto che il mio socio rubi dalla cassa .posso riprenderlo con una telecamera nascosta.ho intenzione di posizionzrla in modo da riprendere solo la cassa e il movimento dei soldi.il mio socio e’ inquadrato come cassiere.

  236. enzo scrive:
    Scritto il 16-8-2012 alle ore 11:27

    volevo domandare riguardo all,istallazione di una videocamera x riprendere la mia auto soggetta da anni da qualcuno che abita nel mio palazzo da parte sua di sfregi sulla carrozzeria x poterlo denunciare x danneggiamento propieta altrui oltre all,avviso naturalmente che la zona e stata posta sotto videosorveglianza che autorizzazioni vanno richieste

  237. Vincenzo scrive:
    Scritto il 18-8-2012 alle ore 02:34

    Volevo domandare la disciplina (se c’è) delle registrazioni effettuate su veicoli. E’ ormai comune in molti paesi montare una “black box” che oltre a registrare in continuo velocità e posizione (tramite GPS) registra le immagini del percorso, con due fini precisi: la difesa verso eventuali contravvenzioni elevate indebitamente e come prova in caso d’incidente. Ho installato un impianto del genere sulla mia auto (descritto quì: http://www.d-teg.com/support/notice.htm?mode=view&idx_no=27&article_num=2) e vorrei sapere se rischio qualcosa (e se in Italia tali registrazioni hanno un qualche valore legale, possono almeno essere valutate dal giudice? Qulche chance di usarle come prova in caso di contravvenzioni ricevute ma non commesse?).

  238. angelo mariani scrive:
    Scritto il 24-8-2012 alle ore 17:12

    E’ stata installata una video camera su una finestra del municipio del mio paese .
    Il sindaco ha dichiarato( senza le preventive autorizzazioni e senza cartelli che indichino tale telecamera) di aver acquistato e fatta installare autonomamente tali apparecchiature di video srveglianza. Le stesse riprendono una piazza antistante il municipio, un bar, una strada di transito e parte di una stazione ferroviaria.
    Tutto ciò è possibile?
    E quali sanzioni o altro si applicano ,
    se come dichiarato dallo stesso sindaco il tutto risulta essere stato installato autonomamente senza alcuna autorizzazione? grazie

  239. Guido scrive:
    Scritto il 4-9-2012 alle ore 05:24

    Buon giorno volevo dei chiarimenti su come sono istallate le telecamere sul posto in cui lavoro, premetto che lavoro in una grossa azienda e svolgo servizio notturno, nella reception di questa azienda vi sono due telecamere (con annesso cartello che indica zona videosorvegliata) una che inquadra l’intera zona (reception) e una che dovrebbe inquadrare l’entrata (che poi non è così perchè la suddetta telecamera inquadra si l’entata ma anche la postazione dove io svolgo il mio servizio) quindi ho perennemente due telecamere che riprendono ogni mio movimento, quello che chiedo è ma queste riprese non violano la mia privacy? E poi quanto tempo possono restare a disposizione del datore di lavoro le registrazioni? In quali sanzioni potrebbe andare incontro? E come devo muovermi in tal senzo?

  240. Guido scrive:
    Scritto il 4-9-2012 alle ore 06:14

    Buon giorno chiedo scusa ma ho letto dopo aver scritto la mia domanda che alcune risposte erano già state date, ad esempio per quanto tempo possono restare a disposizione le registrazioni, ho letto da altri post che le registrazioni non dovrebbero superare le 24 ore salvo festivi o 7 giorni al massimo, allora io mi chiedo nell’azienda in cui lavoro dopo essersi verificato un furto come è possibile che siano andati a visionare le registrazioni delle tre settimane precedenti?

  241. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 4-9-2012 alle ore 18:56

    Guido le risposte a tutte le sue domndele trova nel thread specifico che ho dedicato alla videosorveglianza nell’ambiente di lavoro.
    La situazione da lei descritta viola l’art. 7 dello statuto dei lavoratori.
    Le immagini registrate non possono essere conservate oltre le 24 ore o, in casi particolari, oltre la settimana.
    L’illecito può essere segnalato al Garante per la privacy oppure all’autorità giudiziaria. Anche a questo proposito ho già spiegato ampiamente la procedura da seguire.

  242. David F. scrive:
    Scritto il 5-9-2012 alle ore 13:09

    Buongiorno Dott. Polacchini,
    mi scuso anticipatamente se la domanda è già stata fatta, ma non ho trovato esaustiva risposta.
    Nel mio caso devo far installare un sistema composto da due telecamere all’interno di una farmacia;
    E’ possibile installarle SENZA METTERLE IN FUNZIONE, prima dell’approvazione della DPL?? (vendere l’impianto in sostanza, dato che faccio il commerciale per un’azienda System Integrator, ed attivarlo successivamente all’autorizzazione della DPL).
    Oppure in ogni caso, devo per forza aspettare l’autorizzazione della DPL anche per la sola installazione (ripeto senza attivazione).
    La ringrazio anticipatamente e mi scuso se sono stato prolisso

  243. Stefania scrive:
    Scritto il 5-9-2012 alle ore 17:05

    Buonasera Dott.Polacchini,
    chiedo cortesemente se è possibile fare denuncia anonima alla DPL.
    Come lavoratore sottoposto a videosorveglianza non autorizzata e non comunicata a nessuno dei dipendenti, ma assolutamente comprovata, mi sento rabbiosa e offesa, ma non posso perdere il lavoro.
    In caso negativo, mi consigli qualche altra soluzione, se può.
    Grazie e cordiali saluti.

  244. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 5-9-2012 alle ore 17:44

    Buonasera David F.
    Come ho spiegato ampiamente in questo thread specifico: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/#comments l’impioanto di VDS può essere installato lecitamente solamente dopo l’avvenuta autorizzazione della DTL, altrimenti si è sanzionabili penalmente. Il fatto che l’impianto non sia ancora funzionante è ininfluente.

  245. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 5-9-2012 alle ore 17:50

    Buonasera Stefania.
    Come ho già ampiamente spiegato diverse volte in questo thread specifico che riguasrda la videosorveglianza nei luoghi di lavoro http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/#comments
    la Direzione Territoriale del Lasvoro non accetta denunce anonime.
    L’unica alternativa (se non vuole rivolgersi all’autorità giudiziaria) è quella di rivolgersi a un sindacato.

  246. Stefania scrive:
    Scritto il 6-9-2012 alle ore 08:02

    Grazie della cortese risposta.
    Rivolgendomi a un sindacato, però, non ovvierei al problema del rischio della perdita del lavoro.
    E’ vero che un ispettore della DPL è tenuto a fare il nome della persona che ha fatto la segnalazione, nel caso in cui questo venga richiesto dal titolare dell’Azienda?
    Ancora grazie.

  247. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 6-9-2012 alle ore 19:04

    Stefania, forse non mi sono spiegato bene. Il nostro ordinamento giuridico non consente la presentazione di esposti o denunce anonime. Di seguito riporto gli articoli del Codice di Procedura Penale che regolano la presentazione delle denunce:

    Art. 333 C.P.P. Penale (Notizie di reato))
    1. Ogni persona che ha notizia di un reato perseguibile di ufficio può farne denuncia. La legge determina i casi in cui la denuncia è obbligatoria (artt. 364, 709 c.p).
    2. La denuncia è presentata oralmente o per iscritto, personalmente o a mezzo di procuratore speciale (art. 122), al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria (art. 123); se è presentata per iscritto è sottoscritta dal denunciante o da un suo procuratore speciale (att. 107).
    3. Delle denunce anonime non può essere fatto alcun uso, salvo quanto disposto dall’art. 240 (att. 108; reg. 5).

    Art. 240 C.P.P. (Documenti anonimi)
    1. I documenti che contengono dichiarazioni anonime (art. 333 3° comma) non possono essere acquisiti né in alcun modo utilizzati (art. 191) salvo che costituiscano corpo del reato (artt. 235, 253, 2° comma) o provengano comunque dall’imputato (artt. 237, 108 att. e 5 reg.).

    L’art. 235 (Documenti costituenti corpo del reato) stabilisce che:
    1. I documenti che costituiscono corpo del reato (art. 253 2° comma) devono essere acquisiti qualunque sia la persona che li abbia formati o li detenga.

    L’art. 253,2° comma stabilisce che:
    Sono corpo del reato le cose sulle quali o mediante le quali il reato è stato commesso nonché le cose che ne costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo.

    La direttiva ministeriale emanata dal Min. Lavoro Sacconi il 18 settembre 2008 relativa all’attività ispettiva e di vigilanza, riguardo alle richieste di intervento dell’Ispettorato del Lavoro ha stabilito che: “Particolarmente delicata, proprio in ragione di una attenta e coerente programmazione della attività ispettiva, è la valutazione delle richieste di intervento provenienti da uno o più lavoratori ovvero da una organizzazione sindacale nei confronti di una specifica realtà aziendale. In merito, anche al fine di evitare una strumentalizzazione del ruolo dell’ispettore, si ritiene di non dover dare seguito a richieste anonime, presentate a mezzo posta, e-mail, fax o telefono. Di regola, e fatte salve alcune limitate eccezioni in cui emerga con palese e incontrovertibile evidenza la particolare gravità e attendibilità dei fatti denunciati, anche quando circostanziata o dettagliata, la denuncia anonima non può e non deve essere presa in considerazione per la programmazione di interventi ispettivi perché contraria ai principi di correttezza e trasparenza della azione della amministrazione pubblica”.

    Una volta ricevuta la denuncia sottoscritta dal lavoratore l’Ispettorato del Lavoro manterrà comunque il segreto sul nome del lavoratore denunciante.

  248. antonella scrive:
    Scritto il 7-9-2012 alle ore 00:09

    Buonasera dott. Polacchini, desidero sapere, se e’ reato registrare, una conversazione con il proprio responsabile o dirigente,per dimostrare nel caso si andasse a vie legali,che si stia subendo mobbing.
    Grazie

  249. antonella scrive:
    Scritto il 8-9-2012 alle ore 19:35

    Buonasera dott.Polacchini,desideravo porle,oltre a quello che le avevo inviato,un quesito.Desidero sapere, se il datore di lavoro o chi per lui, possa controllare attraverso il computer il lavoro che il dipendente svolge a video,controllare la posta elettronica e quant’altro. Grazie per la sua disponibilita’.
    Antonella

  250. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 9-9-2012 alle ore 09:25

    Antonella, la sua prima domanda esula dalle mie competenze. Deve rivolgersi ad un avvocato del lavoro (in ogni caso su questo argomento può trovare molte risposte in rete).

    Invece per la sua seconda domanda c’è un thread specifico in questo mio blog….
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/03/07/divieto-per-il-datore-di-lavoro-di-accedere-alle-informazioni-personali-del-dipendente-contenute-nel-suo-computer/

    Il controllo a distanza dell’attività lavorativa del dipendente è vietato dallo Statuto dei lavoratori; mentre il controllo delle e-mail personali del lavoratore è vietato dal Codice della privacy.

  251. giorgio scrive:
    Scritto il 12-9-2012 alle ore 17:25

    Buonasera,
    vorrei avere delle informazione in merito alla realizzazione di un impianto di telecamere premesso che sono una ditta individuale e l’attivita’ è un’autorimessa con annesso lavaggio devo domandare autorizzazione o rispettare solo il codice della privacy cioe’ quello di riprendere solo all’interno della mia area per la sicurezza delle vetture e se posso tenere i filmati in memoria per 7 gg (non diffondo a terzi nulla ma solo per la sicurezza mia delle vetture.)
    In attesa di una Vs risposta vi Porgo Cordiali Saluti
    giorgio

  252. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 12-9-2012 alle ore 19:19

    Giorgio se l’impianto di VDS riprende ESCLUSIVAMENTE la sua proprietà e non riprende un ambiente in cui si trovano lavoratori dipendenti, basta osservare le regole generali stabilite dal provvedimento del Garante della privacy dell’8 aprile 2010 in materia di VDS (provvedimento reperibile in Internet) e non si applica il Codice della privacy.
    Se invece vi sono lavoratori dipendenti, occorre presentare un’istanza di autorizzazione alla competente Direzione Territoriale del Lavoro e attendere la sua autorizzazione (entro 60 gg.) PRIMA di poter installare l’impianto.
    Salvo casi eccezionali (vedi provv. del Garante) le immagini videoregistrate devono essere cancellate con sovraregistrazione dopo 24 ORE.

  253. luca scrive:
    Scritto il 19-9-2012 alle ore 14:12

    si possono installare delle telecamere su una barchetta da lavoro ?? si puo farla funzionare in zona portuale dove ci sono persone ??? è ammesso che il proprietario della barca possa riprendere pure la strada ?? come possiamo capire se l impianto e a norma ?? sotto il cartello che indica la voce area sottoposta a video sorveglianza deve avere qualche matricola o firma ??

  254. Francesco scrive:
    Scritto il 19-9-2012 alle ore 16:41

    Buona sera le volevo chiedere, sto aprendo un’attività (Bar) è vorrei mettere un sistema di videosorveglianza, uno che punti solo alla cassa senza riprendere il volto del dipendente, e l’altra telecamera che inquadri la porta, il quesito che le pongo come mi devo comportare e quali sono i documenti da predisporre e a chi? Grazie

  255. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 20-9-2012 alle ore 08:35

    Nessuna documentazione Francesco.
    Magari…. leggere le risposte già date in precedenza…. 8)

  256. Daniele Bonissoni scrive:
    Scritto il 28-9-2012 alle ore 14:49

    Buongiorno Dr Polacchini.
    Quanto la sentenza 22611 / 2012 Cassazione Penale, influisce sui rapporti tra le parti (dipendenti-azienda) in relazione al diritto di privacy in ambito video-sorveglianza?
    Secondo il mio parere ha un impatto importante.
    Grazie

  257. Fabrizio scrive:
    Scritto il 1-10-2012 alle ore 21:07

    Dott.Polacchini, dopo quanto tempo le banche devono cancellare le riprese di videosorveglianza ? Grazie

  258. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 2-10-2012 alle ore 11:46

    Daniele, come ho già avuto modo di commentare nel thread specifico sulla videosorveglianza nell’ambito dell’ambiente di lavoro, la sentenza della cassazione del giugno 2012 ha sicuramente una importanza notevole come precedente giurisprudenziale.

  259. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 2-10-2012 alle ore 12:03

    Fabrizio, alle banche, come a qualunque altro titolare del trattamento di dati effettuato tramite un impianto di videosorveglianza si applicano le regole di carattere generale stabilite dal Garante della privacy nel provvedimento dell’8 aprile 2010.

    In applicazione del principio di proporzionalità (art. 11, comma 1, lettera e,del Codice), la conservazione delle immagini deve essere commisurata al tempo necessario – e predeterminato – a raggiungere la finalità perseguita dal titolare del trattamento.

    La conservazione deve essere limitata a poche ore o, al massimo, alle ventiquattro ore successive alla rilevazione, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione in relazione a festività o chiusura di uffici o esercizi, nonché nel caso in cui si deve aderire ad una specifica richiesta investigativa dell’autorità giudiziaria o di polizia giudiziaria. Solo in alcuni casi, per la particolare rischiosità dell’attività svolta dal titolare del trattamento (ad esempio, per alcuni luoghi come le banche può risultare giustificata l’esigenza di identificare gli autori di un sopralluogo nei giorni precedenti una rapina), è ammesso un tempo più ampio di conservazione dei dati che non deve comunque superare la settimana.

    In tutti i casi eccezionali in cui il titolare del trattamento voglia procedere ad un allungamento dei tempi di conservazione per un periodo superiore alla settimana, egli deve prima sottoporre la sua richiesta ad una verifica preliminare del Garante, motivando adeguatamente la necessità di un termine di tempo di conservazione più ampio (per una specifica esigenza di sicurezza perseguita, in relazione a concrete situazioni di rischio riguardanti eventi realmente incombenti e per il periodo di tempo in cui venga confermata tale eccezionale necessità).

    L’allungamento dei tempi di conservazione oltre la settimana può anche dipendere dalla necessità di aderire ad una richiesta specifica di custodire o di consegnare una copia della registrazione, fatta dall’autorità giudiziaria o dalla polizia giudiziaria in relazione ad un’attività investigativa in corso.

    Il sistema di videoregistrazione impiegato deve essere programmato in modo da operare al momento prefissato l’integrale cancellazione automatica delle immagini allo scadere del termine previsto da ogni supporto, anche mediante sovraegistrazione, in modo tale da rendere non riutilizzabili i dati cancellati.

    Il mancato rispetto dei tempi di conservazione delle immagini raccolte e dell’obbligo di cancellazione oltre il termine previsto comporta l’applicazione della sanzione amministrativa stabilita dall’art. 162, comma 2-ter, del Codice.

  260. Daniele Bonissoni scrive:
    Scritto il 2-10-2012 alle ore 12:04

    Grazie,
    ma per cortesia mi può linkare il “……thread specifico sulla videosorveglianza nell’ambito dell’ambiente di lavoro….” che non riesco a trovarlo?

    Grazie ancora, complimenti.

    d

  261. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 2-10-2012 alle ore 13:54

    http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  262. grazia scrive:
    Scritto il 5-10-2012 alle ore 09:57

    Egr.dott.Paolini ho letto i sui commenti e mi sembra di non aver trovato la risposta al mio quesito che di seguito esprimo:
    Il mio vicino di casa sta fecendo installare delle telecamere di videosorveglianza all’interno del suo cortile, una proprio vicino al muro diconfine con il mio cortile, su di un palo altissimo. La mia domanda è la seguente: esiste una normativa che regola a che distanza deve essere posizionala la telecamere dal confine con i vicini?
    Grazie

  263. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 6-10-2012 alle ore 16:54

    Grazia, la legge non regola la distanza alla quale posono essere installate le telecamere di videosorveglianza del vicino, m aindica chiaramente quali riprese sono lecite e quali no e stabilisce precise regole e cautele che debbono essere osservate da chiunque. Mi riferisco in particolare al provvedimento generale del Garante della privacy dell’8 aprile 2010 in materia di videosorveglianza.

  264. lavoratore scrive:
    Scritto il 6-10-2012 alle ore 17:13

    abbiamo scoperto da poco di essere video sorvegliate sul posto di lavoro a nostra insaputa vorremmo sapere il comportamento da adottare nel momento in cui decidiamo di affrontare i nostri datori di lavoro. Grazie a presto

  265. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 6-10-2012 alle ore 17:41

    Legga qui le risposte ai vari casi prospettati: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  266. Renzo scrive:
    Scritto il 7-10-2012 alle ore 03:57

    Salve,
    proprio oggi sono stato in un bar vicino casa mia, ho posato una banconota da 100 euro sul bancone per pagare la ricarica appena fatta, e poi sbadatamente mi sono messo a parlare con un amico.
    Mi sono girato e la banconota non c’era più.
    Ho fatto presente la cosa alla barista e alle persone presenti, ma nessuno ha saputo ho voluto dirmi nulla.
    In merito a questo volevo chiederle:
    ho il diritto di chiedere al proprietario di rivedere le immagini della video sorveglianza?
    Ho almeno ho il diritto di sapere come sono andate le cose? Secondo lei come mi devo comportare?
    La ringrazio anticipatamente.

  267. Antonio scrive:
    Scritto il 9-10-2012 alle ore 16:06

    Egregio Dott. Polacchini,

    Di recente nel mio condominio sono state istallate delle telecamere nel primo atrio davanti all’ascensore, nel grande spiazzale di entrata dove tutti passano e a mio parere nella completa invasione della privacy e sotto espressa ignoranza dell’attuale gruppo amministrativo del condominio.
    Il cartello di avviso è stato messo, ma ci dovrebbe essere qualcosa di approvazione da parte di un garante che dia garanzia del rispetto della privacy?
    Se io volessi lamentarmi del posizionamento invasivo delle telecamere come potrei fare?
    In più una delle telecamere è stata posizionata su una parete esterna del condominio, ove dall’altra parte corrisponde un garage/deposito di mia proprietà. In questo caso sa se io sono in diritto di far rimuovere la telecamera dalla parete esterna di una mia proprietà?
    Cordiali Saluti

  268. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 9-10-2012 alle ore 16:57

    Antonio, qui può trovare le risposte alle sue domande:
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#commentso

  269. Giovanni scrive:
    Scritto il 14-10-2012 alle ore 21:55

    Buonasera. Ho cercato di leggere i vari interventi, ma non ho trovato risposta al caso mio.
    Da circa due anni mi viene danneggiata la macchina. Ho fatto numerose denunce contro ignoti. Poi stufo ho installato una videocamera sulla mia macchina (premetto che ne avevo dato comunicazione ai carabinieri)ed ho comunque messo il cartello di videosorveglianza. Ora finalmente è stata ripresa la persona ed ho consegnato il tutto ai carabinieri. Questi hanno convocato la persona la quale nega. Chiedo è possibile che la persona possa appellarsi a qualcosa e farla franca?
    Grazie mille in anticipo

  270. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 15-10-2012 alle ore 09:12

    Forse doveva leggere qui….
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments

    Ad ogni modo, se le immagini l’hanno colto in flagranza di reato e la persona è identificabile…. è difficile che le possa sfuggire.

  271. Giovanni scrive:
    Scritto il 15-10-2012 alle ore 13:28

    Egr. Sig. Polacchini, la ringrazio molto per la sua risposta. Mi scuso se la domanda poteva essere rupetitiva. Avevo letto i vari post, ma non ero sicura delle conclusioni che avevo tratto. La persona è stata colta in flagranza di reato e riconosciuta. Ora vedremo. Grazie ancora, veramente un ottimo servizio il suo.

  272. Teresa scrive:
    Scritto il 17-10-2012 alle ore 12:14

    Buongiorno,
    mi scuso se forse sarò ripetitiva ma vorrei porLe una domanda : è possibile inserire delle telecamere non visibili in una villa indipendente senza esporre nessun avviso? Lo scopo è solo personale e si riprenderebbe solo la propria abitazione .
    La ringrazio anticipatamente per la risposta.

  273. Teresa scrive:
    Scritto il 17-10-2012 alle ore 12:29

    Buongiorno,
    Mi scuso se la mia domanda forse è stata già posta. È possibile inserire delle telecamere non visibili in una villa indipendente senza apporre nessun cartello? Le riprese riguarderebbero solo la villa e sono a scopo personale .
    La ringrazio anticipatamente per la risposta .

  274. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 17-10-2012 alle ore 13:55

    Teresa, come è ampiamente spiegato qui http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments se una telecamera è installata esclusivamente per uso privato e riprende solamente la propria proprietà non si applica il Codice della privacy, pertanto, a mio avviso, non occorre dare l’informativa mediante il cartello di avviso.
    Ritengo però che il cartello abbia una utile funzione deterrente nei confronti dei malintenzionati, perciò io lo affiggerei in ogni caso.

  275. Filippo scrive:
    Scritto il 19-10-2012 alle ore 14:14

    Salve a tutti, in particolare vorrei sapere se per l’installazione di microtelecamete all’interno della mia proprieta’ privata (area di ripresa esclusivamente entro la mia proprieta’) basta applicare il cartello senza richieste di autorizzazioni varie. Vi ringrazio in anticipo, Filippo.

  276. federico scrive:
    Scritto il 20-10-2012 alle ore 00:04

    buonasera sig.Marcello,io lavoro presso un garage,il quale e aperto ventiquattro ore su ventiquattro.ora quello che le voglio chiedere sono un po di cose,l’autorizzazione delle telecamere,deve essere presente in ufficio?ed insieme ad essa ci deve essere anche la planimetria delle telecamere?ho una telecamera puntata verso l’ufficio la quale mi riprende e la stessa puo essere visualizzata dall’ufficio del mio datore di lavoro puo farlo?in poche parole ogni tanto si collega per vedere.puo utilizzare prove telecamere per licenziarmi perche magari stacco un 5 minuti per fumarmi una sigaretta?qual’ora nn ci fosse autorizzazioni e ne sono certo che nn ci siano cosa posso fare ai fini di tutelarmi?la ringrazio per la sua cortesa attenzione federico

  277. ELLI scrive:
    Scritto il 20-10-2012 alle ore 13:14

    Buongiorno, lavoro in un negozio nel quale sono installate due telecamere “per la sicurezza nostra e dei clienti”, una che riprende l’area della cassa ed una tutto il locale dedicato ai clienti. Il fatto è che vengono utilizzate per controllare costantemente il lavoro delle commesse, telefonando ogni qualvolta una si assenta (anche solo per 5 minuti per andare al bagno), oppure per rimproverare e per dire che qualcosa è stato fatto in modo errato. Inoltre le registrazioni vengono tutte mantenute in memoria ed usate dal titolare come prove dei suoi rimproveri, anche a distanza di tempo. Ha anche minacciato di inserire altre telecamere nei vani riservati agli addetti ai lavori. E’ lecito? Noi commesse possiamo tutelarci in qualche modo? L’atmosfera lavorativa è molto pesante e a parer mio è una situazione di mobbing… Ringrazio in anticipo.

  278. ELLI scrive:
    Scritto il 20-10-2012 alle ore 14:09

    Buongiorno, lavoro in un negozio nel quale sono installate due telecamere “per la sicurezza nostra e dei clienti”, una che riprende l’area della cassa ed una tutto il locale dedicato ai clienti. Il fatto è che vengono utilizzate per controllare costantemente il lavoro delle commesse, telefonando ogni qualvolta una si assenta (anche solo per 5 minuti per andare al bagno), oppure per rimproverare e per dire che qualcosa è stato fatto in modo errato. Inoltre le registrazioni vengono tutte mantenute in memoria ed usate dal titolare come prove dei suoi rimproveri, anche a distanza di tempo. Ha anche minacciato di inserire altre telecamere nei vani riservati agli addetti ai lavori. E’ lecito? Noi commesse possiamo tutelarci in qualche modo? L’atmosfera lavorativa è molto pesante e a parer mio è una situazione di mobbing… Ringrazio in anticipo.

  279. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 20-10-2012 alle ore 19:37

    Federico ed Elli, ho già spiegato diverse volte qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/ che il datore di lavoro non può “spiare” l’attività lavorativa dei propri dipendenti.

    Nelle attività di sorveglianza nei luoghi di lavoro occorre sempre rispettare il divieto di controllo a distanza dell’attività lavorativa, sancito dallo Statuto dei lavoratori (art. 4 legge n. 300/70); pertanto, è vietata l’installazione di telecamere dedicate specificatamente a questo controllo. In pratica, ciò significa che non devono essere fatte videoriprese per verificare il rispetto dell’orario di lavoro e la correttezza nell’esecuzione della prestazione lavorativa da parte dei dipendenti.

    Per installare lecitamente una telecamera in un ambiente di lavoro occorre rispettare una precisa procedura stabilita dalla legge, cioè stipulare uno specifico accordo con la rappresentanza sindacale aziendale, ovvero, in sua mancanza (cioè nelle piccole aziende o se non si raggiunge un accordo) si deve ottenere la preventiva autorizzazione da parte della competente Direzione Territoriale del Lavoro che, salvo casi eccezionali, di solito invia entro 60 giorni un proprio ispettore a fare un sopralluogo nell’ambiente di lavoro e detta al datore di lavoro le opportune prescrizioni del caso (in particolare sulle modalità di ripresa).

    Se questa procedura non è stata rispettata e vi sentite illegittimamente “osservati” potete rivolgervi direttamente al Servizio ispettivo della competente DTL.

    Per quanto riguarda invece le eventuali contestazioni disciplinari (e i conseguenti sanzioni) basate su videoriprese fatte in maniera illegittima, la giurisprudenza a volte si è pronunciata in merito alla loro inutilizzabilità da parte del datore di lavoro e sulla loro inammissibilità in sede processuale, e altre volte invece le ha ritenute ammissibili. La questione è piuttosto delicata.

  280. Fabrizio scrive:
    Scritto il 22-10-2012 alle ore 14:13

    Buongiorno,
    un’azienda cliente ha installato un impianto di videosorveglinza, con la funzione di inquadrare il perimetro esterno e il cancello di ingresso. Non sono presenti telecamere all’interno, quindi i lavoratori non sono controllati in alcun modo. Serve solo per eventuali presenze non autorizzate e procedere all’apertura del cancello. Sono presenti i cartelli che avvisano l’area sottoposta a videosorveglianza. Le riprese sono 24/h su 24 e salvate su un videiregistratore collegato a un PC stand-alone, ma sono conservate fino al riempimento del disco, per poi essere sovrasrcitte in automatico.
    Considerando le finalità:
    1) Doveva essere comunque richiesta l’autorizzazione dell’ispettorato del lavoro ?
    2) Deve essere impostato un diverso sistema di conservazione/cancellazione delle registrazioni ?
    Grazie in anticipo

  281. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 22-10-2012 alle ore 15:33

    Fabrizio, a questo impianto non si applica il Codice della privacy (vedi Provvedimento 8 aprile 2010 del grante, punto 6.1. “Trattamento di dati personali per fini esclusivamente personali”).

    Nessuna autorizzazione della DTL se le telecamere non inquadrano i lavoratori.

    La cancelazione delle immagini, con sovraregistrazione, deve avvenire dopo 24 ore dalle riprese.

  282. yasmine zanotti scrive:
    Scritto il 31-10-2012 alle ore 00:52

    il mio padrone di casa è proprietario di tutti gli appartamenti del condominio (un unico portone). Ho scoperto per caso che ci sono due telecamere (non sembravano telecamere ma le ho sempre viste da quando sono in quella casa, e le hanno viste tutti i miei amici e le persone che mi frequentano. non so se registrano, ma per certo filmano dato che insieme a un testimone abbiamo visto per caso il monitor nell’ufficio del padrone di casa che mostrava le inquadrature dell’androne al piano terra, e del pianerottolo. le riprese vengono trasmesse in alternanza su un monitor che lui ha nei suoi uffici. nessuna segnalazione è presente e mai nessuno mi ha informato di queste telecamere. io sono in quel condominio da 6 anni e le telecamere sono lì da quando sono venuta a vivere in quella casa. è stata violata la mia privacy? in caso affermativo, quali danni posso richiedere? quale procedura devo attivare per la denuncia? ci sono gli estremi per risolvere il contratto di locazione per inadempienza da parte del locatore (proprietario del condominio e delle telecamere)?

  283. yasmine zanotti scrive:
    Scritto il 1-11-2012 alle ore 10:54

    Gentile avvocato, ho postato il mio intervento precedente (aggiornandolo di altri elementi) nella sezione idonea. può cancellarlo da qui. Grazie, mi scusi per l’errore.

  284. Daniela scrive:
    Scritto il 13-11-2012 alle ore 17:22

    Buongiorno Sig. Polacchini,
    prima di tutto complimenti, ho letto le sue risposte e devo dire di essermi fatta una cultura in ambito di privacy.
    Ho però ancora un dubbio.
    Prendiamo il caso di un’azienda senza dipendendenti che decide di installare un impianto di sorveglianza, e di assumere un dipendente SOLO DOPO averlo già installato. Come deve comportarsi?!

    Grazie mille per l’attenzione, un sorriso!

  285. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 13-11-2012 alle ore 18:45

    Daniela, come ho ampiamente spiegato qui http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/
    PRIMA di installare un impianto di VDS im un ambiente di lavoro bisogna avere l’autorizzazione della DTL, altrimenti si è sanzionabili penalmente.
    l’unica cosa da fare è disinstallare l’impianto (non basta spegnerlo) e attendere l’autorizzazione entro 60 gg. dall’istanza.

  286. Daniela scrive:
    Scritto il 14-11-2012 alle ore 10:39

    Grazie Sig. Polacchini, davvero!

  287. Mauro scrive:
    Scritto il 27-11-2012 alle ore 16:26

    Buonasera,
    Innanzitutto mi complimento in quanto è molto tempo che La seguo e trovo sempre cose nuove ed interessanti.
    Veniamo ai fatti, vorrei sapere se la Polizia Municipale di un comune può attivare all’ingresso del Municipio un monitor con le immagini in real time delle telecamere poste sul territorio.
    Inoltre vorrei chiarirmi che procedura-autorizzazione deve presentare, una associazione che gestisce un molo-barche, per i soci(200),e che intende installare un sistema di videosorveglianza-antifurto.

  288. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 27-11-2012 alle ore 18:58

    Mauro, innanzitutto va chiarito che i soggetti pubblici, in qualità di “titolari del trattamento”, possono trattare dati personali nel rispetto del principio di finalità, perseguendo scopi determinati, espliciti e legittimi (art. 11, comma 1, lett. b), D.Lgs. 196/03), soltanto per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali. Ciò vale ovviamente anche in relazione a rilevazioni di immagini mediante sistemi di videosorveglianza (art. 18, comma 2, D.Lgs. 196/03).
    I soggetti pubblici sono tenuti a rispettare, al pari di ogni titolare di trattamento effettuato tramite sistemi di videosorveglianza, i principi enunciati nel provvedimento generale del Garante dell’8 aprile 2010 (vedi in particolare il paragrafo 5).
    Anche per i soggetti pubblici sussiste l’obbligo di fornire preventivamente l’informativa agli interessati (art. 13 D.Lgs. 196/03), salvo quando i dati personali sono trattati per il perseguimento delle finalità di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, prevenzione, accertamento o repressione dei reati.
    Pertanto, coloro che accedono o transitano in luoghi dove sono attivi sistemi di videosorveglianza devono essere previamente informati sul trattamento dei loro dati personali. A tal fine, anche i soggetti pubblici possono utilizzare il modello semplificato di informativa “minima”, riportato in fac-simile nel citato provvedimento del Garante dell’8 aprile 2010.

    Ciò posto, ritengo che non sia possibile installare un monitor all’ingresso del Municipio in maniera tale che “chiunque” vi transiti davanti possa vedere le immagini riprese dalle varie telecamere. La legge e il provvedimento del Garante prevedono, infatti, che possano avere accesso ai dati personali (cioè in questo caso alle immagini riprese) soltanto le persone espressamente e formalmente nominate “responsabili” o “incaricati” del trattamento dal titolare del trattamento (cioè il Sindaco ovvero il Comandante della Polizia Municipale).

    Per quanto riguarda invece l’installazione del sistema di videosorveglianza antifurto, non è necessario chiedere alcuna autorizzazione. Legga i paragrafi 6.1 e 6.2 del citato provvedimento sulla videosorveglianza emanato dal Garante l’8 aprile 2010: lì troverà tutte le (poche) regole da rispettare.

  289. Luca scrive:
    Scritto il 29-11-2012 alle ore 14:25

    Gent.mo Dott. Polacchini, sono passati oltre 70 gg dalla richiesta di autorizzazione al DTL e non si hanno ancora notizie. Vicino alla mia attività ci sono stati dei furti, posso installare le telecamere oppure sono obbligato ad aspettare l’autorizzazione con i suoi tempi (che non si sa più quali siano)?

  290. Francesco scrive:
    Scritto il 29-11-2012 alle ore 16:50

    Buongiorno ho una richiesta: mi hanno rubato delle piante da frutto ed olivi giovani; posso montare nel mio terreno delle telecamere anche se, dovendo riprendere anche gli ingressi, riprenderebbero anche la strada (posta sulla mia proprietà e dove transitano i vicini) e parte delle case dei vicini?
    servono cartelli o dichiarazione ai vicini? perché un cartello suggerirebbe ad un ladro di stare ancora + attento e magari schiumare le telecamere una volta individuate e non vorrei metterli…….
    Grazie mille per la risposta

  291. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 29-11-2012 alle ore 18:02

    Luca e Francesco….

    http://marcellopolacchini.postilla.it/2012/11/27/a-chi-interessa-ancora-la-privacy/

  292. sonia santarelli scrive:
    Scritto il 30-11-2012 alle ore 19:52

    …salve ho un azienza zootecnica di famiglia, composta da diversi impianti stalla rimessa attrezzi rimessa foraggi.Recentemente sono stata vittima di un incendio doloso.In via precauzionale intendo muniore i miei immobili di un iumpianto di videosorveglianza solo rivolto ariprese di ambienti di mia proprieta’. Preciso che la mia azienza insiste in un piccolo centro con 35 abitanti in alta montagna.potri sapere a chi mi debba rivolgere x installazione dei cartelli informativi sulla mia Email

  293. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 1-12-2012 alle ore 21:12

    Sonia, francamente non capisco che cosa significhi la frase “a chi mi debba rivolgere x installazione dei cartelli informativi sulla mia Email” ….??!

  294. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 4-12-2012 alle ore 10:48

    Lorenzo….. ma a me cosa me ne importa??

    Compratele!

  295. Inna scrive:
    Scritto il 5-12-2012 alle ore 12:22

    Egregio dott. Polacchini salve,
    ho doppia cittadinanza (russa/italiana). Adesso vivo in Russia. Un nostro vicino russo ha installato nel corridoio comune una videocamera “fai da te” senza chiedere un permesso nè al municipio nè a noi. Cosi’ raccoglie le informazioni sul suo PC. Dove dovrei rivolgermi per protteggere la mia vuta privata? Al Consolato a Mosca o alla polizia russa? Che leggi dovrei seguire – russe o italiane? In attesa di una Sua risposta. Cordiali saluti. Inna

  296. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 5-12-2012 alle ore 16:16

    Salve Inna.
    In base all’art. 5 del D.Lgs. n. 196/03 (Codice della privacy) la legge italiana sulla protezione dei dati personali si applica al trattamento di dati personali, anche detenuti all’estero; fatto da parte dii chiunque è stabilito nel territorio italiano, o in un luogo comunque soggetto alla sovranità dell’Italia.
    Pertanto per le riprese effettuate in Russia si applica la normativa russa, che io non conosco, e non so a chi lei si possa rivolgere. Mi dispiace

  297. Nicola scrive:
    Scritto il 13-12-2012 alle ore 14:58

    Salve, ho creato una azienda tecnologica da poco riconvertita nel settore della sicurezza. Le tecnologie cha abbiamo sviluppato consentono di registrare su server remoti (di nostra proprietà, ma di accesso esclusivo ai nostri clienti). Mi chiedo in caso di illecito uso da parte dei nostri clienti dei sistemi di videosorveglianza che fanno uso dei nostri server a chi è contestabile il reato? Solo ai nostri clienti o possiamo avere anche noi delle resposnabilità? Faccio presente che le immagini e tutti i dati vengono offuscati (criptati) in base alle password scelte arbitrariamente dal cliente. Nessuno dei nostri tecnici ha la possibilità di accedere ai dati memorizzati. Infine non so se può essere utile sapere che i nostri server e quindi i dati memorizzati sono collocati all’estero.
    Grazie in anticipo per la risposta.

  298. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 13-12-2012 alle ore 15:21

    Nicola il “titolare del trattamento” ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 196/03 è il vostro cliente, il quale “esercita un potere decisionale del tutto autonomo sulle finalità e sulle modalità del trattamento, ivi compreso il profilo della sicurezza”.
    Se voi non siete stati espressamente nominati “responsabili del trattamento” e non avete accesso alle registrazioni fatte dai vostri clienti non vedo quale responsabilità possa esservi imputata.

  299. Piero scrive:
    Scritto il 13-12-2012 alle ore 20:31

    Buonasera, avrei un quesito da porle. Premesso che lavoro in un comando di polizia periferico e che lo stesso è situato in una zona non proprio tranquilla sotto il profilo della sicurezza,per non dire malfamata, vorrei sapere se il sistema di videosorveglianza posto internamente ed inquadrante l’ingresso del luogo per ovvi motivi di sicurezza ma di fatto inquadrante anche la postazione del badge marcatempo di entrata e uscita dei dipendenti, possa configurare una violazione in tema di privacy da parte del comando centrale. Grazie.

  300. caterina scrive:
    Scritto il 13-12-2012 alle ore 23:09

    vorrei sapere se è reato istallare le telecamere nel mio negozio di profumeria visto i ripetuti furti che subbisco, premettendo che non ho dipendenti,e quali sono i passi da fare, se devo fare una sorte di denuncia prima dell’istallazione e a quale organo di competenza e come.
    grazie

  301. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 14-12-2012 alle ore 09:51

    Piero legga le risposte che ho già dato qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  302. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 14-12-2012 alle ore 09:51

    Caterina legga le risposte che ho già dato in questo stesso thread, e anche quelle date qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments

  303. jana scrive:
    Scritto il 9-1-2013 alle ore 13:13

    buon giorno,vorrei installare le telecamere nella mia attività di bar gelateria, telecamere sarebbero solo esterne e le userei solo di notte nei orari di chiusura per riprendere la piazza privata del bar dove teniamo i tavoli e sedie per evitare vandalismo e eventuale furto nei orari di chiusura. Quali permessi mi servono? grazie

  304. Gianluca scrive:
    Scritto il 10-1-2013 alle ore 10:32

    Salve, volevo sapere se si può istallare una telecamere in auto che registra il percorso stradale per essere usato anche come prova per eventuali incidenti stradali.
    grazie

  305. Roberto scrive:
    Scritto il 18-1-2013 alle ore 11:48

    Ho trovato molto interessante sia le domande che le Sue risposte, ma purtroppo, non ho avuto risposte al seguente quesito. Nel mio caso oltre alle videoregistrazioni a distanza il mio titolare di farmacia mi intercetta le conversazioni che faccio al banco con i clienti e con i colleghi e mi invita spesso con l’ altoparlante ad operare in un modo anzicchè in un altro. Se io mi trovo nella stanza adiacente e dal Suo monitor mi vuole al banco me lo trasmette in viva voce all’ interno della farmacia.
    In questo modo, viene a conoscenza di fatti personali sia miei che dei clienti che mi confidano le loro malattie. Inoltre, il monitor posto a molti Km è dotato di cuffie per ascoltare ed è posizionato in un luogo accessibile a molte persone. Domanda: Il datore di lavoro sta commettendo reati penali? La ringrazio anticipatamente per la consulenza.

  306. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 18-1-2013 alle ore 12:19

    Si Roberto. Il suo titolare sta commettendo il reato penale di controllo a distanza dell’attività lavorativa, attività che è espressamente vietata dall’art. 4 della legge 20.5.1970, n. 300 (Statuto dei lavoratori) ed è punita dall’art.38 della stessa legge.

  307. marco scrive:
    Scritto il 18-1-2013 alle ore 18:45

    Salve sig. Marcello , sono un installatore e un cliente mi ha chiesto di installare delle microcamere nascoste in casa sua per il controllo di un figlio sedicenne , compreso nella sua camera da letto . Tutti in casa sono a conoscenza , compresi gli altri figli e la colf. Non sono informato ma la sua richiesta mi pare violi la privacy in maniera abbastanza evidente . Vorrei sapere da parte se il cliente in casa sua può monitorare gli ambienti senza la necessità di avvisare nessuno, e cosa rischia . Avrei delle responsabilità anche io come installatore ?

  308. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 18-1-2013 alle ore 19:37

    Stia tranquillo Marco, come installatore lei non ha alcuna responsabilità. Inoltre, il cliente, all’interno di casa sua può riprendere quello che gli pare.
    Accidenti che genitore però!!

  309. marco scrive:
    Scritto il 18-1-2013 alle ore 19:48

    Grazie della risposta Sig. Marcello si tratta di un caso molto particolare mi creda , i genitori a mio avviso sono le vittime in questo caso purtroppo , la situazione è più delicata di quello che sembra . La mia paura è solo quella che installando la telecamera in camera del ragazzo , senza metterlo a conoscenza, si faccia una violazione della privay.

  310. danilo arzillo scrive:
    Scritto il 19-1-2013 alle ore 19:45

    Salve, Dott. Polacchini, oggi ho letto veramente tanto su questo argomento e tantissime domande e risposte, ma non credo di aver trovato una risposta alla mia domanda:
    non ho ben capito se è possibile installare un monitor che proietta la ripresa delle telecamere in tempo reale, in una posizione che sia visibile anche dai clienti che entrano in negozio, in modo da essere un deterrente per i piccoli furti.
    Va contro la legge sulla privacy ?
    La ringrazio anticipatamente per l’attenzione, e le auguro un buon fine settimana, Danilo

  311. Gianluca scrive:
    Scritto il 19-1-2013 alle ore 20:13

    Salve, volevo sapere se si può istallare una telecamere in auto che registra il percorso stradale per essere usato anche come prova per eventuali incidenti stradali.
    grazie

  312. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-1-2013 alle ore 20:35

    Danilo, in effetti, anche se i monitor visibili dalla clientela sono molto diffusi negli esercizi commerciali, la loro legittimità è piuttosto controversa ed è stata anche contestata (vedi il caso del negoziante di Ferrara multato nell’aprile 2012).
    A rigore, se la collocazione del monitor rende fruibili e accessibili a terzi non autorizzati le immagini riprese si pone in violazione della disciplina di protezione dei dati personali.
    Infatti, le misure minime di sicurezza (la cui ratio è quella di ridurre al minimo indispensabile i dati personali trattati per realizzare la finalità individuata dal titolare del trattamento, cioè in questo caso, la sicurezza dei locali aziendali) che ogni titolare di trattamento è tenuto ad adottare devono – tra l’altro – ridurre al minimo il rischio di accesso non autorizzato ai dati personali (in questo caso le immagini). E’ quindi necessario selezionare e designare per iscritto le persone fisiche incaricate del trattamento, che sono autorizzate a visionare le immagini (art. 30 del Codice), e non è lecito che alle immagini stesse possano accedere tutti gli avventori del negozio.

  313. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-1-2013 alle ore 20:36

    Gianluca… non mi sembra che il suo sia un problema di videosorveglianza, nè di privacy.

  314. VITTORIA scrive:
    Scritto il 1-2-2013 alle ore 21:18

    Salve, ho scritto circa un’ora fa ma il mio commento non compare. Come mai?

  315. VITTORIA scrive:
    Scritto il 2-2-2013 alle ore 13:51

    Riformulo la richiesta al dott. Polacchini: posso installare, senza chiedere permesso alle autorità, una telecamera che riprenda solo il mio portoncino (abito in una casa singola)e la cunetta adiacente affinchè possa inchiodare o far desistere la mia vicina dal continuare ad imbrattarmi la soglia di casa? La ringrazio anticipatamente e la saluto cordialmente.

  316. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 2-2-2013 alle ore 16:43

    Vittoria faccia attenzione: lei aveva scritto la sua domanda qui http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments

    …ed io le ho già risposto.

  317. Giorgio scrive:
    Scritto il 4-2-2013 alle ore 10:18

    Buongiorno, alcuni giorni fa mi sono recato in un bar a fare un lavoro di oscuramento vetri all’interno della sala slot con una mia collaboratrice. Nel frattempo abbiamo parlato con alcune persone che all’interno stavano giocando su come potrebbero funzionare le slot (dico potrebbero, dato che siamo grafici e creativi, non tecnici), giusto le solite chiacchiere da bar.
    Nella sala slot è presente un adesivo, per altro realizzato da me per il proprietario del bar, indicante la telecamera e la dicitura di legge, ma non compilato nè da chi riprende (il gestore delle slot), nè dal gestore del bar.
    In ogni caso, quando ce ne siamo andati, uno dei clienti ha trovato il modo di “fregare” la slot e l’ha vuotata.
    Adesso il proprietario del bar, avendo subito un danno, sta esaminando le registrazioni effettuate, insieme al gestore delle slot, avvocati, ecc. e non mi vuole pagare i lavori fatti in quanto pensa che siamo stati noi a dire al cliente come si vuotano le macchinette.
    Non mi risulta che ci sia un’indagine su di noi da parte della guardia di finanza, altrimenti saremmo stati informati.
    La questione è: Queste registrazioni possono essere visionate da tutti? Non essendoci un cartello realizzato e compilato come richiede il Garante, sono valide queste registrazioni? le possono conservare?
    Grazie

  318. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 4-2-2013 alle ore 11:47

    Giorgio le risposte sono molto semplici.
    1) le immaginio possono essere visionate solo dal “titolare del trattamento dei dati” (cioè il proprietario dell’impianto di VDS che effettua le riprese) e/o dalle persone da lui espressamente e formalmente nominate “incaricati del trattamento dei dati”. Inoltre (come è ovvio) possono essere visionate dalle autorità di pubblica sicurezza nel caso di indagini.
    2) La mancata apposizione del cartello di avviso o il suo contenuto incompleto non inficiano la validità delle riprese effettuate, ma tuttalpiù possono fare scattare la sanzione amministrativa ex art. 161 D.Lgs. 196/03 per “omessa o incompleta informativa”.
    3) il provv. gen. del Garante della privacy dell’8/4/2010 in materia di videosorveglianza
    al punto 3.4 stabilisce che “la conservazione deve essere limitata a poche ore o, al massimo, alle ventiquattro ore successive alla rilevazione, fatte salve speciali esigenze di ulteriore conservazione in relazione a festività o chiusura di uffici o esercizi, nonché nel caso in cui si deve aderire ad una specifica richiesta investigativa dell’autorità giudiziaria o di polizia giudiziaria”.
    Solo in alcuni casi, per la particolare rischiosità dell’attività svolta dal titolare del trattamento (ad es. banche) è ammesso un tempo più ampio di conservazione dei dati che, non deve comunque superare la settimana.

  319. Paolo scrive:
    Scritto il 6-2-2013 alle ore 23:29

    Salve, probabilmente è una domanda che è già stata fatta ma, nel dubbio la riformulo:
    esiste un software per la compilazione della dichiarazione di conformità per l’installazione di un impianto di videosorveglianza?
    Se si dove si può trovare?

    grazie
    buon lavoro

  320. Stefano Sanna scrive:
    Scritto il 7-2-2013 alle ore 10:25

    Buongiorno, all’interno della mia abitazione è installato un’impianto di videosorveglianza che riprende alcune stanze e la porta di ingresso (dall’interno); mi trovo ora nella situazione di dover assumere una collaboratrice domestica. Tale situazione, durante l’orario di lavoro della collaboratrice, “trasforma” il mio domicilio in un luogo di lavoro? Sono quindi obbligato ad avvertire la collaboratrice della presenza delle telecamere per non incorrere nella violazione dell’art. 4 L 300/77? Ringrazio anticipatamente. Stefano

  321. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 7-2-2013 alle ore 10:51

    Stefano, per gli aspetti della VDS legati al rapporto di lavoro legga qui per cortesia:http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  322. carolina scrive:
    Scritto il 8-2-2013 alle ore 19:11

    salve,vorrei sapere se per legge si può mettere una telecamera all’interno di un portone (passo carraio),perche dove abbito io il propretario del portone a istallato una videocamera e controlla le tre famiglie che abbiamo il diritto di passaggio quante volte passiamo,la gente che ci viene a trovare ,insomma non abbiamo privacy

  323. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 9-2-2013 alle ore 17:33

    Carolina la risposta alla sua domanda la trova qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments

  324. claudia strano scrive:
    Scritto il 23-2-2013 alle ore 20:09

    Buona sera
    volevo chiedere cosa devo fare, per far valere i miei diritti, il mio ex socio ha istallato un sistema di videosorveglianza nello studio che fino a poco tempo fa veniva gestito da entrambi. Premesso che ho fatto causa agli organi preposti per avere le chiavi dell’appartamento, dove svolgevamo l’attività in comune, e mi è stato riconosciuto il diritto al possesso. Nell’attesa che venga notificato l’atto e che mi venga data la chiave dell’appartamento, lui si è fatto istallare delle telecamere a mio avviso per monitorare eventuali miei movimenti.. o addirittura per monitorare l’arrivo dell’ufficiale giudiziario. Tra l’altro nn ha messo nessun cartello che indica la presenza di una telecamera davanti il portone di ingresso di codesto ufficio. A chi mi devo rivolgere e quali sono i miei diritti? Grazie

  325. emilio scrive:
    Scritto il 24-2-2013 alle ore 14:43

    salve !!!
    vorrei sapere se io installo una telecamera (fai da te) nel mio giardino proprietà privata per controllare quando mi trovo fuori di casa e di notte
    perchè si stanno succedendo dei furti, in questo caso io devo chiedere un permesso e un reato questo ?
    lo posso installare con un cartello di preavviso nel
    recinto ?

    grazie!!!

  326. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 24-2-2013 alle ore 17:14

    @Claudia
    E’ molto semplice…. legga qui:
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2012/10/23/come-difendere-la-propria-privacy/

  327. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 24-2-2013 alle ore 17:15

    @Emilio
    non ci sono problemi se lei rispetta quanto scritto nei post precedenti e quello che è meglio specificato qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments

  328. CINZIA scrive:
    Scritto il 25-2-2013 alle ore 19:40

    Buona sera,
    volevo cortesemente sapere se una fotografia scattata all’insaputa del dipendente può essere usata come prova documentale contro lo stesso in caso di contestazione disciplinare.
    nello specifico il dipendente alle 07,30 del mattino,quindi prima dell’orario di lavoro, non aveva ancora indossato le scarpe antinfortunistiche e il datore di lavoro gli ha scattato una foto. preciso che l’orario non si evince dalla foto.
    Grazie

  329. Luciano scrive:
    Scritto il 25-2-2013 alle ore 20:16

    Il propietario della casa di fronte alla mia(non ci parliamo da quattro anni per il fatto dell’accesso nella strada da parte dei sui amici e familiari,per accedere nel mio garage ho applicato pagando il cartello del passo carrabile abitiamo su una strada chiusa al traffico dove tutti e due abbiamo lasciato del terreno in modo di avere accesso alle rispettive abitazioni)ha installato tutto intorno alla sua casa delle telecamere (ben otto)il mio sospetto è che non sia tutto regolare in quanto ho la sensazione di essere sorvegliato questo dal modo come sono indirizzate una in particolare guarda verso l’entrata della mia casa.Parlando con l’istallatore gli ho fatto presente del problema e della mancanza di cartelli di segnalazione ben visibili (ne ha messi due piccolini una sul vetro del contatore enel e uno sull’entrate del garage poco visibili.La mia domanda è cosa posso fare per tutelarmi? Prima di fare denuncia hai vigili( non ha fatto richiesta di installazione)come comportarmi? Grazie in anticipo per la risposta

  330. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 25-2-2013 alle ore 20:59

    @Luciano, la sua domanda mi è stata fatta un mucchio di volte… legga le risposte per cortesia!

    Brevemente le dico solo che per installare un sistema di VDS non serve nessuna denuncia ai vigili!
    Per far valere i suoi diritti lei ha tutti i rimedi descritti qui:http://marcellopolacchini.postilla.it/2012/10/23/come-difendere-la-propria-privacy/

  331. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 25-2-2013 alle ore 21:02

    @Cinzia questo thread è intitolato: “Videosorveglianza: bisogna fare bene attenzione prima di attivarla!” …non mi sembra proprio che la sua domanda sia pertinente.

    Faccia dele altre ricerche in rete per cortesia.

    P.S. Questo blog non è lo sportello L’AVVOCATO RISPONDE. Sono spiacente.

  332. Elena scrive:
    Scritto il 3-3-2013 alle ore 11:43

    Salve vorrei proporre un caso: istallazione di videocamera in casa privata per controllare la badante che accudisce l’anziana signora. Io che sono fisioterapista e che svolgo la mia attività in casa del l’anziana signora devo essere ripresa senza alcun diritto alla privacy ?? Grazie

  333. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 3-3-2013 alle ore 17:02

    No Elena.
    Chieda semplicemente alla signora di spegnere la telecamera mentre lei è al lavoro presso di lei!

  334. UMBERTO Petteln scrive:
    Scritto il 4-3-2013 alle ore 19:50

    SALVE, HO UNA PICCOLA PROPRIETà CON ANNESSO SPAZIO TIPO PIAZZALE DAVANTI CASA.(di mia proprietà non delimitato) HO CHIESTO L’AUTORIZZAZIONE PER UN DISSUASORE, CHE IL COMUNE MI HA RILASCIATO E CHE ATTIVO DURANTE IL PERIODO DI PERMANENZA.ALCUNE PERSONE non hanno gradito questo mio modo di operare e, durante la mia assenza, creano dei danni alla mia proprietà, l’ultima è stata quella di avvelenare diversi contenitori di piante, già di diversi anni, con delle sostanze velenose.Anni prima avevano chiuso la serratura con una sostanza bloccante. Ho denunciato il tutto ai Carabinieri ed ora vorrei sapere se posso attivare una telecamera di sorveglianza per il solo spazio riguardante la porta d’entrata, una finestra a livello terra e i vasi, oltre che al contenitore del Contatore Gas, trovato aperto e rovinato, con pericolo notevole. Lo spazio sorvegliato sarebbe di due metri per quattro, aderente alla casa, sui quaranta. E’ triste arrivare sempre a casa propria con l’angustia che attanaglia per eventuali danni.

  335. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 4-3-2013 alle ore 20:22

    Umberto legga le moltissime risposte che o già dato qui: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments

  336. aNDREA scrive:
    Scritto il 9-3-2013 alle ore 15:10

    bUON GIORNO SIG. Pallachini, ò un dubbio , se potesse aiutarmi , sono proprietari di un ristorante , con giardino che e poi l’unico acesso al ristorante, o montato una videocammera, senza registrazione con un monitor in cucina che mi riprende tutto il giardino, motivo di tutto ciò ,e che o subito alcuni furti in auto visto che usiamo il giadino come parcheggio , per noi e per i clienti, devo chiedere delle autorizazioni per questo. La ringrazio , Andrea

  337. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 9-3-2013 alle ore 16:36

    Non occorre nessuna autorizzazione per una telecamera che inquadra esclusivamente la sua proprietà.
    Meta il cartello di avviso in prossimità della telecamera.

  338. Tonino scrive:
    Scritto il 11-3-2013 alle ore 20:34

    Buon Giorno,avv.Polacchini,sono proprietario di una strada privata gravata di un diritto dei servitu’ di passaggio pedonale e carrabile per un mio vicino.Premetto che in questo periodo con il mio vicino siamo in disaccordo procurandomi fastidi e danni(danni sui miei automezzi,velocita’ passaggio veicolare ed intrusione di chiunque citofoni del resto la sua abitazione’ e’ protetta da altro cancello)e la mia abitazione una volta entrata nella mia strada e’ accessibile direttamente senza barriere.Per cui vorrei installare delle telecamere proiettate esclusivamente sulla mia strada e sul ingresso esterno che da alla via pubblica,in quando parcheggiamo le nostre auto esterne ed adiacente al nostro cancello in quando abbiamo avuto in passato un furto d’auto.Vorrei sapere se possibile il mio vicino mi ha detto che non e’ possibile in quando ci passa in virtu’ della servitu.Chi ha ragione???

  339. laura scrive:
    Scritto il 11-3-2013 alle ore 23:36

    salve
    volevo avere un informazione
    ho una tabaccheria e vorrei mettere 2 telecamere interne e due esterne
    quelle esterne guarderebbero il marciapiede con passaggio pubblico è possibile installarle grazie

  340. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 12-3-2013 alle ore 09:42

    Laura ho già risposto molte volte alla sua domanda… legga per cortesia!

  341. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 12-3-2013 alle ore 11:05

    Buongiorno Sig. Tonino.

    Approfitto della sua domanda per rivolgermi agli utenti di questo blog e precisare ANCORA UN VOLTA alcune cose.

    1° Io sono un professionista esperto di tutela della privacy nell’ambito delle IMPRESE ed opero esclusivamente come consulente aziendale.

    2° Lo scopo di questo BLOG PROFESSIONALE è descritto molto bene nella home-page di Postilla.it, dove è precisato che “è la prima blog community fatta da professionisti PER I PROFESSIONISTI e dedicata a tutti coloro che vogliono dialogare e confrontarsi su aree di specifico interesse…”
    Perciò si tratta di un “network tra esperti della materia per promuovere il dibattito e lo scambio sui temi professionali in un libero spazio di comunicazione”.

    3° “L’obiettivo di Postilla è innovare l’approccio ai contenuti professionali, raggiungendo un pubblico più ampio e facilitando il dialogo su tematiche di alto valore”. Francamente a me non sembra che l’utilizzo fatto dall’utenza che mi rivolge quotidianamente quesiti SOLO SULLA VIDEOSORVEGLIANZA sia in linea con lo spirito e la finalità di questo blog!.

    4° Ho scritto molto sul tema della privacy nelle imprese e sul tema della VIDEOSORVEGLIANZA ho scritto ben 7-8 topic specifici, però continuano ad arrivarmi domande degli utenti scritte là dove capita, assolutamente non pertinenti con l’argomento specifico del topic.
    Per chi non lo sapesse, preciso che nell’ambito dei forum, dei newsgroup, dei blog e delle chat solitamente un primo utente (nel mio caso io stesso) stabilisce il “topic”, ossia l’oggetto del proprio contributo e ad esso segue uno scambio di opinioni tra più soggetti, relativi a quell’argomento specifico.

    5° Molto spesso mi sono rivolte domande da parte di privati cittadini (e non da parte di imprese o professionisti) alle quali ho già dato ampiamente risposta. Questo accade perché l’utente non utilizza la funzione “RICERCA” per vedere se alla sua domanda non sia già stata data una risposta in precedenza. Oppure perché l’utente non ha intenzione di scorrere le centinaia di post sull’argomento per cercare ciò che gli interessa. Anche utilizzando un qualsiasi motore di ricerca (Google, Yahoo, ecc.) l’utente potrebbe trovare facilmente la risposta alla sua domanda!

    6° Questo modo di utilizzo del blog (la cui finalità iniziale – come ho ricordato – era ben diversa rispetto a come viene utilizzato dagli utenti) per me è INUTILE e niente affatto professionalmente stimolante.

    7° La cosa che gli utenti non hanno capito (forse perché non hanno mai letto quello che è scritto nella home-page di Postilla.it) è che questo blog professionale NON E’ UNO SPORTELLO DI CONSULENZA GRATUITA per i cittadini sul tema della videosorveglianza e non è nemmeno la rubrica «L’Avvocato risponde»….

    Detto questo Sig. Tonino, qui troverà molte informazioni e risposte a domande sulla videosorveglianza in ambito privato: http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments
    In particolare nel post n. 41 trova già la risposta alla sua domanda. Perciò, concludendo, se la telecamera inquadra esclusivamente la sua proprietà lei ha il diritto di installare le telecamere, osservando tutte le regole che ho ampiamente descritto.

  342. DOMENICO scrive:
    Scritto il 19-3-2013 alle ore 19:46

    Get.mo Dott.Polacchini,
    Volevo sottoporvi tre ipotesi di impianti di videosorveglianza:
    1)impianto funzionante ma non munito di supporto magnetico, quindi non in grado di registrare alcuna immagine,ma soltanto di visionarle all’occorrenza.
    2)impianto con registratore disattivato durante le ore lavorative,ma settato in registrazione durante le ore di chiusura attivita’.
    3)impianto settato per funzionare in registrazione solo durante le ore di chiusura attivita’.
    Vorrei sapere se nei casi citati sopra e’ necessaria autorizzazione.Si precisa che all’interno dell’attivita’ e’ presente un dipendente.e che le eventuali telecamere sarebbero posizionate solo all’interno del negozio.Vi ringrazio anticipatamente e distintamente vi saluto. Domenico

  343. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-3-2013 alle ore 20:30

    Purtroppo si Domenico, l’autorizzazione della DPL serve in tutti i 3 casi perchè l’impianto è “potenzialmente” in grado di riprendere il lavoratore intento a lavorare (basta cambiare il settaggio e accenderlo quando è al lavoro).

    Principio ormai ultraconsolidato nei diversi decenni di giurisprudenza post-Statuto dei lavoratori è che il divieto di controllo a distanza dell’attività lavorativa non viene meno in caso di discontinuità dello stesso perchè l’apparecchio è installato in locali in cui i lavoratori possano trovarsi solo per attività saltuarie o per temporanea sottrazione ad attività dovute, nè per il fatto che i lavoratori sono a conoscenza dell’esistenza dell’impianto (Cass., 18 febbraio 1983, n. 1236), e che la fattispecie di reato si concretizza già nel momento in cui le telecamere “siano state solo installate ma non ancora funzionanti” (Cass.,6 marzo 1986, n. 1490, Cass., 16 settembre 1997, n. 9211).

    Tuttavia, a distanza di oltre quarant’anni dall’emanazione dello Statuto dei lavoratori assistiamo oggi ad un graduale cambiamento di orientamento da parte della Suprema Corte, che recentemente ha affermato che non commette reato il datore di lavoro che videosorveglia i lavoratori, dopo avergli fatto firmare un apposito documento autorizzativo, espressione della loro volontà e del loro assenso alla esistenza dell’impianto di controllo, ciò anche in assenza di un accordo con le rappresentanze sindacali (Cass., Sez. III Pen.,11 giugno 2012, n. 22611).

    Dunque, mentre fino allo scorso anno la giurisprudenza di legittimità aveva sempre condannato questi controlli troppo invadenti da parte del datore di lavoro chiedendo come requisito l’accordo sindacale, ora è sufficiente una firma del lavoratore. Ciononostante oggi è ancora presto per dire se quest’ultima sentenza di legittimità determinerà un nuovo orientamento giurisprudenziale in tema di controlli a distanza dell’attività dei lavoratori…

  344. domenico scrive:
    Scritto il 20-3-2013 alle ore 13:31

    Gent.mo Dott.Polacchini innanzi tutto vorrei ringraziarla per aver risposto al mio quesito.
    Al fine di avere un quadro piu’completo sull’argomento,vorrei chiedervi un ulteriore chiarimento relativo alla videosorveglianza:
    nel caso di un’azienda senza dipendenti sono comunque necessarie eventuali autorizzazioni?Vi ringrazio anticipatamente e distintamente vi saluto. Domenico

  345. domenico scrive:
    Scritto il 20-3-2013 alle ore 13:46

    Gent.mo Dott.Polacchini innanzitutto vorrei ringraziarla per aver risposto al mio quesito.Al fine di avere un quadro piu completo relativo alla videosorveglianza vorrei chiedervi un ulteriore chiarimento:nel caso di un’azienda senza dipendenti sono comunque necessarie eventuali autorizzazioni?
    La ringrazio anticipatamente e distintamente La saluto Domenico

  346. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 20-3-2013 alle ore 17:51

    Ovviamente no Domenico, se non ci sono dipendenti l’autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro non serve e l’installazione delle telecamere è libera, rispettando le regole stabilite dal Garante Privacy nel provvedimento dell’8 aprile 2010 sulla videosorveglianza.

  347. giuseppe scrive:
    Scritto il 21-3-2013 alle ore 12:29

    posso installare telecamere per videosorveglianza nell’ambito della mia abitazione e nel giardino circostante senza problemi? Abito da solo .

  348. Mimmo scrive:
    Scritto il 21-3-2013 alle ore 17:39

    Buona sera, pongo il seguente quesito. Il direttore di un centro commerciale è il responsabile dei dati raccolti dal sistema di video sorveglianza?
    2° visto che si serve di una società di sicurezza esterna, i porieri in servizio poesso fare attività di video serveglianza , possono zummare e/o seguire i clienti all’interno della galleria?
    3°possono i portirei addirittura su disposizione del direttore estrapolare immagini registrate perchè richieste dagli organi di poizia? 4° non dovrebbero essere le guardie giurate a poter fare videosorveglianza?, o il direttore puo’ incaricare chiunque, a prescindere dalla funzione giuritica?
    5° il Direttore puo’ farsi un archivio di immagini estrapolate e consegnate alle forze dell’ordine?
    Saluti

  349. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 26-3-2013 alle ore 13:53

    Mimmo, rispondo brevemente ai suoi quesiti.

    1) Secondo la normativa privacy il “titolare del trattamento dei dati” (cioè dell’impianto di videosorveglianza) è il Centro commerciale in persona di chi lo rappresenta legalmente (ritengo che sia il direttore). Il “responsabile del trattamento” deve essere nominato formalmente per iscritto dal “titolare del trattamento”, mentre il “titolare” è tale automaticamente per il solo fatto di essere il rappresentante legale dell’esercizio e quindi non deve essere nominato da nessuno.

    2) Se la videosorveglianza è affidata ad una Società di sicurezza esterna questa deve essere nominata formalmente per iscritto “responsabile del trattamento” e, a sua volta, la Società esterna deve nominare per iscritto “incaricati del trattamento” i propri dipendenti che materialmente effettuano la sorveglianza nel Centro commerciale.

    3) Non sono ammesse riprese particolareggiate sui clienti del Centro commerciale e le immagini possono essere zoomate solo nel caso in cui si sia verificato o stia accadendo un illecito (ad es. un furto). Seguire con la telecamera immotivatamente un cliente è illecito, perché va oltre le finalità della videosorveglianza.

    4) E’ evidente che su richiesta degli organi di pubblica sicurezza o dell’autorità giudiziaria le immagini registrate possono essere estratte e messe a loro disposizione a fini investigativi.

    5) Non è lecito creare un archivio “personale” delle immagini consegnate alle forze dell’ordine.
    Il Garante per la privacy ha stabilito che (in applicazione del principio di proporzionalità di cui all’art. 11, comma 1, lett. e),del Codice Privacy), la conservazione delle immagini registrate deve essere limitata a poche ore o, al massimo, alle 24 ore successive alla rilevazione, salvo nei casi di festività o chiusura di esercizi, nonché nel caso in cui si deve aderire ad una specifica richiesta investigativa dell’autorità giudiziaria o di polizia giudiziaria.
    L’impianto di VDS deve essere programmato in modo da operare l’integrale cancellazione automatica delle immagini da ogni supporto allo scadere del termine di conservazione fissato dal titolare, con modalità tali da rendere non riutilizzabili le immagini cancellate (anche mediante sovra-registrazione).
    Il mancato rispetto dei tempi di conservazione delle immagini raccolte e dell’obbligo di loro cancellazione oltre il termine previsto comporta l’applicazione della sanzione amministrativa stabilita dall’art. 162, comma 2-ter, del Codice.

  350. antonio scrive:
    Scritto il 28-3-2013 alle ore 13:51

    salve, semplice domanda:
    fuori a un negozio si possono puntare 2 telecamere sulle serrande senza riprendere le immagini come deterrente affiggendo solo il cartello di presenza impianto vds, senza autorizzazioni?

  351. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 28-3-2013 alle ore 15:35

    Antonio la sua “semplice domanda” non mi è chiara…

    Se le telecamere riprendono solo ed esclusivamente la sua proprietà non serve alcuna autorizzazione.

    Se, invece, le telecamere sono finte… legga qui la risposta alla sua domanda, nel post n. 47:
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments

  352. Michele scrive:
    Scritto il 6-4-2013 alle ore 20:48

    vorrei sapere se l’azienda puo istallare video camere in un corridoio che da accesso agli spogliatoi.Vorrei precisare che si sono verificati casi che hanno scritto vicino ai muri la ringrazio

  353. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 7-4-2013 alle ore 09:07

    Michele se avesse letto il post relativo alla VDS nel rapporto di lavoro ( http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/ ) avrebbe già avuto la risposta.

    Ad ogni modo,l’Authority per la privacy ha precisato in molti provvedimenti emanati sui casi specifici che le sono stati sottoposti che le garanzie per i lavoratori previste dal comma 2 dell’art. 4 della Legge n. 300/70 per l’installazione di un impianto di videosorveglianza (accordo preventivo con la RSA oppure, in sua mancanza, autorizzazione preventiva della DTL) devono essere osservate sia all’interno degli edifici nei quali ci sono dei lavoratori, sia in altri luoghi di prestazione di lavoro (ad esempio sugli autobus, agli sportelli bancari, nei servizi commerciali, sui macchinari utilizzati che debbano essere controllati per il tipo di lavorazione svolta, in aree suscettibili di transito da parte dei lavoratori come le aree di carico e scarico delle merci, i box informazione e le zone circostanti), sia in altri luoghi riservati esclusivamente ai lavoratori e non destinati all’attività lavorativa (ad esempio i bagni, gli spogliatoi, le docce, il locale degli armadietti, i luoghi ricreativi e di pausa, i luoghi di riunione, ecc.). Il Garante della privacy nel suo provvedimento del 26 febbraio 2009, n. 1601522 (che ha richiamato la sentenza della Cassazione 6 marzo 1986, n. 1490) ha anche precisato che il divieto di controllo a distanza dell’attività lavorativa vale anche quando il controllo è discontinuo, cioè viene esercitato in locali dove i lavoratori possono trovarsi solo saltuariamente.

    Pertanto ritengo che nel corridoio degli spogliatoi (in cui transitano saltuariamente i lavoratori) si possano installare telecamere di sorveglianza, nel rispetto di quanto previsto dal citato comma 2 dell’art. 4, Legge n. 300/70.

  354. Alessandra scrive:
    Scritto il 11-4-2013 alle ore 00:22

    Salve,
    lavoro in un ristorante e ho da poco scoperto l’esistenza di una webcam nascosta in uno scatolone, con apposito foro,che riprende sia sala del ristorante che bar. Non sono esposti cartelli di nessun genere sulla videosorveglianza e il personale è all’oscuro di tutto.
    Vorrei sapere se tutto ciò le sembra lecito o meno.
    Grazie mille.

  355. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 18-4-2013 alle ore 14:39

    No Alesandra, non mi sembra affatto lecito.

    Legga in questo topic le motivazioni e la procedura corretta che avrebbe dovuto seguire il suo datore di lavoro:
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  356. catia scrive:
    Scritto il 7-5-2013 alle ore 16:33

    salve,
    da poco tempo nel negozio in cui lavoro è stata attivata la videosorveglianza,per la quale avevamo già firmato l’informativa.da qualche giorno però i datori di lavoro tramite internet ci guardano e ci telefonano per riprenderci.quindi stanno usando la videosorveglianza non per la sicurezza ,ma per controllare noi dipendenti…..cosa ne pensa e quali sono le leggi a riguardo?a cosa va incontro il datore di lavoro?

  357. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 7-5-2013 alle ore 21:04

    Catia il comportamento del suo datore di lavoro è assolutamente illegittimo.

    Legga qui quale avrebbe dovuto essere la procedura corretta e a quali conseguenze di carattere penale va incontro il suo datore di lavoro: http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  358. cristina scrive:
    Scritto il 15-5-2013 alle ore 13:12

    Buongiorno, anche io avrei una cosa da chiedere cosa che oramai mi tormenta da mesi, gli spiego e spero che capirà quello che scrivo Xk sono straniera alora :io abito in una casa dove nn ho un contratto di affito ho avuto un contratto di accomodato d’uso quale è pure scaduto oramai ma da mesi il proprietario ha installato una telecamera nel cortile che mi sorveglia il ingresso dalla casa e nn solo vede pure tutto quello che io faccio nel salone visto che l’ingresso e tutto di vetro ….che poi io ho trovato pure il monitor quale è diviso a 4 quadretti in uno si vede l’ingresso e un altro che e scuro nero ma fa vedere l’orario e la data ..x caso può essere qualcosa installato pure nella casa???? Vorrei sapere se è legale quello che sta facendo lui Xk a me nn mi ha avvisato e nemmeno nn un cartello messo con il avviso di zona sorvegliata ed poi è messa da lui Xk io ricordo di averlo visto su una scaletta mentre la installava ma l’ho capito dopo…..aspetto una sua risposta grazie

  359. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 15-5-2013 alle ore 15:30

    No Cristina, il comportamento del suo padrone di casa non è corretto e va contro la legge. Lei non può essere sorvegliata nella sua abitazione e in ogni caso avrebbe dovuto essere informata prima, non con i cartelli, ma a voce o per iscritto. Avrebbe dovuto sapere a che cosa servono le telecamere che inquadrano la sua abitazione e comunque lei non può essere ripresa dal padrone di casa.

  360. anna scrive:
    Scritto il 16-5-2013 alle ore 09:42

    Buongiorno, vorrei chiedere gentilmente anche a nome di altri abitanti della mia zona se possiamo mettere esposto sulla strada un cartello che avvisa della videosorveglianza dell’area, preciso però che la telecamera non ci sarà o ne metteremmo una finta. Tale azione ha come obiettivo lo scoraggiare il deposito di rifiuti non consentiti e fuori orario. Potremmo incorrere in sanzioni previste da disposizioni vigenti? La ringrazio per l’attenzione.

  361. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 16-5-2013 alle ore 15:37

    Anna come ho scritto diverse volte le telecamere finte non sono lecite.
    Il motivo lo trova spiegato nel post n. 47 qui:
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2011/09/01/videosorveglianza-in-ambito-privato-limiti-e-pericoli/#comments

  362. cristina scrive:
    Scritto il 17-5-2013 alle ore 10:24

    Grazie dott.Marcello Polacchini

  363. unodenny scrive:
    Scritto il 17-5-2013 alle ore 13:53

    buongiorno a tutti mi chiamo dennis e vorrei porre un quesito.
    da un po di tempo sono soggetto ad atti vandalici sulla mia auto premetto che l’auto e parcheggiata in un garage sotterraneo del palazzo dove abito ed ho il posto auto privato,stufo di questo ho piazzato una microcamera all’interno dell’auto che inquadra il mio lunotto posteriore ed finalmente ho dato un volto al figlio di buona madre che commette questo reato penale di vandalismo ai danni della mia auto.ora vengo al dunque cosa devo fare con questi filmati?posso andare alla polizia a farli vedere per sporgere denuncia?oppure cosa mi consigliate ? grazie in anticipo ed aspetto al piu presto vostre notizie.

  364. vova scrive:
    Scritto il 20-5-2013 alle ore 12:19

    La legge permette installazione delle telecamere in bagno??? Potete rispondermi?? Grazie mille!!

  365. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 20-5-2013 alle ore 17:15

    Vova….. NO!

  366. Epifanio Tartaglia scrive:
    Scritto il 26-5-2013 alle ore 12:49

    ciao, dovrei istallare delle telecamere sulle mie proprietà in campagna e nel paese . Vorrei sapere cosa si deve fare, a chi comunicare o chi vede autorizzare oppure essere a conscenza di quello che stò facendo.

  367. mino scrive:
    Scritto il 31-5-2013 alle ore 03:32

    Salve dottor Polacchini,
    Mio fratello lavora al casinò di sanremo dove è stata installata recentemente una roulette live, vuol dire che c’è una telecamera che inquadra di fronte il tavolo e il croupier (dall’alto, ma si è riconoscibilissimi, specialmente se non si tiene la testa più bassa possibile), oltretutto nella schermata da casa appare il nome di battesimo (pensi che in sala, per regolamento, dovuto presumo alla privacy, ci si deve chiamare “capo” o “impiegato”, è vietato usare i nomi, invece da casa si sanno!). Al casinò c’è un cartello che avvisa i giocatori della webcam. I sindacati hanno firmato un accordo dove i dipendenti rinunciano ai diritti di immagine. Secondo me i dipendenti dovrebbero firmare una liberatoria, e chi non vuole non ci va. Perchè chicchessia in qualunque parte del mondo deve sapere dove uno lavora, a che ora, per quanto tempo, come si chiama, etc.? Se uno è single un ladro può vedere che è al lavoro e va a rubargli in casa, per esempio. Vorrei sapere se è possibile rifiutarsi di andare a quel tavolo, con quali strumenti materiali e se eventualmente un accordo sindacale potrebbe imporglielo, io dico di no perchè si chiama privacy apposta, la privacy di ognuno è solo sua, nessuno può portargliela via nè gestire quella di altri, no?
    La ringrazio in anticipo per la risposta

  368. luisa scrive:
    Scritto il 31-5-2013 alle ore 11:35

    buongiorno,lavoro in una casa di riposo e da pochi giorni sono iiziati i lavori per installazione di telecamere videosorvegliate sappiamo poco noi dipendenti di tutto questo ma sembra che siano state vfatte alcune denunce presso l’arma dei carabinieri per furti ad alcuni ospiti ma la cosa peggiore e che verranno installate anche nei luoghi di ricreazione di consumazione dei pasti per controllare il personale soprattutto notturno vorrei sapere dettagliate notizie sulle procedure da seguire,la tutela della privacy ecc e soprattutto come e se dobbiamo essere informati noi dipendenti grazie,saluti.

  369. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 31-5-2013 alle ore 14:15

    Luisa legga qui e troverà tutte le risposte che cerca…. http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  370. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 31-5-2013 alle ore 14:16

    Mino vale anche per lei…..
    http://marcellopolacchini.postilla.it/2010/05/03/nuovo-provvedimento-sulla-videosorveglianza-aspetti-particolari-legati-ai-rapporti-di-lavoro/

  371. Lisa scrive:
    Scritto il 6-6-2013 alle ore 00:08

    Buongiorno vorrei farle una domanda, la normativa sulla privacy è uguale in tutta l’europa? Sto vivendo e lavorando in Belgio, il mio datore di lavoro ha installato una telecamerina fai da te, all’interno del negozio, con avviso esterno per i clienti, che riprende quasi tutto il negozio e di conseguenza l’operato dei dipendenti. Quando e’ assente attraverso il suo smartphone e’ in grado di visualizzare cio’ che accade in negozio,non penso possa registrare, ma solo visualizzare in tempo reale, in più temo fortemente che ci sia anche una ripresa audio, quindi possa ascoltare i nostri discorsi..tutto cio’ è lecito? Nelle sue risposte,ovviamente non le ho lette tutte, non ho trovato l’argomento “audio”. la ringrazio per l’attenzione
    Lisa

  372. Lisa scrive:
    Scritto il 6-6-2013 alle ore 00:17

    Buongiorno vorrei farle una domanda, la normativa sulla privacy è uguale in tutta l’europa? Sto vivendo e lavorando in Belgio, il mio datore di lavoro ha installato una telecamerina fai da te, all’interno del negozio, con avviso esterno per i clienti, che riprende quasi tutto il negozio e di conseguenza l’operato dei dipendenti. Quando e’ assente attraverso il suo smartphone e’ in grado di visualizzare cio’ che accade in negozio,non penso possa registrare, ma solo visualizzare in tempo reale, in più temo fortemente che ci sia anche una ripresa audio, quindi possa ascoltare i nostri discorsi..tutto cio’ è lecito? Nelle sue risposte,ovviamente non le ho lette tutte, non ho trovato l’argomento “audio”. la ringrazio per l’attenzione

  373. Davide scrive:
    Scritto il 6-6-2013 alle ore 14:03

    Salve vorrei chiederLe un informazione riguardante l’istallazione di un impianto di videosorveglianza in un attività commerciale.

    Ho un negozio di alimentari e voglio installare un impianto fai da te composto da 3 telecamere 2 interne e 1 esterna che da sulla strada.

    Se gentilmente può dirmi che cosa devo compilare di moduli quali sono le pratiche, insomma tutto il necessario per essere in regola.

    La ringrazio anticipatamente.

    Buona Giornata

  374. Michele scrive:
    Scritto il 6-6-2013 alle ore 18:30

    Salve, lei che conosce bene le leggi, questa regola vale anche per i sistemi citofonici? Mi spiego meglio, io abito in un piccolo condominio, per la mia sicurezza ho installato una telecamera che funziona come video citofono, si attiva per un minuto al suonare le mio interno, la stessa però vede parte del cortile parte del portone, a leggere sarei in reato, che mi dice lei? Cordiali saluti

  375. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 6-6-2013 alle ore 19:29

    @Davide non deve compilare nessun “modulo” !!
    Per il resto…legga le risposte già date.

    @Michele il videocitofono non è un impianto di videosorveglianza. La legge sulla privacy non c’entra nulla!

  376. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 6-6-2013 alle ore 19:34

    Lisa la normativa sulla tutela della privacy allo stato attuale NON è uguale in tutta Europa. Lo sarà entro un paio di anni quando sarà approvato il nuovo Regolamento Europeo attualmente in discussione a Bruxelles, che diverrà legge immediatamente applicabile in tutti i 27 paesi UE.
    Tutti gli Stati europei per il momento hanno emanato una propria legge nazionale di attuazione della Direttiva CE 95/46 sulla protezione dei dati personali. In Italia vale il Codice della privacy D.Lgs. n. 196/03.
    In Italia vale anche l’art. 4 dello Statuto dei lavoratori L. n. 300/70, che vieta il contollo a distanza dei lavoratori.
    Non conosco la legislazione del Belgio.

  377. Michele scrive:
    Scritto il 6-6-2013 alle ore 21:15

    Capisco, ma anche se e assemblato come descritto? e una telecamera esterna collegata al campanello, ma sempre telecamera, la quale se modificata può vedere il video in continuo, e sopra vicino al citofono ce un monitor che si accende per un minuto.

  378. Lisa scrive:
    Scritto il 11-6-2013 alle ore 17:39

    Grazie per la cortese risposta, mi informero’ per quel che riguarda la legislazione in belgio. buonasera

  379. simona scrive:
    Scritto il 14-6-2013 alle ore 08:58

    Buongiorno, volevo chiederle: il mio vicino di casa ha istallato 2 telecamere (non fisse) ma a occhi girevole, senza aver messo un cartello che ne indica l’istallazione. le telecamere sono all’interno della sua proprietà ma puntano, così sostiene lui, all’interno delle sue pertinenze anche se alla presenza di macchine o persone,che transitano al di fuori del suo cancello,queste iniziano a muoversi.

    attendo una sua risposta in merito

  380. MATTEO 39 scrive:
    Scritto il 2-7-2013 alle ore 11:31

    BUON GIORNO VORREI SAPERE COSA DEVO FARE, MA IN PARTICOLAR MODO SE DEVO DENUNCIARE, L’INSTALLAZIONE DI UNA TELECAMERA AL DI SOPRA DELLA MIA PORTA CONDOMINIALE, CHE DA SU PIANEROTTOLO, OVVIAMENTE SOLO ED ESCLUSIVAMENTE COME DETERRENTE PER MAL INTENZIONATI, DEVO AVERE CONSENSO DEI CONDOMINI? DEVO DENUNCIARE L’INSTALLAZIONE IN QUESTURA? GRAZIE

  381. CHRISTIAN scrive:
    Scritto il 12-7-2013 alle ore 10:56

    E LEGALE IN ITALIA USARE SISTEMI CON IMPRONTE DIGITALI SUL POSTO DI LAVORO

  382. Naty scrive:
    Scritto il 16-7-2013 alle ore 22:12

    Salve,
    poichè al mio vicino è stato avvelenato il cane (non si sa se nel suo giardino o durante il passeggio) ha pensato (ovviamente senza nemmeno avvisarmi e senza nessun cartello) di installare una telecamera che in linea d’aria sembra (poichè non si capisce che larghezza d’angolo abbia) riprendere anche gran parte del mio giardino … visto che i giardini sono paralleli… Garantisco che è abbastanza imbarazzate stare in giardino e vedere la telecamera che ti fissa. Posso in qualche modo rivalere il mio diritto alla privacy legalmente?
    Grazie in anticipo per la risposta

  383. david scrive:
    Scritto il 20-7-2013 alle ore 15:41

    salve,volevo sapere se e ‘ possibile istallare una video sorveglianza in un cortile ,ma videosorvegliando anche le altre persone che stanno vicino,una signora nel cortile comunale a piazzato una video sorveglianza ,ma mi sono accorto che la telecamera arriva nel mio portone ,cosa posso fare? grazie in anticipo

  384. Gio' scrive:
    Scritto il 1-8-2013 alle ore 16:15

    Salve Marcello
    Lavoro presso una reception di una grandissima università italiana.
    Da ieri mattina sono installate due telecamere indirizzate verso gli sportelli di accoglienza utenti. Non ci sono motivi per pensare ad un controllo dell’operato dei lavoratori… ma io sono proprio lì con la mia scrivania e sotto osservazione diretta.
    Non nascondo che a volte guardando quella telecamera viene persino “paura” di essere controllati.
    Ma noi non abbiamo firmato nulla. Nessuno ci ha detto nulla. Nessuna comunicazione.
    Ora leggendo questi interventi mi chiedevo… ma è legale?
    Nella nostra università si lavora molto e bene. Pare molto strana questa decisione.

  385. Linda scrive:
    Scritto il 2-8-2013 alle ore 11:24

    Buongiorno,
    vorrei sapere se, in caso di sottoscrizione di contratto di sublocazione di un immoble, e qualora l’immobile fosse già dotato di telecamere, è necessario per il sublocatore sottoscrivere un accordo sindacale in materia di videosorveglianza.
    Grazie

  386. massimo massari scrive:
    Scritto il 20-8-2013 alle ore 11:01

    Salve. Sono vittima di stolking da parte di due miei vicini. Abito in un piano terra indipendente e vorrei denuncire gli autori degli atti di vandalismo ai danni della mia proprietà che vengono attuati in mia assenza. Credo di averli individuati, ma ho bisogno di prove per denunciarli. Avrei pensato di installare un impianto di ripresa con registrazione. Come mi consiglia di procedere per non incappare in sanzioni?

  387. morini anna maria scrive:
    Scritto il 12-9-2013 alle ore 16:41

    Buonasera signor Marcello.penso che dovremo esser grati chi installa video sorveglianza,quanti delinquenti hanno arrestati in merito a questi gingilli io me ne frego altamente se sono ripresa,si guarda il video solo se succede qualcosa di poco chiaro,viceversa i nostri visi non interessano a nessuno.cordiali saluti grazie anna maria

  388. Marra Giuseppe scrive:
    Scritto il 15-10-2013 alle ore 22:58

    ho un negozio di alimentari di 80 mq e vorrei istallare un impianto di videosorveglianza.
    non ho dipendenti ma lavora mia moglie come collaboratore famigliare.
    vorrei sapere se devo comunque osservare le norme previste per un dipendente

  389. marco scrive:
    Scritto il 23-10-2013 alle ore 17:43

    Salve signor Marcello ho bisogno di lei urgentemente per favore mi contatti.
    La storie è questo ho combinato un guaio in azienda danneggiando del materiale con l’uso del carroponte che del resto non sono nemmeno abilitato mai fatto corsi di formazione non mi hanno mai rilasciato niente. Cmq di danni se ne combinano li dentro e mai nessuno ha pagato niente il mio dirigente mi ha minacciato di far vedere le video
    registrazioni al proprietario per farmi pagare i danni è legittimo si puo fare a me risulta di no o mi sbaglio?Del resto nn sono nemmeno segnalate le telecamere.Grazie mi risponda per favore sono disperato

  390. Grazia scrive:
    Scritto il 19-11-2013 alle ore 13:59

    Gentile dott. Polacchini, vorrei sapere se una volta ottenuta l’autorizzazione all’installazione della videosorveglianza dal dpl e successivamente decido di incrementare il numero di telecamere, dovrei ripresentare una nuova istanza al dpl? Potete rispondermi?? Grazie mille!!

  391. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 19-11-2013 alle ore 15:13

    Grazia all’istanza da presentare alla DTL va allegata una relazione tecnica e la planimetria dei locali con l’esatta indicazione della posizione delle telecamere e del loro angolo di ripresa.
    E’ evidente che se la situazione cambia occorre presentare una hnuova istanza e una nuova planimetria dei locali.

  392. FEDERICA scrive:
    Scritto il 26-11-2013 alle ore 15:46

    Salve, vorrei chiedere questo: abito in una casa indipendente e vorrei installare un sistema di videosorveglianza. La mia casa confina con una stradina comunale e con un terreno incolto e abbandonato di proprietà di una persona che abita in altro luogo. Posso installare le telecamere in modo da riprendere una parte di questa stradina e il terreno confinante, visto che ho gli accessi su di entrambi? E se no, chiedendo eventualmente il persmesso al proprietario e al Comune? Grazie.

  393. Massimo scrive:
    Scritto il 29-11-2013 alle ore 17:35

    Buon giorno, abbiamo messo da pochi mesi nel nostro condominio un ascensore esterno.
    Non tutte le famiglie del condominio sono abilitate all’uso dell’ascensore, solo 3 su 12.
    L’ascensore è quindi provvisto di chiave di accesso.
    Per motivi di sicurezza (ci sono persone anziane e la struttura è esposta a sud, in estate il caldo potrebbe essere estremamente pericoloso per una persona in caso di blocco) e di controllo, vorrei applicare una telecamera wireless per poter controllare in remoto la cabina.
    Oltre ai cartelli di avviso cosa dovrei fare?
    Grazie

  394. Carla scrive:
    Scritto il 5-12-2013 alle ore 23:24

    Buonasera, sono stata nominata dall’azienda di servizio pubblico per la quale lavoro, incaricato del trattamento dati della videosorveglianza installata presso un’autostazione. Sui cartelli di segnalazione di area videosorvegliata è stato indicato espressamente il mio nome e cognome e non del titolare del trattamento (azienda). Le chiedo se è corretto.
    La ringrazio in anticipo per la risposta

  395. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 6-12-2013 alle ore 09:35

    No Carla non è assolutamente corretto.
    Il provvedimento generale del Garante sulla vidosorveglianza dell’8 aprile 2010 precisa che nei cartelli di avviso va indicato solo il nome del “titolare del trattamento”.
    Secondo la normativa privacy il “titolare del trattamento dei dati” (cioè dell’impianto di videosorveglianza) è chi rappresenta legalmente l’autostazione. Il “responsabile del trattamento” deve essere nominato formalmente per iscritto dal “titolare del trattamento”, ma non va indicato sui cartelli.

  396. Carla scrive:
    Scritto il 6-12-2013 alle ore 16:38

    Grazie per la cortese risposta

  397. Maddalena scrive:
    Scritto il 20-1-2014 alle ore 15:45

    Buongiorno
    sto installando sulla mia autovettura una videocamera che possa riprendere solo ed esclusivamente i movimenti attorno a essa perchè stanca dei ripetuti danni,l’auto viene presa di mira la notte in una strada pubblica (non ho garage) e dopo denuncia contro ignoti all’ennesimo atto vandalico ho deciso di installare la videocamera. quando avrò nella registrazione il filmato del vandalo cosa devo fare? portarlo ai carabinieri? posso essere risarcita del danno subito? grazie per la risposta

  398. Maddalena scrive:
    Scritto il 20-1-2014 alle ore 15:59

    scusi ho dimenticato anche …. quando so chi è (presumo condomino) in che cosa può incorrere dopo mia denucia+filmato ai carabinieri? grazie ancora

  399. Laura scrive:
    Scritto il 20-2-2014 alle ore 12:45

    Buongiorno,
    spero di postare questa domanda nel forum giusto. Vorrei chiederle un parere:
    la mia azienda vuole installare delle telecamere per la videosorveglianza a distanza di un impianto di ns proprietà ai soli fini della sicurezza.
    Nel sito noi non abbiamo lavoratori dipendenti (solo un collaboratore occasionale che controlla l’impianto), sono però presenti lavoratori di altre società che potrebbero passare davanti al ns impianto.
    Noi metteremo appositi cartelli per segnalare la presenza delle telecamere. Secondo lei, dovremmo fare una comunicazione della presenza della videosorveglianza anche alle altre società presenti sul sito?
    è obbligatorio redigere anche un documento interno riguardante il sistema della videosorveglianza?
    La ringrazio in anticipo per la risposta.

  400. Marcello Polacchini scrive:
    Scritto il 20-2-2014 alle ore 13:33

    Si Laura i cartelli non sono sufficienti.
    Occorre dare una informativa scritta completa alle altre ditte, che contenga TUTTI gli elementi indicati nell’art. 13 del D.Lgs. 196/03.
    Non c’è alcun obbligo di redigere il documento interno cui lei accenna, ma solo di rispettare TUTTE le regole stabilite dal provvedimento del Garante sulla VDS dell’8 aprile 2010.

  401. AGATA scrive:
    Scritto il 26-2-2014 alle ore 12:34

    Buongiorno,
    Sulla videosorveglianza posta nelle imbarcazioni è obbligatorio chiedere alla direzione territoriale l’autorizzazione all’istallazione di apparati per videosorveglianza?
    grazie

  402. Francesca scrive:
    Scritto il 27-2-2014 alle ore 01:18

    Buonasera, io sono dipendente di una sala slot e per questo più che consapevole di venire ripresa in ogni mia azione o spostamento dalle telecamere di sorveglianza. Sono più che certa che i miei titolari siano in regola con tutti i permessi necessari, ecc. Ma mi domandavo se insieme al contratto non avessero dovuto farmi firmare un foglio per dare il consenso a riprendermi, oppure, dato l’obbligo di videosorveglianza in questo specifico ambiente, il mio è un tacito assenso?
    In secondo luogo, oltre ad aver capito di venire controllata anche per quanto riguarda lo svolgimento della mia attività (il titolare può vedere le registrazioni in diretta tramite app sul cellulare), credo di essere spiata tramite microfoni audio! Può il mio titolare ascoltare ciò che dico ai colleghi? Quali limiti ci sono? E come devo comportarmi se è violazione della mia privacy? (premetto che non sono stata informata di eventuale audio registrato ma deduco tutto ciò da determinati argomenti che egli affronta a distanza di qualche ora dopo una rimostranza commentata con il collega, il quale non ha potuto incontrarli per riferire le rimostranze).
    La ringrazio per il suo tempo!

  403. Tommaso scrive:
    Scritto il 28-2-2014 alle ore 12:44

    Buongiorno,

    sono il proprietario di un ristorante e ho installato 4 telecamere (1 interna e 3 esterne).
    Ho già provveduto a mettermi in regola con la normativa privacy in merito ai dipendenti e alla cartellonistica e alle relative informative ma ho una domanda.

    3 delle 4 telecamere riprendono un pezzetto di marchiapiede.

    Che tipo di autorizzazione devo richiedere e a chi?

    Sul sito del mio comune non riesco a trovare nessuna informazione ne tantomeno sul sito della polizia.

  404. Paolo scrive:
    Scritto il 28-2-2014 alle ore 21:39

    Salve sig. Marcello, per l’installazione di un kit di 3/4 telecamere con videorgistratore posizionate nelle parti comuni all’interno di un condominio incluse le zone dove transita la custode o l’operatore dell’impresa di pulizie (non la portineria)è necessario richiedere particolari autorizzazioni?
    Esiste una modulistica per la dichiarazione?
    grazie.

  405. Federico scrive:
    Scritto il 12-3-2014 alle ore 03:10

    Buonasera, le chiedo un chiarimento su un caso che non mi pare sia presente nei post precedenti. In azienda abbiamo un impianto di videosorveglianza attivo solo fuori dall’orario di lavoro, con cancellazione dati dopo 24 ore e cartelli di avviso. Direi quindi che non occorre la notifica alla DPL.
    Tuttavia l’impresa di pulizie (ditta esterna) presta l’opera in orario a sua discrezione (variabile) durante il fine settimana, quindi non è possibile non riprendere i suoi dipendenti. Come ci si comporta in questo caso?
    Grazie e saluti.

  406. Maria teresa Sassu scrive:
    Scritto il 18-3-2014 alle ore 19:54

    Buonasera avvocato,
    faccio parte di una associazione di volontariato del soccorso 118. come volontari facciamo turni di 8 ore consecutivi. ora da qualche tempo il presidente dell’associazione ha piazzato un sistema di video sorveglianza che monitorizza sia l’ingresso che la sala dove noi volontari sostiamo durante tutta la durata del turno, senza averci preventivamente informato ne in merito alla nostra adesione ne in merito alla spesa da sostenere effettuata con i soldi della associazione frutto del contributo di tutti noi soci.Tra l’altro tale impianto è stato montato da un operatore non specializzato e non da una ditta ! è lecito questo ? abbiamo delle manovre per impedirlo ?

  407. Massimo scrive:
    Scritto il 22-3-2014 alle ore 22:42

    Salve a tutti, ho un negozio di Parruchiere per signora e dovrei attivare delle telecamere per videosorveglianza, ho fatto delle domande all’ufficio del lavoro prima di avviare la pratica fornendo la planimetria del negozio con i posti di lavoro e posizionamento telecamere. La risposta delle autorità competenti è stata quella ” se installa le telecamere è già in multa poichè non può riprendere i suoi lavoranti mentre svolgono le loro mansioni….” a questo punto vi chiedo ma è mai possibile che non si può tutelare i propri interessi(evitando così furti ed altro nel mio negozio??)in un’attività come questa(il sistema di videosorveglianza non riprende nei bagni o spogliatoi)??? Domanda è possibile scrivere un accordo con i collaboratori facendogli firmare che le riprese sono solo ai fini di sicurezza e presentare tale accordo all’ufficio del lavoro evitando così delle multe successive???

  408. Andrea scrive:
    Scritto il 29-3-2014 alle ore 19:05

    Salve, ho letto diversi interventi e pero’ qualche dubbio mi e’ rimasto. Sono titolare di negozio senza dipendenti e sopra allo stesso locale ho l’abitazione. Vorrei mettere delle telecamere che riprendono sia davanti al mio negozio (posizionandole in vetrina, senza installazione esterna ma che riprendono l’esterno e quindi anche la strada pubblica) sia la zona posteriore dell’abitazione (e li’ non dovrebbero esserci problemi a parte il cartello di avviso) sia l’entrata dal cancello: in particolare questa entrata e’ di mia proprieta’ ma il mio vicino ha servitu di passaggio.

    Quindi sono a chiedere: posso mettere una telecamera in vetrina che riprende l’esterno del negozio e riprendo strada pubblica? E se si a chi devo chiedere autorizzazioni?

    Posso mettere una telecamera sulla servitu’ di passaggio?

    Grazie.

  409. Andrea scrive:
    Scritto il 29-3-2014 alle ore 19:09

    Aggiungo: e se non posso mettere telecamere in vetrina potrei metterle all’interno del negozio ma inevitabilmente prenderebbero anche la vetrina stessa con la gente che passa davanti/auto che transitano, etc. In quel caso i cartelli esternamente vanno apposti sempre o solo quelli interni al locale? O proprio si deve fare in modo che la telecamera tassativamente non prende l’esterno quindi va direzionata solo su uno ristretto punto?

  410. Giandomenico R. scrive:
    Scritto il 1-4-2014 alle ore 10:11

    Buongiorno,
    nella mia azienda devono essere installate delle telecamere (esterne), volevo sapere se c’è bisogno di una comunicazione scritta da far firmare per presa visione ai dipendenti, in cui si attesta la presenza delle telecamere, e se si in quale forma.
    Grazie anticipatamente della disponibilità

  411. elena scrive:
    Scritto il 10-4-2014 alle ore 17:20

    Salve, ho letto alcuni post e la ringrazio per le informazioni che mi ha fornito. Mi resta un ultimo dubbio però: ho un piccolo negozio, non ci sono dipendenti. Volevo mettere una telecamera interna (e per questo metterò un cartello all’ingresso e il monitor sarà visibile solo da me.. rispettando quindi la normativa) ma anche una esterna. Per questa seconda telecamera è sufficente il cartello di informazione o devo fare altro?
    la ringrazio

  412. lorenzo scrive:
    Scritto il 24-4-2014 alle ore 12:10

    Buongiorno, ho avuto la visita della finanza e mi hanno contestato la mancanza di cartello all’esterno del negozio, mentre all’interno c’era, di avviso che all’interno esistevano delle telecamere. Premetto che ho due telecamere che non registrano , ma servono solamente per vedere in tempo reale, e sono un deterrente al fuorto od al danneggiamento.
    Ho invano cercato di contattare il garante della privacy a Roma ma nessuno risponde. Come impostare un ricorso? Devo farlo solo al garante o posso farlo presso il giudice di pace?
    grazie
    Lorenzo

  413. Giuseppe scrive:
    Scritto il 24-4-2014 alle ore 21:47

    Ho istallato 4 telecamere in fabbrica/negozio una che riprende ingresso esterno le altre su due corridoi di vendita materiale. Nei locali vendita possono transitare clienti. E’sufficente esporre cartelli all’ingresso e vicino alle telecamere? La registrazione delle immagini viene attivata solo in orario di chiusura quindi le telecamere servono x vedere quando arrivano i clienti in tempo reale per poterli raggiungere. La fabbrica e situata in un recinto ed e’ isolata da strade pubbliche.

    Grazie

  414. Roberto scrive:
    Scritto il 25-4-2014 alle ore 20:17

    Sono il titolare di una tabaccheria in cui NON ho dipendenti, poichè lavoro solo io e mia moglie è la coadiutrice. Mi chiedevo se anche nel mio caso (assenza di dipendenti) devo chiedere autorizzazioni varie all’Ispettorato del Lavoro o ad altri Enti/Amministrazioni. Il Comando della Locale Stazione Carabinieri, il Comune e il Comando di Polizia Municipale Locale mi hanno tutti risposto che, nel mio caso, basta esporre i cartelli di area videosorvegliata previsti dalla Normativa vigente. Grazie

  415. Roberto scrive:
    Scritto il 7-5-2014 alle ore 21:39

    Buona sera, in un contesto di un gruppo di villette, il proprietario di una villetta può fare installare delle telecamere e inquadrare delle parti comuni al di fuori della sua proprietà? Posso impugnare qualcosa per farle smontare? La ringrazio per la risposta, cordiali saluti
    Roberto

  416. roberto scrive:
    Scritto il 7-5-2014 alle ore 21:55

    Buongiorno
    sto installando sulla mia autovettura una videocamera che possa riprendere solo ed esclusivamente i movimenti attorno a essa perchè stanca dei ripetuti danni,l’auto viene presa di mira la notte in una strada pubblica (non ho garage) e dopo denuncia contro ignoti all’ennesimo atto vandalico ho deciso di installare la videocamera. quando avrò nella registrazione il filmato del vandalo cosa devo fare? portarlo ai carabinieri? posso essere risarcita del danno subito?quando so chi è (presumto condomino) in che cosa può incorrere dopo mia denucia+filmato ai carabinieri? grazie ancora grazie per la risposta

  417. Massimiliano scrive:
    Scritto il 12-7-2014 alle ore 00:59

    Buonasera,

    nel caso di una villetta con corte, si può installare una telecamera che riprenda verso l’esterno del cancello (e quindi che potrebbe riprendere una strada chiusa posta a circa 40 mt) premettendo che tranne la mia abitazione, non vi è altro che un capannone sfitto da anni?

    Oppure, la direzione deve essere altra? Il pericolo, è che essendo la strada senza uscita, l’unica via di accesso diretto, i malintenzionati possano provenire da quella parte e tra l’altro, devo mettere i cartelli che indichino esattamente il mio nome e cognome? (Sempre in tema di sicurezza verso i malintenzionati)

    Ed infine, se dispongo delle telecamere che inquadrano la parte interna della casa e del giardino, ci sono dei regolamenti da seguire?

    Grazie anticipate per la cortese risposta

  418. stefano scrive:
    Scritto il 26-8-2014 alle ore 16:52

    Ciao a tutti,

    io vorrei installare delle telecamere nel mio pub per motivi di sicurezza, sopratutto all’esterno del pub, ove spesso mi capitano furti di biciclette, ma anche un paio all’interno per la gente che mi scappa senza pagare.
    Qual’è il contatto diretto dell’ispettorato del lavoro? quanto tempo impiegano?

    grazie per l’attenzione

  419. Gian Piero Truglio scrive:
    Scritto il 29-8-2014 alle ore 17:50

    Salve , ho intenzione di istallare delle telecamere in una ditta individuale non riesco a sapere cosa devo fare. Mi può aiutare grazie

  420. GIUSEPPE scrive:
    Scritto il 6-9-2014 alle ore 17:31

    Buon Giorno.lavoro in azienda come operaio ,il mio titolare ha fatto installare le telecamere tramite ditta autorizzata.
    All’interno del capannone esiste il cartello di videosorveglianza e articolo di legge.
    Le telecamere sono installate interne in alto ambo i lati del capannone con direzione di ripresa totale del capannone compreso macchinari e dipendenti.
    la ripresa e’ totale il nostro titolare c’e’ la fatta visualizzare tramite pc da remoto e non, informandoci che la ripresa parte dalle ore 20,00 alle 6,00 come da cartello esposto.
    Puo’ visualizzare il PC nell’arco della giornata senza registrazione.
    Domanda?Puo’ installare le telecamere per la sicurezza visualizzando i dipendenti controllandoli anche da remoto e non senza nessun consenso da parte nostra!
    Cosa va’ incontro il mio titolare senza consensi dai dipendenti!
    Grazie Cordiali Saluti

  421. Gino D. scrive:
    Scritto il 11-9-2014 alle ore 02:57

    Caro Marcello,

    Ho letto con interesse sia l’articolo che molte domande e risposte, onde evitare di ripetere una domanda magari già posta e cordialmente risposta. Spero che non sia dunque il mio caso, ma passo alle domande.
    Vorrei installare delle telecamere in un negozio, onde prevenire rapine ecc, quindi a registrazione continua mentre sono in negozio. E fin qui ho capito che basta rispettare la liceità, mettere il cartello e rispettare la privacy, le 24h, ecc, e non ho bisogno di permessi.
    1. Le immagini sarebbero trasmesse al mio solo hd e non a terzi, ma non criptate – va bene per la legge?
    2. Ma se la notte uso una telecamera sempre dentro il locale che percepisce il movimento (cioè normalmente non registra) nel caso qualcuno faccia irruzione, viene questa annoverata tra quei tipi che richiedono un’autorizzazione?
    Grazie mille per l’infinita pazienza che hai dimostrato nelle numerose risposte.
    Gino

  422. Riccardo boschi scrive:
    Scritto il 4-10-2014 alle ore 15:36

    Salve possiedo un bar dove ho 2 dipendenti..ho intenzione di installare 2 telecamere che in quadrino tutto il locale senza però chiamare nessuna ditta soecializzata in quanto sono in grado di montare il tutto da solo..in questo caso cosa devo fare? La dichiarazione di conformità come deve essere fatta?

  423. giuseppe scrive:
    Scritto il 21-10-2014 alle ore 21:37

    Vorrei sapere le ferrovie dello stato quanto tempo trattengono la registrazione.grazie.

  424. giuseppe scrive:
    Scritto il 25-10-2014 alle ore 14:53

    Scusa marco vorrei sapere quanto tempo tengono la registrazione delle telecamere nelle ferrovie,e la terza volta che faccio questa domanda e vorrei gentilmente una risposta da una persona che se ne intende,domando questo perché mi sono dimenticato una borsa nella stazione sono andato a domandare li’ e mi hanno detto che per solo 10 giorni la tengono,siccome a me sono passati 13 giorni volevo sapere se era vero.grazie .distinti saluti.

  425. gianni scrive:
    Scritto il 29-10-2014 alle ore 00:41

    Salve avendo letto il secondo comma dell’art. 4 della Legge 300/70 e considerato il campo di applicazione (Art 35) non mi spiego se questo articolo possa riguardare le aziende (attività commerciali e negozi) con meno di 5 dipendenti attesa anche l’importanza che la presenza della videosorveglianza garantisce alle dipendenti che in assenza potrebbero essere vittime di atti criminosi mentre la presenza delle stesse rassicura le stesse dipendenti.grazie

  426. Alberto scrive:
    Scritto il 2-11-2014 alle ore 12:37

    Buongiorno, ho installato impianto di videosorveglianza sulle facciate esterne dell’immobile di mia proprieta'; n.2 per ogni facciata, in modo da poter coprire tutto il fabbricato. Le facciate sono prospicienti la pubblica via e quindi (e logico), vengono riprese e registrate le immagini delle persone che passano davanti al fabbricato, lungo tutta la proprieta’. Ho affisso il cartello di avviso ben visibile su entrambe le facciate e la registrazione viene sovrascritta ogni 24 ore. E’ tutto corretto?

  427. gianni scrive:
    Scritto il 2-11-2014 alle ore 23:57

    Salve a me interessa conoscere i riferimenti di legge non le idee, ad esempio un attività con 3 dipendenti è esclusa dal campo di applicazione della Legge 300/70 stante l’Art 35 e poi in tal caso comunque è ridondante una dichiarazione di consenso sottoscritta dai 3 dipendenti? poichè talune volte e salvaguardia della loro sicurezza specialmente in certi territori italiani. Grazie per l’attenzione.

  428. maria scrive:
    Scritto il 5-11-2014 alle ore 12:02

    Gentile dott. Polacchini mi rivolgo umilmente a lei per la risoluzione di una perplessità apparentemente banale ma non effettivamente priva di conseguenze se accompagnata da un azione concreta da me compiuta: sono stata soggetta ad un atto vandalico relativo agli specchietti retrovisori della mia auto,parcheggiata in luogo pubblico, accostata al muro di immobile altrui.mi chiedo se sia legale applicare sul mio veicolo,in posizione visibile a tutti, un cartello civetta con l’indicazione della presenza di telecamere di fatto assenti sullo stesso, senza incorrere a sanzioni,parcheggiando di consueto in luogo pubblico.La ringrazio anticipatamente del tempo dedicatomi.Cordiali saluti.

  429. Di Bella scrive:
    Scritto il 5-11-2014 alle ore 14:51

    Sono un gestore di un negozio non ho dipendenti vorrei installare solo all interno di un negozio un siztema di videosorveglianza oltre ad un cartello esterno di avviso di tale strumento, cosa devo fare?

  430. Esposito Antonio scrive:
    Scritto il 12-11-2014 alle ore 15:30

    buongiorno sign. Dott. Marcello, avendo continui disturbi dai condomini, per rumori ecc… giorno e notte da anni, più volte chiamati i vigili urbani, i carabinieri, intervenuti poche volte e constatato i fatti, non hanno denunciato questi condomini anche quando hanno tentato di aggredirmi in loro presenza. Vorrei sapere se posso installare delle videocamere, nelle mia abitazione riprendere registrare rumori ecc.. e usare tali registrazioni per eventuali denuncia ecc… la ringrazio anticipatamente Antonio, cordiali saluti.

  431. Alberto scrive:
    Scritto il 5-12-2014 alle ore 23:34

    Buonasera, mi sono accorto solo qualche giorno fa, che in un centro commerciale dove vado da anni, sono installate delle telecamere all’ingresso dei bagni ma non c’è nessun cartello ne’ in prossimità delle telecamere, nè nelle vicinanze.E’ a norma di legge tutto ciò? Le immagini, ho letto che devono essere tenute non più di ventiquattrore; se per qualsiasi caso io venissi a conoscienza che le immagini in cui compare anche la mia persona fossero invece state conservate per più tempo posso rivalermi sul centro commerciale ?Grazie

  432. gianni scrive:
    Scritto il 6-12-2014 alle ore 01:44

    Sera, vista la sua esperienza, considerato l’art 4 comma 2° della Legge 300/70 e considerato il campo di applicazione art 35 se non erro, a me pare chiaro che la stessa legge si possa applicare in luoghi di lavoro, industriali e commerciali con più di 15 dipendente anche se di più sedi ricomprese nello stesso comune e nel campo agricolo con più di 5 dipendenti …, pertanto, vorrei capire in quali altri leggi venga trattata la materia ritendendo non applicabile nel caso in specie la Legge 300/ 70

  433. FEDERICA scrive:
    Scritto il 10-12-2014 alle ore 22:06

    Abito in una piccola casa composta da due 2 appartamenti in due piani . Al piano terra ci abita una famiglia la quale ha installato una videocamera nelle parti comuni la quale registra la sua entrata in esclusiva proprietá . Chiedo: si puó installare una videocamera nelle parti comuni senza chiedere il conproprietario ? La telecamera la ha installata il proprietario del appartamento al piano terra senza essere del mestiere . Praticamente ” fai da te ” . Cosa posso fare ? Mi disturba assai

  434. Gianni scrive:
    Scritto il 27-12-2014 alle ore 18:26

    Salve probabilmente la risposta al mio quesito è già stata data più volte, ma vorrei essere sicuro di aver capito bene.
    Vorrei installare un sistema di videosorveglianza all’esterno della mia abitazione privata che riprenda solo le aree interne ed al massimo un vialetto di accesso comune anche ad altre persone del vicinato. LE telecamere da installare sono delle fish-eye e quindi a prima vista non è possibile stabilire dove inquadrano. Potrei essere denunciato per violazione della privacy? è obbligatoria l’affissione dei cartelli ” Area Videosorvegliata”?

    Grazie
    Saluti

  435. michele scrive:
    Scritto il 16-1-2015 alle ore 23:46

    salve a tutti pongo un nuovo quesito:il mio datore di lavoro ha installato un sistema di telecamere a mia insaputa,io lo ho scoperto e gli ho detto che è illegale, e lui mi ha risposto che ha presentato una denuncia ad ignoti e che i carabinieri gli hanno dato il permesso, prendendosi lori la responsabilita.Mi sapete dire se è legale?oppure serve il permesso di un publico ministreo?

  436. michele scrive:
    Scritto il 16-1-2015 alle ore 23:46

    salve a tutti pongo un nuovo quesito:il mio datore di lavoro ha installato un sistema di telecamere a mia insaputa,io lo ho scoperto e gli ho detto che è illegale, e lui mi ha risposto che ha presentato una denuncia ad ignoti e che i carabinieri gli hanno dato il permesso, prendendosi lori la responsabilita.Mi sapete dire se è legale?oppure serve il permesso di un publico ministreo?saluti

  437. Giuseppe scrive:
    Scritto il 18-1-2015 alle ore 09:16

    Buongiorno, da ormai diversi anni trovo la mia auto parcheggiata in un parcheggio pubblico difronte casa mia sempre con graffi” pesanti” su tutta la carrozzeria, tutti danneggiamenti regolarmente denunciati ai carabinieri e polizia ( le denunce sono in tale 7).Io so bene chi fa questi danneggiamenti, ma è difficile beccarlo sul fatto. In commercio esistono particolari sistemi del tipo microtelecamere perimetrali praticamente invisibili a grandangolo, installabili in in modo tale che possano riprendere le fiancate di tutta l’ automobile e quindi anche del soggetto che commetterà il il danneggiamento.E’ ovvio l’ auto è in parcheggio pubblico ed installandole è normale che possa inquadrare una parte di suolo/area pubblica …la domanda è posso utilizzare queste immagini rilevate per un eventuale denuncia ai carabinieri ( qualora lo inquadrassi/registrassi chiaramente con un cacciavite in mano mentre mi riga l’auto)? Se non è possibile quale altra soluzione posso avere per prenderlo sul fatto in modo legale?
    Grazie

  438. marzia scrive:
    Scritto il 27-1-2015 alle ore 19:12

    Buonasera, volevo un’informazione per cortesia, ho una tabaccheria e qualche sera fa ho avuto l’ennesima rapina a mano armata appena fuori dal mio negozio, ho installato una telecamera all’esterno del negozio e 2 all’interno, a lavorare siamo io titolare e mia madre in associazione di partecipazione, quindi non dovrebbe figurare come dipendente, ho esposto i cartelli sia dentro che fuori dal negozio, sono in regola o mi manca qualcosa? grazie per l’attenzione.

  439. gaetano scrive:
    Scritto il 3-2-2015 alle ore 19:47

    Volevo chiedere se per installare una telecamera che inquadri esclusivamente l’ingrasso della mia casa e senza videoregistrazione, solo per vedere chi bussa alla porta, devo chiedere il permesse dei permessi

  440. Giuseppe scrive:
    Scritto il 7-2-2015 alle ore 16:54

    Un condomino ha istallato una telecamera collegata ad u computer che permessi deve avere per tenerla in funzione?

  441. Anna scrive:
    Scritto il 11-2-2015 alle ore 10:55

    Salve , vorei sapere se instalo videoregistratore di percorso in machina per motivi : chie faccio autista e vorei essere protetta in caso incidenti …camera questa a una registrazione continua sul memory scheda perciò dura 3-4ore registrazione e poi si regista su vecchio. Domanda ? Devo esporre cartelli sul mezzo ???

  442. gaetano scrive:
    Scritto il 11-2-2015 alle ore 13:06

    Ho la casa che ha l’accesso direttamente sulla strada volevo saper se posso installare una telecamera che inquadri il portone d’ingresso solo per vedere chi suona, funzione di videocitofono, e quali norme devo seguire.

  443. claudio scrive:
    Scritto il 13-2-2015 alle ore 14:12

    Salve,
    premetto che non ho letto tutti i post, magari hanno già fatto questa domanda, vorrei sapere quanto segue.
    Ho un’automobile e uno scooter parcheggiati in strada pubblica, non abbiamo ne garage ne posto auto condominiale.
    Un inquilino ha già fatto denuncia per piccoli atti vandalici contro ignoti, anche se ignoti non sono (altro inquilino “particolare”). Se in caso di inasprimento dei rapporti con questo soggetto volessimo tutelare i mezzi in strada da atti vandalici, come potremmo fare?
    grazie

  444. salvy scrive:
    Scritto il 10-3-2015 alle ore 11:18

    Salve desideravo sapere se è possibile installare delle telecamere riprendenti una strada pubblica e gli accessi di varie abitazioni sottoscrivendo tutti gli abitanti dell’isolato una dichiarazione al consenso di tale attività di monitoraggio.Grazie.

  445. lorenzo scrive:
    Scritto il 11-3-2015 alle ore 23:11

    salve domanda breve..
    ho un garage, sono inquilino (pago l’affitto).
    è un garage interrato.
    per entrare c’è prima una serranda elettrica poi una rampa che scende… non ci sono tele camere e non ne mettero’ ma voglio mettere solo i cartelli (all’ interno) con intensione di spaventare eventuali ladri si può fare?

  446. rosario scrive:
    Scritto il 23-3-2015 alle ore 11:12

    gentilmente vorrei sapere,avendo una attivita di carrozzeria, se metto una telecamera nel piazzale ,attivandola soltanto nelle ore di chiusura, vado in corso a sanzione disciplinare
    grazie

  447. Stefano scrive:
    Scritto il 23-3-2015 alle ore 22:40

    Buonasera
    Cortesemente La interpello per una installazione di quattro telecamere nell’esercizio che andrò ad aprire: Laboratorio per la fabbricazione riparazione e vendita di armi comuni aperto al pubblico solo per la vendita. Una telecamera sarà installata esternamente all’ingresso, lato strada, con relativi cartelli sia interni che esterni al locale.
    I Vigili Urbani di Vailate mi hanno chiesto formalmente una lettera di informativa indirizzata al Sindaco specificando le caratteristiche tecniche dell’apparato e null’altro.
    Non vorrei incorrere in problemi legali che mi ivaliderebbero le licenze della Questura.
    Grazie per la cortese collaborazione.

  448. Tanja scrive:
    Scritto il 24-3-2015 alle ore 14:45

    Gentile,
    Ho recentemente notato una telecamera nel bar in cui lavoro nascosta dentro una specie di sopramobile posizionata in alto a riprentere praticamente tutto.non c’è nessun cartello ‘locale videosorvegliato’.nemmeno io sono stata avvisata della presenza di questa telecamera.ribadisco che non ho mai firmato nessun documento del consenso della mia privacy.questo significa che è una videosorveglianza illecita????
    Grazie in anticipo

  449. alessandro scrive:
    Scritto il 24-3-2015 alle ore 18:54

    Buonasera, premetto di non aver letto tutte le risposte del blog, le volevo chiedere se e come potermi tutelare dopo aver installato un sistema di videosorveglianza, poichè è nata una contestazione con un cliente e sono stato denunciato per intromissione alla sua privacy. Dato che per esigenze di taratura mi collegavo da remoto con la macchina videoserver per le opportune tarature e modifiche e in un’occasione ho rilevato un’altra ditta che metteva in atto sull’impianto stesso modifiche e aggiustamenti, avendolo manifestato al cliente mi sono beccato una denuncia. Grazie anticipatamente per la risposta.

  450. angelo scrive:
    Scritto il 27-3-2015 alle ore 20:16

    Dovrei montare un sistema di video sorveglianza c/o la mia abitazione” villino” le telecamere sarebbe meglio non farle vedere oppure si?

    La ringrazio anticipatamente.

    Angelo

  451. Marco scrive:
    Scritto il 29-5-2015 alle ore 12:28

    Buongiorno, se il cartello di area videosorvegliata non è compilato, si può incorrere in qualche sanzione? La maggior parte di quelli che si vedono in giro, sono così…

  452. Marco scrive:
    Scritto il 29-5-2015 alle ore 12:30

    Un ulteriore domanda: se si installano delle telecamere che riprendono unicamente una proprietà privata, è obbligatorio il cartello area videosorvegliata?
    Grazie.

  453. Giuliano scrive:
    Scritto il 23-6-2015 alle ore 18:49

    Salve,cercherò di spiegare brevemente quanto mi è accaduto.
    Uscendo da una proprietà privata con la mia autovettura (dell’Aci Global Spa) ho quasi urtato un altra macchina anche essa proveniente da un altra area privata della stessa famosa società Aci.
    Il proprietario dell’altra autovettura (dipendente Aci) scendendo dalla macchina mi ha accusato di averlo urtato sullo sportello.
    Vengo al dunque…mi ha scritto l’assicurazione che mi hanno dato piena colpa del fatto (tra l’altro inesistente) per ”colpa” di una telecamera di videosorveglianza, infatti il responsabile di questa ultima ha testimoniato contro di me dicendo di aver visto l’accaduto in diretta.
    Tra l’altro non esiste un video ma solo delle foto del fatto descritto da dove non si evince assolutamente che c’è stato contatto tra le due autovetture, detto ciò:
    è possibile utilizzare questa telecamera per accusarmi in questo modo?Come posso difendermi in tal caso?E’ una cosa lecita questa?
    Spero mi sia spiegato abbastanza bene per ottenere una sua cordiale risposta.
    Cordiali saluti
    Grazie anticipatamente
    Giuliano

  454. Luca scrive:
    Scritto il 17-8-2015 alle ore 21:28

    salve devo montare una dashcam nell auto per registrare eventuali incidenti, ho letto in un sito che vende questi apparecchi che posso farlo senza l’obbligo di mettere nessun adesivo che avverte la presenza della dashcam, devo limitarmi a non divulgare i video ma solo di portarlo ad un legale come prova in caso di incidente.
    Quindi il Garante della Privacy, chiamato a pronunciarsi sul caso Google Street View, ha espressamente dichiarato che “in linea generale, non è necessario acquisire il consenso degli interessati quando la ripresa fotografica e video avviene in luogo pubblico, salve le limitazioni previste dalla legge, quali, ad esempio, il divieto di diffusione quando ciò comporti pregiudizio all’onore, alla reputazione, al decoro della persona ripresa o il divieto di diffusione di dati idonei a rivelare lo stato di salute”.
    stanno davvero così le cose?

  455. giuseppe scrive:
    Scritto il 8-10-2015 alle ore 11:58

    Buongiorno.

    Per uno studio dentistico ho effettuato la richiesta di autorizzazione alla installazione delle telecamere di videosorveglianza.
    All’interno di tale studio è presente una sala raggi.
    Per il rispetto della normativa d.lgs 81/08, in assenza di vetro per avere la vista diretta sul paziente, è stata installata ( così come richiesto da ispettori per altri studio medici) una telecamera con un piccolo monitor sull’esterno che monitorizza il paziente durante la fase di emissione raggi.
    Nella relazione descrittiva della richiesta autorizzativa, ho anche inserito tale telecamera specificando che non si tratta di videosorveglianza bensì rispondenza alla normativa.
    In data odierna sono venuti gli ispettori per la verifica preventiva prima di emettere l’autorizzazione. Così come previsto, le telecamere non erano montate ad eccezione di quella della sala raggi.
    Morale della favola, mi hanno fatto un verbale per questa telecamera.

    Secondo voi è impugnabile?????

    saluti

    Giuseppe

  456. lisa scrive:
    Scritto il 13-10-2015 alle ore 20:51

    Buona sera. Un mio vicino ha installato 3 telecamere,dove posso rivolgermi per sapere se la mia privacy e tutelata.. attendo risposta

  457. lisa scrive:
    Scritto il 13-10-2015 alle ore 20:52

    Buona sera. Un mio vicino ha installato 3 telecamere,dove posso rivolgermi per sapere se la mia privacy e tutelata.. attendo risposta e se è stato fatto tutto conforme alla legge

  458. daniele scrive:
    Scritto il 22-10-2015 alle ore 22:19

    buona sera DOTT.POLACCHINI
    chiedo se gentilmente potesse rispondere
    ad una domanda in riguardo alla installazione
    di telecamere in un ambiente pubblico

    nello specifico …mi riferisco a casi successi
    in particolare in scuole materne e asili nido
    chiedo nello specifico questo
    può essere che i responsabili amministrativi
    dichiarino di non esserne a conoscenza? in attesa
    di una cortese risposta la ringrazio
    DANIELE

  459. Vincenzo scrive:
    Scritto il 12-11-2015 alle ore 02:36

    salve, ormai da anni ho una videosorveglianza in casa, soprattutto come difesa avendo in passato subìto diversi tentativi di furto; mia moglie, che tra l’altro non ha la residenza con me anche se vi alloggia, dopo esser stata denunciata da me per maltrattamenti ai nostri figli, da quel giorno mi spegne le telecamere e dice di non volerle in casa per una questione di privacy, minacciando di chiamare i carabinieri; aggiungo che la casa è solo mia ed i bimbi hanno residenza con me

  460. Lucio scrive:
    Scritto il 1-12-2015 alle ore 14:47

    Buon giorno, lavoro in una scuola, e da qualche anno è in funzione un impianto di videosorveglianza che controlla ingressi/uscite.
    L’apparato che registra a cui è collegato un monitor è posizionato nella reception, senza alcuna protezione.Mi è stato riferito che il Dirigente Scolastico, visiona le immagini sia dal suo ufficio che da remoto.
    Mi chiedo tutto questo è possibile? nei cartelli fuori( fotocopiati e plastificati) non viene indicato chi gestisce tali riprese, rientra tutto nei termini di legge oppure no.
    La ringrazio per la Sua Cortese risposta.

  461. Lucio Ferrante scrive:
    Scritto il 1-12-2015 alle ore 14:48

    Buon giorno, lavoro in una scuola, e da qualche anno è in funzione un impianto di videosorveglianza che controlla ingressi/uscite.
    L’apparato che registra a cui è collegato un monitor è posizionato nella reception, senza alcuna protezione.Mi è stato riferito che il Dirigente Scolastico, visiona le immagini sia dal suo ufficio che da remoto.
    Mi chiedo tutto questo è possibile? nei cartelli fuori( fotocopiati e plastificati) non viene indicato chi gestisce tali riprese, rientra tutto nei termini di legge oppure no.
    La ringrazio per la Sua Cortese risposta.

  462. Fabrizio scrive:
    Scritto il 2-12-2015 alle ore 14:06

    In italia per creare casini siamo sempre i primi, è possibile avere persone che da nord a sud riescano ad applicare una legge per tutti uguale che come tale sia fatta rispettare a tutti in egual modo?

  463. Federica scrive:
    Scritto il 6-12-2015 alle ore 17:22

    Salve,
    È possibile presentare una denuncia contro i sistemi di sorveglianza non richiesti, e che interagiscono prendendo parte alle azioni?

    Come si può provare di essere video sorvegliati se si è in presenza di sistemi audio/video nascosti?

  464. giovanni scrive:
    Scritto il 10-3-2016 alle ore 09:58

    buongiorno un mio vicino a istallata una telecamera rotande alla ricerca di immagine chiedo se poteva farlo se negativo a chi bosogna rivolgersi
    grazie

  465. enza de luca picione scrive:
    Scritto il 12-4-2016 alle ore 18:49

    Scusate ma che accorgimenti devo usare se voglio mettere delle videocamere nel mio giardino x scoraggiare ed eventualmente denunciare eventuali intrusi?

  466. ENRICO SELVINI scrive:
    Scritto il 27-4-2016 alle ore 09:16

    Il mio vicino di casa ha installato una telecamera che riprende un terrazzo, di proprietà condominiale ma in uso esclusivo a noi e a lui.
    Non ha chiesto nulla, né a noi né al condominio.
    Il terrazzo “sorvegliato” sovrasta un terrazzo di sua proprietà.
    Siamo imbarazzati ma il solo fatto di poter venire ripresi ci limita nell’uso del bene.
    Come ci dobbiamo comportare?
    grazie per un eventuale risposta
    saluti

  467. amedeo scrive:
    Scritto il 6-5-2016 alle ore 09:10

    Sono un cuoco o 12 ore puntate le telecamere in cucina si puo o e reato

  468. Misericordia scrive:
    Scritto il 28-5-2016 alle ore 01:23

    Salve, abbiamo subito furti su alcune nostre ambulanze, questi mezzi sono parcheggiati in strada pubblica perchè non possediamo ne aree aperte recintate ne garage, quali autorizzazioni sono necessarie per effettuare riprese??

  469. Francesco scrive:
    Scritto il 24-6-2016 alle ore 03:11

    Sono stato filmato in certe situazioni compromettenti e non c’erano neanche esposti i cartelli di segnalazione telecamere come posso comportarmi ?? Grazie

  470. Mario scrive:
    Scritto il 18-8-2016 alle ore 18:03

    Salve, se installo una telecamera finta che riprende solo la mia proprietà privata recintata chi è che può denunciarmi? chiunque la veda? O solo chi entra nella mia proprietà?

    Grazie

  471. guglielmo ernesto scrive:
    Scritto il 22-9-2016 alle ore 16:03

    su richiesta di un amministratore ho piazzato in un condominio piu’ telecamere e vdr per la registrazione degli eventi,
    tutti i vcr sono chiusi a chiave nello scantinato del condominio e non possono essere consultati, in caso di bisogno si prende il dvr e si porta alle autorita’ competenti.
    le telecamere sono segnalate con cartelli.
    non ho fatto nessun progetto in quanto la loro installazione era molto semplice.
    un avvocato probabilmente su richiesta di un condomino mi contesta tutto l’impianto,
    cosa posso fare per dimostrare la mia buona fede e non essere strumentalizzato da tutti questi provvedimenti che in effetti conoscevo poco

  472. Stefano scrive:
    Scritto il 14-10-2016 alle ore 09:14

    Buongiorno Marcello, ho installato nell’azienda dove lavoro 3 telecamere esterne che controllano esclusivamente gli accessi all’azienda con finalità di sicurezza : l’installatore ritiene che non debba essere richiesta autorizzazione all’ispettorato del lavoro in quanto non vi è un controllo neppure accidentale del lavoro (sono dipendenti che escono o entrano ma lavorano o all’interno o presso i clienti essendo tecnici).Posso stare tranquillo che mi basta solo la parte relativa ai cartelli e il documento con gli incarichi e la custodia ? Grazie ! Stefano

  473. Michele scrive:
    Scritto il 20-10-2016 alle ore 17:22

    Salve, sono titolare di un’azienda appaltatrice per conto terzi con otto dipendenti. Il mio ufficio personale si trova all’interno della struttura proprietaria dell’azienda che ci ha affidato l’appalto. La mia domanda è se posso installare un sistema di videosorveglianza all’interno del mio ufficio privato dove normalmente vi è l’accesso sporadico dei miei dipendenti e di rappresentanti o fornitori e, se si, quali autorizzazioni sono necessarie o no per rispettare la privacy.
    Grazie Michele.

  474. Paola scrive:
    Scritto il 29-10-2016 alle ore 14:05

    Avrei una domanda…l’obbligo della segnalazione della presenza delle telecamere si estende anche a quelle posizionate dal Comune della propria città ?
    E quelle posizionate da ditte come da noi Aimag o Hera o altri ?

    Grazie

  475. giuseppe scrive:
    Scritto il 27-11-2016 alle ore 14:58

    buon giorno desideravo sapere se si puo’ mettere il solo cartello di videosorveglianza anche se non vi e’ telecamera installata?

  476. LORIS scrive:
    Scritto il 4-1-2017 alle ore 22:04

    Salve Dott. Polacchini,
    mi affaccio in questo blog e ne colgo una gran competenza nel merito.
    Essendo in procinto di installare delle videocamere di sorveglianza presso la mia attività a seguito di un furto subito recentemente, mi domandavo quali fossero gli adempimenti necessari per far sì che non si incorra in sanzioni relative alla privacy dei clienti e dei dipendenti (4 persone).
    La ringrazio anticipatamente del suo interessamento e disponibilità.
    Loris BROCCHINI

  477. gerardo scrive:
    Scritto il 11-4-2017 alle ore 12:19

    gentilissimi,
    volevo sapere i tempi per il rilascio del nulla osta da parte dell’ispettorato per attivare l’impianto di videosorveglianza.
    Se esiste un decreto legge o qualcosa di simile.

    grazie mille

  478. Luigi scrive:
    Scritto il 8-8-2017 alle ore 23:42

    Buonasera, vorrei sapere se per provare le telecamere appena montate dove lavoro potevano senza informarci accenderle per due giorni consecutivi. i tecnici mi hanno confermato comunque che è stato tutto cancellato. Il dubbio però rimane …e chi l’ha visionate ?

  479. Gennaro scrive:
    Scritto il 17-5-2018 alle ore 13:09

    Sono in fitto con degli uffici in un sito industriale da poco acquistato da un nuovo proprietario il quale oltre a tante modifiche che sta apportando alla struttura ha provveduto ad installare un impianto di videosorveglianza nelle parti comuni senza darcene informazione.
    Volevo chiederle se era nelle sue facoltà.
    La ringrazio.

  480. Amtonio scrive:
    Scritto il 19-11-2018 alle ore 10:09

    Buongiorno, sono presidente di un circolo nautico situato sul fiume. Mi sono accorto che il circolo nautico collocato di fronte a noi, sulla sponda opposta del fiume, ha istallato delle telecamere a 360gradi che ruotano e riprendono sia il nostro circolo nautico che le barche che si trovano in quel momento in transito sul fiume. Ho saputo anche che tale telecamera può essere gestita anche da casa, attraverso smartphone, dal titolare e da tutti i soci del circolo che sono quasi 100 persone. E’ regolare questa cosa?

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